Una torrida estate, figlia dei cambiamenti climatici in corso, fa desiderare una vacanza al freddo. Mare, montagna sembrano non soddisfare questa esigenza. Un aiuto potrebbe venire, però, da una meta turistica non tradizionale; la Groenlandia. La temperatura media in agosto va dai 3° di notte ai 12° di giorno. E’ una destinazione poco battuta, di nicchia, ma non per questo meno affascinante.
Groenlandia: origine del nome
Sembra che l’America sia stata scoperta dai vichinghi prima di Cristoforo Colombo. La ricerca di nuove terre da colonizzare li portò al nuovo continente proprio partendo dalla Groenlandia. La scoperta di questa immensa isola avvenne alla fine del I millennio dopo Cristo. Il nome dato, stranamente noi, fu “Terra Verde“, dal danese Grønland e tradotto in inglese Greenland. Nell’immaginario collettivo il suo nome evoca paesaggi di ghiacciai perenni e di tormente di neve. Ma non fu così per gli esploratori del tempo. Infatti, Erik il Rosso scoprì questa terra ricoperta di campi verdi in estate quando la neve si era sciolta. Poi, in seguito, la colonizzazione avvenne nell’XI secolo durante il cosiddetto periodo caldo medievale, periodo ciclico dell’innalzamento delle temperature sulla biosfera terrestre.
Storia della Groenlandia
La storia della Groenlandia è legata alle vicende di Erik il Rosso. Era un condottiero valoroso come tutti i vichinghi e un coraggioso esploratore, ma era una persona violenta. A causa di numerosi omicidi venne esiliato dall’Islanda e dal mondo normanno. L’unica soluzione fu di salpare alla ricerca di terre su cui iniziare una nuova vita. Un suggerimento gli fu dato dai pescatori islandesi, secondo i quali a nord-est dell’Islanda ci sarebbe un arcipelago di terre inesplorate adatte all’insediamento umano. Raccolse a sé la sua famiglia e numerosi coloni, con i quali salparono con una nutrita flotta per seguire la rotta verso il nuovo mondo, un nuovo mondo che chiamarono Groenlandia. Da questa scoperta seguì la colonizzazione delle terre costiere abitabili. I vichinghi rimasero nella Groenlandia fino al XV secolo, epoca in cui avvenne un cambio climatico avverso; una piccola era glaciale che rese impossibile abitare sull’isola.
La Groenlandia rimase disabitata di cittadini europei per tre secoli. Solo gli Inuit, la popolazione nativa del luogo, comunemente chiamata Eschimese, poterono resistere al freddo polare.
Con la ripresa del surriscaldamento globale, fu possibile a una nuova colonizzazione europea, che cominciò, nel 1721, con una spedizione missionaria con il compito di battezzare al Cristianesimo gli Inuit groenlandesi. Seguì con la fondazione, sulla costa, di colonie commerciali sotto la corona norvegese, dominio che durò fino al 1814, data in cui il possedimento groenlandese passò sotto la corona del regno danese. Solo durante la seconda guerra mondiale la Danimarca perse il controllo politico ed economico dell’isola a favore degli Stati Uniti e del Canada, ma ritornò sotto la sua l’amministrazione subito dopo la fine della guerra. Nel 1953 il Regno della Danimarca tolse alla Groenlandia lo status di colonia per sostituirlo con il titolo di contea d’oltremare. Ottenne, infine, l’autonomia amministrativa tramite l’istituzione dell’autogoverno che giunse nel 1979. E’ interessante sapere che la Groenlandia, ancor prima della Gran Bretagna, si staccò dalla Comunità Economica Europea con il referendum del 1985.
Capitale della Groenlandia
La capitale si trova sulla costa occidentale dell’isola, affacciata verso il Canada. La zona, dove sorgerà la nuova capitale, era già nota ai vichinghi che vi ci insediarono nel X secolo. La sua vicinanza con il continente nord-americano favorì la nascita di colonie. Era l’epoca della spedizione di evangelizzazione della Groenlandia. I missionari fondarono la città nel 1728 con il nome di Godthåb, nome preso dalla precedente colonia missionaria fondata sulla terraferma, che significa “buona speranza“.
Nel 1979 cambiò ufficialmente nome. Fu adottato il sostantivo “Nuuk” che in groenlandese significa “capo“, derivante dal nome del fiordo di Nuup Kangerlua dove sorge la capitale. Il vecchio nome non venne abbandonato, infatti i danesi continuano a chiamare la città groenlandese Godthåb.
Nuuk è una città urbanisticamente semplice; pianta a scacchiera e con le abitazioni basse. La primaria funzione è di resistere al freddo polare. Il panorama che si presenta, a volte, è grigio, e per contrastare il monocolore invernale, le case sono tinteggiate con colori vividi e sgargianti. Attualmente nella capitale risiedono circa 18.000 abitanti, quasi un terzo dell’intera popolazione della Groenlandia.
Come pianificare un viaggio
Pianificare una vacanza in Groenlandia è veramente facile; si può raggiungere comodamente con volo diretto o con la soluzione treno+aereo, o con un volo con scalo a Copenaghen. Le compagnie per la Groenlandia sono soltanto due: la compagnia di bandiera Air Greenland e l’Air Iceland.
C’è la possibilità di raggiungere l’isola via mare da Copenaghen o da Reykjavik, ma è un viaggio lungo e noioso. In aereo, invece, da Copenaghen a Nuuk le ore di volo sono circa 5 ore, e il diretto da Roma è di circa 7 ore, mentre con lo scalo a Copenaghen le ore di viaggio sono 11. I prezzi variano se si vuole viaggiare con volo diretto o con una sosta, e influenzato dalla stagione dell’anno; in estate, dell’emisfero boreale, i prezzi per un A/R possono salire fino 2.500€ per un diretto, e a 1.500€ per un volo con scalo. Il periodo estivo è il migliore per visitare la Groenlandia.
Le soluzioni per l’alloggio sono varie e si possono visualizzare con i siti e App dedicate. Si può scegliere un accogliente b&b o in un comodo hotel, ma per i più avventurosi, c’è la possibilità di provare un igloo. I prezzi in hotel vanno dagli 80€ ai 220€ al giorno.