Ricorre sempre tra i cittadini di Roma il nome di Calcata. E’ da sempre menzionata come la meta ideale per una gita fuori porta. In direzione per Viterbo, è facilmente raggiungibile con la strada statale Cassia-bis. La sua bellezza ti conquista subito. Nei weekend è difficile trovare posto nei b&b o nei ristorantini all’interno di Calcata Vecchia, e c’è un motivo.
Calcata, un borgo magico
Calcata, è uno dei borghi medioevali più belli del Lazio, ma anche dell’Italia. Arroccato su uno sperone tufaceo che si affaccia sulla valle del Treja. Ammirare Calcata dai colli attorno è come guardare la copertina di un libro di fiabe. C’è un’unica porta pedonale d’accesso per entrare dentro le mura difensive. Da qui, tra le case fate con mattoni di tufo, parte una strada stretta e buia che si apre nella piazzetta della Chiesa del Santissimo Nome di Gesù che continua, di lato, con la piazzetta del Palazzo Baronale degli Anguillara. Una rete di vicoli si dirama tutt’intorno. Si scopre che il borgo, dopo un periodo di abbandono, è pieno di vita. Sono molte le botteghe d’artigianato, dove si lavorano la ceramica, il cuoio e si creano bambole con impasto di colla di legno o studi fotografia, ma soprattutto di luoghi di ristorazione come bar, ristorantini e sale da the. Addentrandosi ancor di più, si arriva al muretto di protezione che delimita l’abitato dallo strapiombo che dà sulla forra del Treja. La valle è un piccolo canyon e al suo fondo scorre placido un fiumiciattolo, il Treja appunto. L’atmosfera che avvolge Calcata è da paese delle fate o di un luogo abitato dalle streghe. Uno dei nomi attribuito al borgo è proprio città delle Streghe.
Il piccolo borgo è stato valorizzato negli anni ’60 dall’arrivo degli hippie. Era l’epoca del leggendario movimento dei figli dei fiori, il quale attirò artisti da tutto il mondo e giovani che scappavano dal tran tran delle città. Da quel momento fu dato, a Calcata, un altro nome. Dall’ora è chiamata il Borgo degli Artisti e degli Hippy. Molti di quei ragazzi e ragazze non abitano più a Calcata, ma qualcuno di loro si può incontrare camminando per i viottoli.
Uno dei luoghi da visitare è la Chiesa del Santissimo Nome di Gesù. La chiesa è aperta indistintamente ai fedeli che ai turisti. Costruita in un’unica navata, sono da ammirare il soffitto a capriate di legno, la fonte battesimale e un’acquasantiera. La chiesa è stata costruita nel XIV secolo e ristrutturata nel 1793 della famiglia dei Sinibaldi, che a quel tempo era la proprietaria del Palazzo Baronale degli Anguillara. L’edificio è stato la dimora dei Sinibaldi, ma dal 1982 è diventato la sede del Parco Naturale Regionale Valle del Treja.
Un’altra caratteristica di Calcata è di ospitare numerosi laboratori artigianali e negozi di artigianato. Molto spesso officina e bottega si trovano nella stessa stanza. I proprietari gradiscono la presenza dei visitatori, anche se non ne segue una vendita. Guardare gli attrezzi e i materiali usati per le lavorazioni suscita sempre una grande curiosità.
Da menzionare è il museo Opera Bosco di Arte nella Natura. E’ un museo sviluppato all’interno del bosco di Calcata Nuova. Si tratta di un museo-laboratorio sperimentale di arte contemporanea che si visita con lo spirito dell’esploratore. Un abbigliamento da trekking è d’obbligo. All’ingresso si è accolti dai volontari. E’ tutto informale. C’è solo da pagare una tessera associativa di 10€ che vale un anno. È consegnata la mappa con il percorso da seguire nel parco, e l’esplorazione inizia. Dalla posizione terrazzo panoramico si può vedere, in lontananza, Calcata Vecchia. I sentieri sono puliti e ben tenuti, ma non sono indicati con cartelli o segni sul tronco degli alberi. Il parco apre alle 9 e chiude prima del tramonto. Per raggiungerlo, basta percorrere la stradina sterrata Località Colle che parte dal cimitero del paese.
Ma per tutti gli amanti del trekking e della natura, il borgo antico di Calcata è posto giusto. Un buon punto di partenza per addentrarsi nel Parco Valle del Treja. E’ consigliato indossare scarpe e abbigliamento da escursionista, anche se i sentieri sono ben tenuti dall’amministrazione del parco. Il tragitto più breve è il sentiero che va all’area archeologia di Narce. I sentieri collegano Calcata al paese di Mazzano Romano e andando più a valle, alle Cascate di Monte Gelato. Il percorso ad anello completo, Calcata/Cascate di Monte Gelo è di 12 km e dura circa 6/8 ore. Il sentiero si prende poco prima della porta d’ingresso di Calcata. Scende sino al fiume e da qui si può scegliere se prendere il sentiero per Narce o continuare verso Mazzano. Dal colle di Narce si ammira tutta la bellezza di Calcata in tutta la sua interezza; un vero e proprio gioiello incastonato nei boschi, un miracolo della natura e dell’uomo.
Dove dormire a Calcata
Durante la settimana non ci sono problemi per trovare una sistemazione, ma nei fine settimana è sempre saggio prenotare con qualche settimana in anticipo. Certo, si possono usare le ormai note applicazioni di prenotazione di hotel e bed & breakfast, ma è possibile telefonare direttamente. Le strutture da tener in considerazione sono quelle dell’Opera Sweets. Sono due dimore all’interno del borgo, una chiamata Il sentiero della felicità, in via della Scuola n. 24, e l’altra Le mille e una notte, in Piazza Vittorio Emanuele II. Degno di nota anche La casa sui tetti, in via San Giovanni n. 43.
Quale ristorante da scegliere a Calcata
Per chi non volesse passare una giornata dentro i boschi, c’è sempre la possibilità di assaggiare i piatti tipici della zona. Carne, frutta e verdura provengono dalle aziende agricole attorno al borgo. Prodotti di qualità a km zero. Tutto fresco e genuino. Il costo per un pasto completo non è economico, ma mangiare dentro Calcata non ha prezzo.
Tra i migliori ristoranti del borgo antico di Calcata possiamo citare il Ristorante Opera, sito in via della Pietà n.2. Ma se non riuscite a seguire Google Map, si può sempre chiedere a una persona del posto; sarà ben lieta ad aiutarvi e saprà darvi le indicazioni giuste. Continuando, nella lista possiamo inserire l’Osteria del Borgo, in piazza Umberto I n. 6, Il Guazzabuglio, in via Sinibaldi n.7, La Piazzetta, in via S. Giovanni n. 47, ed per finire, per i vegetariani, il Circolo ARCI Grotta dei Germogli, alla Rupe San Giovanni.
Arrivederci a Calcata.