In questo momento in cui le strutture sanitarie nazionali sono fortemente sotto stress a causa dell’alto numero dei ricoveri giornalieri e, in particolare, di quelli di pazienti destinati alla ventilazione assistita in terapia intensiva, c’è più che mai bisogno di sangue per trasfusioni, per aiutare i malati affetti da altre patologie presenti nelle strutture sanitarie.
In questo articolo vi daremo quindi tutte le informazioni su come fare a donare il sangue durante la quarantena per Coronavirus 2020, quali sono i requisiti per poterlo fare, quale autocertificazione occorre portare con sé e come contattare il presidio più vicino presso il quale effettuare la donazione.
Donare il sangue durante la quarantena: come fare e quali sono i requisiti
Nelle ultime settimane, con l’estendersi del contagio del Coronavirus molte persone, sentendosi concretamente minacciate dal rischio di contrarre l’infezione, hanno iniziato a pensare che donare il sangue potesse essere pericoloso sia per la loro salute che per quella dei riceventi. A partire dai primi giorni di marzo 2020 l’AVIS (Associazione volontari italiani del sangue), che è la principale organizzazione nazionale ad occuparsi di raccolta di sangue, ha lanciato moltissimi appelli al fine di tranquillizzare i donatori: donare il sangue, anche in tempo di Pandemia, non è rischioso.
Ogni giorno sono circa 1800 le persone che necessitano di trasfusioni sanguigne e questo rende manifesto quanto sia importante continuare a donare anche in questo periodo per supportare i pazienti che ne hanno bisogno.
Il Covid-19 è un’infezione che attacca le vie ed il sistema respiratorio e il suo trattamento non prevede trasfusioni di sangue; continuare a donare è però essenziale per sostenere gli ammalati che, anche in tempo di emergenza, sono ricoverati negli ospedali per altre patologie: questo gesto, semplice ed indolore, serve a salvare molte vite ed è ora più necessario che mai.
Chi si domanda se recarsi presso i centri trasfusionali ospedalieri o presso i centri di raccolta delle associazioni volontarie, come, appunto AVIS o FIDAS (Federazione italiana Associazioni Donatori di Sangue), anche nelle regioni più colpite dall’epidemia, come la Lombardia, deve sapere che tali strutture e organizzazioni hanno innalzato i livelli di sicurezza del trattamento e preso specifiche misure a tutela del donatore. In questo momento le donazioni avvengono prevalentemente su appuntamento individuale, in modo da favorire il distanziamento sociale e sfavorire assembramenti. Inoltre, negli ospedali, sono stati approntati percorsi specifici per evitare che i donatori possano entrare in contatto con pazienti potenzialmente affetti da Covid-19.
Inoltre, chiunque decida di donare il sangue viene sottoposto, di prassi, ad un colloquio con un medico – che segue alla compilazione di una sorta di anamnesi autocertificata – nel corso del quale viene discusso il quadro clinico dell’aspirante donatore, al quale viene misurata la pressione e l’emoglobina: nel caso in cui vi fossero valori anomali o comunque al di fuori dello spettro che consente di svolgere la donazione in tranquillità, la donazione non viene effettuata e al potenziale donatore vengono, di norma, consigliati esami di approfondimento.
Ma quali sono i requisiti per poter donare il sangue durante la quarantena per Coronavirus 2020? Permangono ovviamente in vigore quelli previsti normalmente: si deve avere un età compresa tra i 18 ed i 60 anni, peso non inferiore a 50 kg, devono essere passati non meno di 3 mesi (per i donatori uomini) o 6 mesi (per le donatrici donne, che, al momento della donazione non devono avere il ciclo mestruale in atto), si deve godere di buona salute e non aver avuto comportamenti a rischio per la salute; infine è necessario presentarsi alla donazione a digiuno dalla mezzanotte o tuttalpiù avendo fatto una colazione leggera (a base di caffè, tè, succo di frutta, fette biscottate o biscotti secchi) e senza latte e derivati. Devono essere passati almeno 4 mesi dall’effetuazione di piercing, tatuaggi e dall’aver avuto rapporti sessuali a rischio (promiscui o occasionali non reiterati), interventi chirurgici maggiori, endoscopie, agopuntura; 6-12 mesi dal rientro da viaggi in zone in cui vi è la possibilità di contrarre malattie tropicali infettive; 6 mesi dal parto; periodi variabili in base a vaccinazione, assunzione di farmaci specifici o dall’aver avuto patologie infettive. Non può donare chi è positivo a HIV, epatite B e C o ha malattie croniche.
In questo periodo straordinario, oltre ai requisiti standard, è necessario che il donatore potenziale soddisfi anche altre caratteristiche: gli viene chiesto se ha sviluppato sintomi simili a quelli del Coronavirus e/o se abbia avuto contatti con persone risultate positive o sospette tali.
Donazione sangue Coronavirus 2020: autocertificazione e contatti
Chi dunque decide di andare a donare il sangue come fa a tutelarsi e a non incappare in multe, se fermato dalle forze dell’ordine? Molto semplice: chi raggiunge il centro trasfusionale presso l’ospedale o il centro di raccolta più vicino al proprio luogo di domicilio o residenza deve muoversi munito dell’ultimo modello di autocertificazione, emesso il 26 marzo 2020, e reperibile sul sito del Ministero degli Interni a questo link: https://www.interno.gov.it/sites/default/files/allegati/nuovo_modello_autodichiarazione_26.03.2020_editabile.pdf.
Chi non potesse stampare e compilare il modulo, può trascriverlo a mano. Il Ministero della Salute ha reso noto che le donazioni di sangue rientrano nelle “situazioni di necessità” che il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri ha previsto e quindi gli spostamenti necessari ad espletare l’operazione possono essere compiuti senza restrizioni di alcun tipo, purché, ovviamente, si sia dotati di modulo opportunamente compilato.
Dopo aver eseguito la donazione di sangue al donatore viene rilasciato il certificato di avvenuta donazione che può essere mostrato ai pubblici ufficiali in caso di controlli svolti sulla via del ritorno a casa o del rientro al lavoro (se il donatore svolge un lavoro essenziale). Questo certificato accredita il donatore come tale e quindi ne giustifica lo spostamento dal luogo di residenza e/o domicilio.
Ricordiamo anche che il donatore è tenuto a contattare gli operatori sanitari dell’ospedale o presidio presso il quale ha effettuato la donazione nel caso in cui, nei quindici giorni successivi ad essa, ha sviluppato sintomi in qualche modo riconducibili al Coronavirus o ad altra patologia (febbre, tosse, raffreddore). Questa comunicazione ha funzione ulteriormente precauzionale e ha lo scopo di offrire la massima tutela sia al donatore che al ricevente. Nel caso in cui siano comparsi sintomi riconducibili al Covid-19 o ad altra malattia, la sacca di sangue viene gettata via.
In questo periodo, quindi, donare è più importante che mai per sostenere gli ospedali e gli operatori sanitari, già in trincea per far fronte all’emergenza virale. Ma come fare per scoprire qual è il centro di raccolta e trasfusionale più vicino alla propria abitazione? Come abbiamo visto, sono attivi centri trasfusionali presso i principali presidi ospedalieri del territorio: per avere informazioni su orari e modalità della donazione si consiglia, in questi casi, di contattare direttamente il proprio ospedale di riferimento in modo da ottenere informazioni circostanziate rispetto all’iter da seguire, che può ovviamente variare da una struttura ad un’altra. Coloro che invece vogliono evitare di recarsi presso un ospedale – anche se, come abbiamo illustrato nel paragrafo precedente, sono state attivate apposite procedure di sicurezza e percorsi differenziati all’interno dei nosocomi proprio a tutela dei donatori di sangue – possono rivolgersi all’AVIS, FIDAS o presidio della Croce Rossa Italiana (CRI) locali, per sapere modalità e tempistiche delle prossime donazioni previste.
AVIS sul proprio sito ufficiale mette a disposizione uno strumento per verificare qual è il centro di raccolta più vicino entro un dato raggio chilometrico dalla propria casa: https://www.avis.it/sedi/sedi-sul-territorio/. Da qui potrete quindi ottenere tutti i dati utili per contattare la sede più prossima e organizzare la vostra donazione. Sul sito ufficiale di FIDAS (https://fidas.it/) è possibile visionare direttamente dal menù principale l’ubicazione e i dati di contatto dei centri di raccolta federati su tutto il territorio nazionale per scoprire in quali click qual è e quando dista quello più vicino. Anche in questo caso occorrerà poi telefonare o inviare una mail alla sede più vicina per ottenere indicazioni precise su quando e come effettuare la donazione.
Infine, la CRI permette di fruire dal proprio sito ufficiale dei dati di tutti i comitati presenti sul territorio nazionale divisi regione per regione e provincia per provincia: è quindi estremamente semplice localizzare il presidio più vicino a casa e contattarlo per ottenere informazioni sui modi e i tempi necessari per donare il sangue in totale sicurezza: https://www.cri.it/dove-trovarci.
In questo momento di grande emergenza nazionale e mondiale, dare il proprio piccolo contributo donando il sangue è, per chi può farlo, importante e necessario per sostenere i malati, i medici, gli infermieri e tutto il personale sanitario e volontario impegnato in prima linea per difendere la nostra salute, mai sotto scacco come in questo 2020.