Quello del concepimento è un problema che da sempre riguarda donne e uomini provenienti da tutto il mondo. Sono diverse le problematiche che possono portare a questa condizione: molte persone ne soffrono a causa di problemi di salute, come risultato di operazioni chirurgiche o cure mediche che purtroppo sono causa di grave problema come la sterilità. Dal 2004 grazie all’introduzione della legge 40 sulla procreazione assistita molte persone hanno potuto realizzare così il loro desiderio di procreare diventando genitori.
Cos’è la procreazione assistita?
Negli ultimi anni secondo diversi studi presentati dal Ministero della Salute, il numero delle coppie che ha deciso di ricorrere a tecniche di procreazione medicalmente assistita è aumento circa del 20%.
Esistono molte tipologie di tecniche differenti che vengono ovviamente valutate dai medici sulla base delle necessità e delle problematiche presenti di ogni coppia.
Tra tutte, due delle tecniche più diffuse in Italia sono l’inseminazione artificiale e la fecondazione in vitro.
Il procedimento della prima avviene tenendo conto del periodo di ovulazione della donna e, sulla base di quello, il seme maschile viene introdotto nell’utero. Nella seconda invece, l’unione del gamete maschile e femminile avviene al di fuori dell’utero della donna e successivamente l’embrione già in parte sviluppato viene impiantato nell’utero.
Quanto costa in Italia e all’estero la procreazione assistita?
La Procreazione Medicalmente Assistita (PMA) non è gratuita in Italia perché non è stata ancora completamente regolamentata dal Servizio Sanitario Nazionale sebbene è importante ricordare che questa fa ufficialmente parte dei Livelli Essenziali di Assistenza.
Ogni regione quindi, allo stato attuale delle cose, stabilisce dei prezzi per l’accesso a questo servizio. Al nord sono presenti molte più strutture pubbliche e convenzionate che svolgono questo servizio rispetto al sud in cui prevalgono le strutture private. Nel privato invece ovviamente i costi sono molto più elevati e sembra che le cifre si aggirino dai €3000 in su, fino ad arrivare anche agli € 8000.
Analizzando la situazione all’estero, invece, secondo uno studio di panoramasanita.it dopo l’impossibilità degli spostamenti e la chiusura delle frontiere dei paesi, causata dalla pandemia di Covid-19, sembra che il turismo estero, il cosiddetto ‘’turismo procreativo’’ per la procreazione medicalmente assistita sia ripreso e anche in maniera prepotente.
Si contano infatti circa 13mila coppie l’anno che decidono di recarsi al di fuori del proprio paese per riuscire ad ottenere la possibilità di procreare. E’ sufficiente effettuare diverse ricerche sul web per scoprire che il motivo per il quale molte coppie scelgono l’estero non è di certo per i costi, che anzi, sono molto simili a quelli italiani ma aumentano non di poco se dobbiamo anche tener conto di tutti gli spostamenti necessari per raggiungere il paese scelto. Principalmente il motivo dietro la scelta di recarsi in un paese estero è spesso la lunga lista d’attesa alla quale ci si deve accodare se si decide di scegliere una struttura in Italia. Non solo, in Italia per poter accedere al servizio di cure di procreazione medicalmente assistita è presente un limite d’età che in base alla regione di appartenenza varia dai 42 ai 50 anni. Le mete estere sono molto gettonate non solo, come detto in precedenza, per le liste d’attesa molto più brevi, ma in alcuni casi, anche per regole molto meno rigide riguardo il limite d’età.
Legge 40 e Procreazione Assistita in Italia: novità e spiegazione
La legge 40 sulla procreazione assistita in Italia è stata il raggiungimento di un grande obbiettivo per molte donne italiane che hanno così potuto evitare di recarsi all’estero per poter avere la possibilità di accedere a questo servizio medico.
Questa legge che regolamenta la procreazione medicalmente assistita è stata introdotta in Italia nel 2004 e, nel corso del tempo, è stata più volte modificata ed ampliata.
Se inizialmente infatti, le tecniche di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA) erano accessibili solo alle coppie con problemi di fertilità o sterilità, dal 2015 il loro accesso è stato esteso anche a coppie con patologie genetiche trasmissibili con il concepimento.
Al giorno d’oggi, in Italia, possono accedere alle tecniche di procreazione assistita solo le coppie eterosessuali e maggiorenni.
Oltre a quanto detto prima, la legge sulla procreazione assistita prevede anche la conservazione degli embrioni, qualora ne venissero prodotti in maggiore quantità e una specifica diagnosi genetica prima dell’impianto dell’embrione così da poterne scoprire eventuali compromissioni genetiche.
Per concludere, una legge come questa sulla Procreazione Medicalmente Assistita (PMI) rappresenta senz’altro un grande passo avanti in tema di diritti delle coppie che per un motivo o per un altro vivono una condizione di impossibilità. In questo modo la medicina mette le sue conoscenze a disposizione per aiutare lo svolgersi di un processo naturale. Sicuramente però è ovviamente necessario valutare bene insieme ad un’equipe medica competente quali possano essere le tecniche e le sedi più adatte per le proprie necessità.