Gatti, criceti e lumache nell’arte di Katinka Simonse in arte Tinkebell
Tinkebell, è il soprannome di Katinka Simonse, nota ai più come “La ragazza che ha fatto del suo gatto una borsa“, è un’artista olandese che si trova spesso al centro dell’attenzione per la sua scioccante arte. La sua prima opera nota è ” My dearest cat Pinkeltje“, una borsetta realizzata con la pelliccia della sua defunta gatta Pinkeltje. Stando alle dichiarazioni dell’artista, Pinkeltje era un’anziana gatta depressa e prossima alla soppressione, Katinka Simonse avrebbe, quindi, preferito riservare al felino una più dolce morte, eseguendola lei stessa, per averla poi sempre con se, trasformata in una borsa.
Una sua installazione per il museo dei bambini “Villa Zebra” a Rotterdam era composta da lumache e chiocciole vive con diverse decorazioni sul guscio.
Le opere di Katinka Simonse, principalmente create con animali morti, suscitano grande clamore tra animalisti e presunti tali e, negli anni, Tinkebell ha ricevuto insulti e minacce di morte. Così tanti che ha deciso di pubblicare un libro il cui titolo è “Dearest Tinkebell” contenente meno dell’uno per cento dei messaggi d’odio ricevuti tramite mail. Nel suo sito si possono trovare tutti i suoi lavori e la sua presentazione, qui un estratto:
“Tinkebell provoca esemplificando i punti ciechi della società moderna. Si confronta con un pubblico che gode nell’essere indignato per tutto ciò che non lo riguarda, ma allo stesso tempo è molto dispiaciuto per le proprie azioni. Si chiede come mai milioni di pulcini maschi vengono brutalmente uccisi ogni giorno, ma lei viene arrestata per aver minacciato di fare lo stesso in pubblico. Perché le persone che apertamente discutono dell’abbassamento dell’età del consenso sessuale vengono trattate come vili pedofili eppure i siti internet “barely 18” (appena diciottenni) sono così popolari? Trasformando il suo gatto in una borsetta, cerca di dimostrare alla gente la loro ipocrisia verso l’uso di animali per il consumo e la produzione di pelle. Se non altro, i suoi lavori costituiscono un incentivo estremo per discutere della nostra morale e del modo in cui la società si sta sviluppando”.
Dal suo sito si può inoltre notare che è stata ispirata dalla tassidermista Amy Carter, “Amy Taxidermy“, che ha cominciato a praticare il suo lavoro all’età di circa 13 anni, cacciando lei stessa gli animali da utilizzare per l’attività, al contrario di Tinkebell, che gli animali li trova già morti (prevalentemente roadkill, un animale che muore a causa di un incidente stradale), tranne la sopracitata gatta. È inoltre presente su internet una notizia riguardante un’esposizione di Katinka Simonse, in cui sono stati posizionati dei criceti e porcellini d’india in delle sfere, comuni giocattoli per piccoli roditori, in vendita nei negozi di animali, a girare per una stanza, da lei arredata a similitudine di un soggiorno. Sembrerebbe, inoltre, essere stata processata per questo, ma le fonti non sembrano mai essere troppo affidabili.
La maggior parte delle storie che si possono trovare sul suo conto sono menzogne, generate dalla disinformazione e dalle “catene” che circolavano da mail a mail, prima che nei social network. Basta cercare il suo nome su Google e salteranno fuori i racconti più assurdi e raccapriccianti.
Tinkebell partecipa ad iniziative quali “Save the Pets” e “Save the World“, si possono trovare vari interventi legati ad esse, sempre sul suo sito e su YouTube, come la liberazione di 69 tartarughe a Beijing. Secondo alcune interviste avrebbe inoltre dichiarato di non utilizzare gli animali nè come cibo, nè come vestiario.
Katinka Simonse è un’artista e anche un’attivista per i diritti di persone e animali, non sempre compresa da chi lotta per gli stessi motivi e anche da chi invece, ipocritamente, la critica.