Gli interessi passivi pagati sul mutuo possono essere detratti dall’intestatario del contratto del mutuo stipulato per l’acquisto di un immobile. E’ diventata prassi comune dover richiedere un finanziamento ad un istituto di credito per poter procedere con la compravendita di un appartamento o di una villetta dato che sono pochi i fortunati che possono permettersi di versare in un’unica soluzione l’intero costo dell’abitazione. Soprattutto le giovani coppie necessitano di un aiuto per l’acquisto della prima casa e sottoscrivere un contratto di mutuo si rivela essere l’unica soluzione per poter diventare proprietari della casa dei propri sogni. Tra le tante spese legate a questa tipologia di contratto possiamo includere gli interessi passivi che dovranno essere corrisposti con la rata del finanziamento. La normativa trattata nell’articolo 15 del TIUR, fortunatamente, interviene in aiuto dei richiedenti del mutuo attestando una detrazione IRPEF proprio su questi interessi passivi da effettuare attraverso la compilazione del modello 730. Approfondiamo la conoscenza con gli interessi del mutuo che possono essere detratti per scoprire nel dettaglio cosa sono, come procedere al calcolo sulla prima o la seconda casa e dove inserire la detrazione nel momento in cui si compila il 730.
Cosa sono gli interessi passivi del mutuo
La rata del mutuo che mensilmente dovrà essere corrisposta all’istituto di credito con cui si è stipulato un contratto di mutuo per l’acquisto di un immobile contiene al suo interno gli interessi passivi. Parliamo di costi specifici che sono aggiunti alla spesa degli interessi di un mutuo da versare alla banca o finanziaria rappresentando, quindi, un costo addizionale per il debitore. In tal modo, la rata mensile sarà composta dalla percentuale della somma che si deve restituire e degli interessi passivi maturati con il tempo che sono, però, detraibili secondo quanto stabilito nel Testo Unico delle Imposte sui Redditi. La detrazione lorda degli interessi è del 19% ma occorre considerare che sono presenti dei limiti e delle condizioni nella sua applicazione. In linea generale, è possibile detrarre gli interessi in questione in base alle finalità del mutuo, al tipo di fabbricato interessato ad una ristrutturazione e alla data di sottoscrizione del contratto. Volendo essere più specifici, i mutui per cui è possibile applicare la detrazione sugli interessi passivi sono quelli concernenti l’acquisto dell’abitazione principale e la ristrutturazione di unità immobiliari a partire dal 1998. E’ condizione che il contratto di mutuo venga stipulato nei dodici mesi precedenti o successivi all’acquisto dell’immobile con la conseguenza che è consentito prima acquistare la casa e poi stipulare il mutuo entro un anno oppure prima sottoscrivere il contratto e poi acquistare la casa. Tale immobile deve essere la residenza ufficiale del debitore ossia la dimora per se stesso e i familiari; qualora così non fosse cadrebbe il diritto alla detrazione del 19% sugli interessi a meno che il nuovo domicilio risulti essere dovuto ad un ricovero permanente in un istituto sanitario o di ricovero (non locando la casa di appartenenza).
Per conoscere meglio gli interessi passivi sul mutuo occorre sapere che la detrazione è concessa solamente per l’importo effettivamente rimasto a carico del contribuente. Le banche e le finanziarie per fare in modo che il debitore sappia a quanto ammonta tale importo dovranno indicarlo nel contratto di mutuo fornendo un prospetto dettagliato delle spese da affrontare, includendo sia i costi originali che quelli addizionali. La trasparenza del rapporto tra istituto di credito e cliente è fondamentale ed è segno dell”affidabilità della banca. Se il mutuo ipotecario risultasse essere stato sovvenzionato da contributi concessi dallo Stato oppure da Enti Pubblici erogati in conto interessi, sarebbe necessario calcolare la detrazione trovando la differenza tra contributo concesso e interessi passivi. Inoltre, la detrazione sarà possibile anche qualora si stipulasse un contratto di acquisto della prima casa con soggetti residenti al di fuori dell’Italia ma comunque all’interno dell’Unione Europea.
Aggiungiamo, poi, che nel caso in cui il mutuo sia intestato a più persone, ogni soggetto potrà fruire della detrazione esclusivamente per la propria quota di interessi e non si potrà portare in detrazione la quota degli interessi sostenuti per conto di familiari a carico fiscalmente. Fa eccezione il caso in cui il mutuo venga stipulato per acquistare un immobile da adibire ad abitazione principale. Se il contratto è cointestato ai coniugi e uno dei due è a carico dell’altro, il soggetto che ha sostenuto interamente la spesa potrà usufruire della detrazione per entrambe le quote.
Non sarà possibile approfittare della detrazione del 19%, invece, se gli interessi nascono da un’apertura di credito bancario, una cessione di stipendio o da un finanziamento che sia differente dal contratto di mutuo anche se prevede una garanzia ipotecaria su un immobile così come non ci sarà alcuna detrazione per un prefinanziamento accesso per finanziare un mutuo durante lo sbrigo delle pratiche per l’acquisto della casa.
Dopo aver approfondito cosa sono gli interessi passivi e l’aspetto della detrazione, caratteristica maggiormente rappresentativa, vediamo nel dettaglio come utilizzare il modello 730 per detrare gli interessi.
Detrazione interessi passivi mutuo con il modello 730
Il modello 730 serve ai lavoratori dipendenti e ai pensionati per dichiarare i propri redditi e scaricare le spese detraibili o deducibili proprio come gli interessi passivi legati ad un contratto di mutuo per l’acquisto di un’abitazione di residenza. Il modello è diviso in varie sezioni corrispondenti ognuna ad una esigenza differente e tra queste sezioni è già presente la voce dedicata agli interessi passivi sul mutuo da detrarre. Ricordiamo che nel modello che si compila dovranno essere riportate le spese dell’anno precedente, per cui, per esempio, nel modello 730 2020 occorrerà inserire gli interessi versati nell’anno 2019.
La somma massima degli interessi passivi da portare in detrazione attraverso la compilazione del 730 corrisponde a 4 mila euro da cui è possibile detrarre l’imposta lorda pari al 19% del costo sostenuto. Qualora nel corso dell’anno l’immobile non venga più utilizzato come abitazione di residenza (per motivi differenti da quelli lavorativi) la detrazione massima sarà di 2065,83 euro per ogni intestatario del mutuo.
Il limite massimo degli interessi per l’abitazione principale dovrà essere suddiviso in caso di cointestatari del contratto di mutuo, di conseguenza marito e moglie contitolari del mutuo e non fiscalmente a carico l’uno dell’altro potranno detratte ognuno al massimo 2 mila euro. Nel caso in cui uno dei due coniugi risultasse a carico dell’altro, invece, il dichiarante potrà detrarre entrambe le quote degli interessi passivi con il modello 730.
Come già accennato, il modello 730 contiene al suo interno varie sezioni ognuna con una sua specificità. E’ necessario per poterlo compilare adeguatamente, sapere dove inserire gli interessi passivi da detrarre. Lo spazio dedicato è il quadro E dal rigo E7 al rigo E12 dove bisognerà inserire le somme corrisposte per gli interessi passivi, gli oneri accessori, le spese e le quote di rivalutazione dipendenti da clausole di indicizzazione (se presenti). Non sarà necessario fornire una documentazione in allegato al modello 730 ma è bene conservare sempre adeguatamente il contratto di mutuo, l’atto di acquisto della casa, la certificazione della banca che attesta l’ammontare degli interessi corrisposti in un dato periodo e la quota di capitale residua in modo tale da poter permettere una veloce verifica da parte del fisco qualora venisse richiesta.
Calcolo Interessi passivi del mutuo su prima e seconda casa
Il calcolo degli interessi passivi viene effettuato dalla banca o finanziaria nel momento in cui si stipula il contratto di mutuo in modo tale che il debitore ne sia a conoscenza fin da subito. Può risultare comunque utile sapere come viene effettuato questo calcolo degli interessi passivi per aver la certezza di andare a detrarre il giusto importo. Nel caso di un mutuo con rate costanti nel tempo ma dalla differente composizione (inizialmente le rate saranno costituite principalmente dagli interessi, successivamente dalla quota capitale) occorrerà conoscere l’importo complessivo del mutuo, il tasso applicato e l’importo delle singole rate del mutuo. La formula da applicare prevede il calcolo del prodotto tra capitale residuo e tasso di interesse annuo al cui risultato andremo a dividerlo per il numero di rate annue (capitale residuo x tasso di interesse annuo/ numero di rate annuo). Per esempio, su un importo del mutuo di 150 mila euro con tasso fisso del 5% e 12 rate mensili annue dall’importo di 850,00 euro l’applicazione della formula determinerà gli interessi passivi in 625,00 euro (150.000 x 0,05 /12). Bisogna considerare poi la quota capitale sottraendo alla rata di 850,00 euro la cifra ottenuta avendo per risultato 225,00 ossia il rimborso del capitale che dovrà essere considerato per calcolare gli interessi della seconda rata. Il capitale residuo, infatti, non sarà più di 150 mila euro ma di 149.775,00 euro. Di conseguenza, gli interessi passivi si calcoleranno moltiplicando 149.775,00 per 0.05 e dividendo il risultato per 12 ottenendo 624,06. Continuando con il procedimento si otterrà l’intero piano di ammortamento e si conosceranno gli interessi passivi sul mutuo della prima casa principale a cui applicare la detrazione del 19%. La formula sarà, in questo caso, somma degli interessi /100 e il risultato moltiplicato per 19. dato che l’importo massimo degli interessi passivi è 4 mila euro, la detrazione massima sarà di 760,00 euro.
Per quanto riguarda le seconde case, in generale la legge non prevede la deducibilità degli interessi del mutuo tranne in casi eccezionali come sta accadendo, per esempio, nel 2020. Indipendentemente dall’essere prima o seconda casa, per l’abitazione principale si potranno applicare le detrazioni nel momento della compilazione del modello 730.