Editoriale Coronavirus, 18 aprile 2020: le indagini e le similitudini col “Marchese del Grillo”

Pubblicato il 18 Apr 2020 - 1:25pm di Alessandro Spalvieri

E all’improvviso, a Roma, suonarono tutte le campane

Chi può dimenticare la scena più bella del film “Il Marchese del Grillo”. Pio VII, interpretato dal grandissimo Paolo Stoppa, sente suonare a morto le campane di tutta Roma, usanza che indicava la morte dello stesso pontefice. Vengono convocati i parroci delle parrocchie vicine dalle quali si scopre che il Marchese del Grillo, l’intramontabile Alberto Sordi, aveva commissionato previo profumato pagamento di suonare a morto le campane per la perdita di una sua cara. Pio Settimo, stizzito, con l’intenzione di spedirlo a Castel Sant’Angelo fa subito convocare il Marchese. Al cospetto del Papa il Marchese (molto divertito) racconta la sua burla. “Santità, le campane hanno suonato a morto perché è morta la giustizia. Per non pagare un mobiliere ebreo a cui avevo commissionato un mobile ho corrotto tutti: giudici, uditori, guardie, cardinali, conti, marchesi. Santità, sono pronto ad andare in galera ma in compagnia di tutta questa brava gente“. “E basta!“, risponde seccato Pio VII, “così mi decimi il sacro collegio!“.

La nostra classe politica

E’ più forte di me, sarà che sono abituato a scrivere commedie, ma mi viene così naturale il paragone tra il sacro collegio di Pio VII e la nostra classe politica. Non voglio accusare nessuno, ma molti dei nostri politici non hanno nulla da invidiare ai papalini di ieri, quelli “der Marchese”, perché alla fine sono tutti pur sempre italiani. Se non sbaglio sono molti i politici indagati, imputati e condannati soprattutto per corruzione che ai vari livelli istituzionali hanno approfittato del proprio ruolo per arricchirsi a spese dello Stato, o meglio a spese nostre, o meglio ancora dei soli che pagano le tasse, perché da noi è ben noto che le tasse non le pagano tutti.

Indagini della Magistratura ai tempi del Covid-19

In Italia, si sa, un colpevole lo dobbiamo trovare per forza, e allora anche ai tempi del Coronavirus la nostra magistratura ha iniziato ad aprire fascicoli per indagare sulla responsabilità di questa immane tragedia. Se la gente muore dovrà essere pure colpa di qualcuno e allora alcuni dei nostri magistrati si sono messi al lavoro per assicurare alla giustizia i colpevoli di questa strage di anziani, perché non lo dimentichiamo: questo maledetto virus uccide soprattutto loro. Così la Procura di Bergamo apre un’indagine sull’ospedale di Alzano Lombardo per far luce su eventuali responsabilità e presunte anomalie nella gestione dei pazienti dopo la scoperta dei primi casi positivi al Covid-19. Idem a Lodi, dove viene aperta un’inchiesta sulla gestione dei medici di Codogno relativamente al famoso Paziente 1. Insomma, stiamo indagando sui nostri eroi, quelli che festeggiavamo con gli applausi dai balconi. Ma si sa, la giustizia deve fare il suo corso.

La giustizia deve fare il suo corso

La giustizia deve fare il suo corso. Allora qualcuno vuole spiegare al nostro Marchese, o meglio, potrebbe spiegare alla nostra solerte magistratura perché in Italia non esiste un piano di emergenza epidemica? Perché nonostante lo stato di emergenza decretato il 31 gennaio le mascherine erano introvabili almeno fino alla metà di marzo? Perché mentre sui telegiornali scorrevano le paurose immagini che venivano dalla Cina, alcuni politici lanciavano slogan e invitavano i propri concittadini a riempire i locali per bere aperitivi? Perché sindaci e responsabili di partito non debbano essere indagati se nonostante lo stato di emergenza in atto promuovevano manifestazioni e attività culturali varie? Perché?

Caramelle

Le nostre simboliche caramelle questa settimana le assegniamo al Presidente della Regione Marche Luca Cerisoli. Mentre la politica italiana era in piena confusione alcolica, il 24 febbraio lui faceva chiudere le scuole della propria regione. Decisione che sicuramente ha risparmiato chissà quante vite. Da non tifoso della politica non posso che augurarle una grande carriera politica.

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