Dal fatidico 9 Marzo 2020, giorno in cui l’Italia è stata dichiarata dal Governo “zona rossa”, tutti coloro che hanno la necessità di uscire dalla propria abitazione per andare a fare spesa al supermercato o per altre comprovate esigenze, devono munirsi di specifica Autocertificazione.
Nel corso di queste settimane ci sono state diverse modifiche al modulo, in linea con gli sviluppi della situazione di emergenza, ma queste hanno spesso generato dei dubbi ed incertezze tra i cittadini.
All’interno di questo articolo viene fornita una giuda per la compilazione in modo corretto dell’ultima versione del modello di autocertificazione aggiornata alle disposizioni del DPCM del 25 Marzo e tutte le sanzioni previste in caso di violazione di queste.
Modulo di autocertificazione per andare a fare la spesa al supermercato: come compilare
In questi giorni sul web è possibile scaricare e compilare il nuovo modello di autocertificazione, armonizzato con tutte le disposizioni previste dal decreto del 26 Marzo 2020 .
Questa lettura in chiave nettamente più restrittiva si è vista necessaria in relazione alla grave situazione di emergenza da Coronavirus nella quale si trova non solo l’Italia, ma il mondo intero.
L’Autocertificazione rappresenta un’autorizzazione voluta dal governo, che i cittadini devono presentare alle forze dell’ordine al fine di giustificare i propri spostamenti.
I passati modelli avevano integrato la misura della quarantena e l’affermazione di non positività al Covid-19, in questo invece è stata aggiunta una voce che introduce anche il luogo verso il quale è previsto lo spostamento e la propria regione di appartenenza.
Una delle maggiori preoccupazioni della popolazione fin dall’inizio della quarantena è stata relativa all’approvvigionamento di beni alimentari; tuttavia come più volte è stato specificato dal presidente del consiglio Giuseppe Conte, sarà sempre possibile lasciare la propria abitazione per fare rifornimento al supermercato, dunque non è necessario affannarsi per accaparrare quanto più possibile tra gli staffali, poiché tutti i generi sono garantiti e sempre riforniti.
Però non è possibile effettuare delle spese al di fuori del proprio Comune di residenza oppure di domicilio: solo nel caso di mancanza di beni ritenuti necessari e non reperibili, è possibile raggiungere il comune più vicino.
Questa tipologia di spostamento è consentita solamente in situazioni limite che devono essere prontamente esposte all’interno del modulo di autocertificazione.
Per avere una maggiore chiarezza è bene dire che la gazzetta ufficiale del governo permette il raggiungimento di ipermercati, supermercati, discount alimentari, minimercati ed altri esercizi non specializzati che riforniscono i cittadini di beni vari, commercio al dettaglio di prodotti surgelati, e tutti quelli riguardanti la vendita al dettaglio di attrezzature per le telecomunicazioni, consumo audio-video ed elettrodomestici.
Per quanto riguarda la compilazione del modulo è davvero molto semplice: la prima parte va riempita inserendo tutte quante le generalità, dunque nome e cognome, data di nascita, numero del proprio documento di riconoscimento e recapito telefonico.
Successivamente è richiesto di inserire il luogo di partenza dello spostamento e quello previsto di destinazione, inoltre è fondamentale aggiungere la propria regione di appartenenza e dichiarare di essere a conoscenza di tutte quante le ordinanze predisposte al livello regionale.
Il nuovo modello di Autocertificazione prevede anche di selezionare la casella corrispondente al motivo in grado di giustificare lo spostamento, che può riguardare comprovate esigenze lavorative, situazioni di urgenza per trasferimento in un comune differente, situazioni di necessità (in caso di spostamento all’interno del proprio comune) e motivi di salute.
La sezione finale chiede di scrivere brevemente nel dettaglio la ragione per il quale si è ritenuto necessario lo spostamento: ad esempio, coloro che si devono recare al supermercato possono trascrivere “rifornimento di generi alimentari per la famiglia” o altra dicitura simile.
Ogni modello ufficiale prevede l’assunzione di responsabilità per le affermazioni precedentemente sottoscritte, dunque è consigliabile essere sempre consci di ciò che si scrive.
Il Governo ha più volte ribadito che l’autocertificazione deve essere sempre portata, in quanto questa consente alle forze dell’ordine di effettuare i controlli in modo nettamente più efficace, dunque è fondamentale tenerla con sé anche nel momento della spesa.
Moltissime persone si sono inoltre domandate cosa fare in caso di impossibilità di stampare il modulo messo a disposizione in PDF all’interno del sito ufficiale del Viminale.
A causa delle restrizioni anche i negozi di copisteria sono stati chiusi e non tutti hanno nella propria abitazione uno strumento per effettuare le stampe cartacee dei documenti; a questo proposito il governo ha fermato che è possibile ritenere valide tutte le autocertificazioni ricopiate a mano, riportanti tutto il testo per intero. Va comunque ricordato che in caso di impegni a cadenza fissa non sarà necessario avere sempre un documento nuovo ed aggiornato.
In alternativa è possibile mostrare la propria dichiarazione anche direttamente dallo schermo del proprio cellulare, compilando le voci richieste tramite programmi specifici per firmare direttamente i PDF come Adobe Acrobat Pro DC.
Coloro che hanno dimenticato del tutto il modello, possono effettuare la propria dichiarazione verbalmente nel momento del controllo da parte delle forze dell’ordine le quali successivamente dovranno effettuare una verifica di quanto affermato.
Sanzioni per mancata autocertificazione o autocertificazione falsa per andare a fare la spesa al supermercato
In questa emergenza di carattere nazionale, tutti i cittadini sono chiamati a prestare il proprio contributo nei confronti di una causa comune.
Anche se limita moltissime libertà che spesso vengono date per scontate, il distanziamento sociale è una misura che è stata ritenuta assolutamente fondamentale per cercare di contrastare in modo efficace l’ulteriore diffusione della pandemia; alle persone infatti è stato richiesto di rimanere all’interno delle proprie abitazioni e limitare quanto più possibile gli spostamenti.
E’ importante ricordare che il governo non ha vietato in modo assoluto di uscire di casa, ma lo spostamento deve essere necessario per delle comprovate ragioni, le quali si devono dichiarare all’interno dell’autocertificazione.
Il DPCM ha stabilito che ai cittadini è data l’opportunità di muoversi per motivi di salute, situazioni lavorative ed infine per le prime necessità, come il rifornimento di generi alimentari per il proprio nucleo famigliare o l’acquisto di farmaci.
Purtroppo non tutti hanno compreso fino in fondo la gravità del momento, infatti diversi furbetti hanno tentato di aggirare le misure uscendo di casa o dichiarando falsità alle forze dell’ordine.
Questi comportamenti oltre ad essere espressione di grande inciviltà, infrangono anche norme previste dal codice penale dunque perseguibili con sanzioni pecuniarie e reclusioni.
Il DPCM aggiornato ha rese le punizioni nettamente più severe rispetto a quanto era stato precedentemente previsto: le sanzioni amministrative per chi decide di infrangere le regole ammontano ad una cifra base di 400€ fino ad un massimo di 3000€.
Mentre a chi non rispetta la chiusura di esercizi pubblici concernenti attività sportive, di intrattenimento e ludiche, oppure imprese professionali e commerciali, può essere imposta la sospesone immediata fino a 30 giorni lavorativi.
Inoltre coloro che reiterano le violazioni andranno incontro a sanzioni pecuniarie raddoppiate ovvero 800€ come cifra minima e 6000€ come cifra massima.
Il tutto è ulteriormente esacerbato se il reato è commesso mediante l’uso di un mezzo di trasporto, infatti la sanzione in termini pecuniari ammonta a ben 8000€.
Sicuramente pene nettamente più severe sono riservate a coloro che sono risultati positivi al test del Covid-19: il mancato rispetto della misura di quarantena comporta per l’appunto delle sanzioni penali.
Essendo un comportamento che mette in serio pericolo altri membri della società il DPCM ha stabilito che al reo spettano fino a 18 mesi di arresto oltre che il pagamento di un’ammenda che oscilla dai 500€ fino ai 5000€, senza la possibilità di oblazione.
Dunque violare la quarantena avendo contratto il virus è annoverato tra i reati gravissimi come diffusione di epidemia, omicidio e lesioni, motivo per il quale la legge ha stabilito delle punizioni così severe, che in taluni casi possono arrivare fino all’ergastolo.
Stando a quanto affermando all’articolo 4, comma 1 del decreto di legge emanato il 25 Marzo, in caso di sanzione amministrativa non c’è l’iscrizione al casellario giudiziale, tuttavia è previsto il reato contravvenzionale, che fa capo ai commi 6 e 7 che interessa coloro che violano il divieto assoluto di lasciare la propria abitazione in caso di positività al virus.
Fino ad oggi le forze dell’ordine sono riuscite a scovare diversi trasgressori, ma si spera che l’applicazione di queste norme scoraggerà ulteriori furbetti ad aggirare nuovamente le disposizioni citate nel suddetto decreto legge.
Il capo della polizia Franco Gabrielli ha affermato un ulteriore dispiegamento di uomini su campo, al fine di dare una sferzata definitiva alla catena di contagi che si è registrata in Italia nelle scorse settimane, grazie a dei controlli effettuati a campione su tutto il territorio nazionale.
Per evitare di incorrere in spiacevoli situazioni è inoltre consigliabile essere sempre aggiornati circa le disposizioni regionali; infatti in alcuni casi le misure addottate al livello locale sono ancora più stringenti nell’ottica di combattere il virus per tornare quanto prima alla normalità.
Le restrizioni poste in essere in queste settimane sono state pensate per mettere in salvo la salute dei cittadini e la loro incolumità, dunque il rispetto di queste rappresenta un vantaggio non solo per se stessi ma per l’intera comunità.