L’istruzione parentale è un’opzione a cui ricorrono sempre più famiglie italiane: sarebbero almeno quindicimila, secondo gli ultimi dati ufficiali disponibili, infatti gli alunni impegnati in percorsi formativi altri rispetto alla scuola tradizionale. A convincere dell’home schooling non è solo la praticità, e cioè la possibilità di organizzare momenti formativi quando e dove più si desidera tenendo in considerazione ritmi e routine familiari, quanto soprattutto la capacità di venire meglio incontro alle singole esigenze didattiche, rendendo l’apprendimento più personalizzato e in quanto tale più efficace. Se a preoccuparti sono soprattutto gli step burocratici per accedere all’home schooling, trovi riassunte qui le informazioni su come fare domanda di istruzione parentale in Italia: i passaggi da compiere sono più semplici di quanto potresti immaginare e non sono richiesti alle famiglie requisiti particolarmente stringenti né documenti di cui non si sia già comunemente in possesso. Se a frenarti nella scelta dell’home schooling è, invece, la paura di non essere in grado di garantire ai tuoi figli il giusto grado di istruzione, quelli che seguono sono – pochi, semplici – consigli che potrebbero fare al caso tuo.
Quattro consigli per organizzarsi al meglio con l’home schooling
Non lasciarti intimorire da tabelle ministeriali, piani didattici e simili. È vero, infatti, che al momento in cui fai domanda di home schooling devi presentare un programma di attività in cui intendi impegnare i tuoi bambini e che chi valuterà la domanda valuterà contestualmente quanto le ultime siano adeguate a far sviluppare competenze e saperi pari a quelli acquisiti dai coetanei impegnati in percorsi scolastici più tradizionali. È altrettanto vero, però, che c’è una certa elasticità e che quello che conta è che all’esame di idoneità a fine anno il bambino dimostri di essere maturato e di aver appreso nuove nozioni.
Fare scuola a casa, insomma, non necessariamente vuol dire organizzare in anticipo un programma fitto di lezioni in salotto o di momenti appositamente pensati come momenti di studio. Per i più piccoli anzi ogni attività, anche la più quotidiana, può trasformarsi in un’occasione per imparare qualcosa di nuovo. Il miglior approccio all’home schooling, specie con i bambini in età da scuola dell’infanzia o da scuola primaria, è in altre parole un approccio rilassato e libero da troppi schemi: dovrebbe rivelarsi anche quello capace di far emergere i talenti del bambino, i campi per cui è più portato.
Altro errore da evitare se si è alle prime armi con l’istruzione parentale è credere che si debba fare tutto da soli. La normativa italiana non chiede ai genitori che abbiano fatto domanda di home schooling di impegnarsi in prima persona nel dare un’istruzione ai figli e ciò rischia, anzi, di essere controproducente se non si ha abbastanza esperienza nel campo della formazione.
Ci sono tanti modi in cui puoi occuparti autonomamente dell’istruzione dei tuoi figli, senza necessariamente fare affidamento alla scuola. Facendo rete con altri genitori che hanno scelto l’istruzione parentale, per esempio. Più i tuoi bambini sono piccoli e più puoi cercare attività formative organizzate dai genitori del quartiere, secondo i dettami più classici dell’home schooling, o da altri adulti della tua cerchia. Tutor e insegnanti privati sono la soluzione migliore, invece, se vuoi che i tuoi figli siano seguiti passo passo nel loro percorso scolastico e da personale qualificato che possa aiutarli a superare lacune e incertezze. Anche iscriverli a una scuola online è un’ottima soluzione per chi vuole provare l’istruzione parentale con i propri figli, specie all’avvicinarsi di traguardi come la licenza media o la maturità.