In Italia solo nei primi nove mesi del 2023 si sono registrati circa 16.599 casi di violenza domestica. Quali sono i provvedimenti che il governo sta attuando per arginare questa situazione?
Cosa significa “violenza domestica” secondo la legge?
Per violenza domestica si intende ogni tipo di violenza fisica, sessuale, psicologica o economica attuata ai danni di uno qualsiasi dei membri della propria famiglia. Solitamente siamo portati a collegar questo termine alle violenze che intercorrono tra coniugi o compagni di vittima ma non sono rari i casi in cui le violenze riguardano i figli o altri componenti del nucleo familiare, come gli anziani.
Per ciò che riguarda la regolamentazione penale, la prima legge importante riguardo la violenza domestica risale al 1996 anno in cui finalmente, questo tipo di violenza, viene regolamentata come un atteggiamento lesivo nei confronti della libertà personale. Fino a quel momento, invece, la violenza domestica, in particolare contro le donne, era considerata solamente come un atteggiamento lesivo della moralità pubblica e non della persona direttamente.
Successivamente, nel 2001, con le leggi n. 154, 60 e 134, la legge viene ulteriormente inasprita. In un primo momento viene stabilito infatti che la persona che attua comportamenti lesivi deve essere allontanata dal nucleo familiare in cui si trova e, in seguito, viene data vita un patrocinio spesato dallo Stato che si fa carico delle donne maltrattate che non hanno possibilità economiche.
E’ nel 2009 che si giunge ad un ulteriore punto di svolta. Con la legge n.38 infatti viene introdotto il reato di stalking, ovvero un atteggiamento persecutorio intrusivo che cerca in tutti i modi il contatto diretto con una persona.
Nel 2011, invece, in seguito alla convenzione di Istanbul, i paesi europei metteranno tutti in atto una serie di misure giuridiche per proteggere le donne e cercare di contrastare ed eliminare qualsiasi forma di violenza domestica. Anche questo rappresenta un punto di svolta molto importante poiché ci troviamo di fronte al al primo provvedimento internazionale che vincola contro la violenza domestica. Ci sono state successivamente ancora modificazioni alla legge, nel 2015 e successivamente nel 2019 quando è stato introdotto il cosiddetto ‘codice rosso’.
Come accennato in precedenza, la violenza domestica non riguarda esclusivamente le donne e le compagne di vita ma riguarda qualsiasi relazione familiare. Sicuramente però siamo più abituati a sentire notizie che, la maggior parte delle volte, vedono le donne vittime di questo tipo di violenza. Correlata infatti alla legge contro la violenza domestica è anche la legge sul femminicidio che, come afferma il nome stesso, riguarda i reati di omicidio commessi ai danni di una donna in quanto tale. Da qui, la legge sul femminicidio è collegata al più ampio ramo di violenze che chiamiamo violenze di genere.
Sicuramente alla base delle leggi che regolamentano la violenza domestica e più nello specifico la violenza sulle donne, possiamo attribuire un antico atteggiamento patriarcale alla base della nostra società che, sin dai tempi antichi, ha sempre visto la figura della donna, tranne in sporadici casi, come sottomessa alla figura dell’uomo. Sebbene in passato fosse una situazione reale, diffusa e tollerata, al giorno d’oggi le donne stanno combattendo per ottenere pari diritti e per cercare di eliminare ancora qualche forma di pensiero rimasta legata ai tempi antichi.
Violenza domestica: le ultime notizie, cosa sta cambiando?
I recentissimi fatti di cronaca rendono sicuramente necessario un ulteriore inasprimenti dei provvedimenti penali da prendere nei confronti di persone che attuino atteggiamento violenti nel proprio nucleo familiare. Dopo la vicenda della giovanissima Giulia Cecchetin, il Consiglio dei Ministri ha approvato un disegno di legge che contrasta in maniera più pesante i femminicidio. Sicuramente uno dei primi modi in cui il governo ha deciso di muoversi è tramite l’attuazione di una campagna informativa rivolta ai giovani e alla loro educazione.
Negli ultimi anni sono state molte le migliorie apportate alla legge contro la violenza di genere. Nel 2001 ad esempio sono state introdotte misure stringenti anche per ciò che riguarda le violenze messe in atto sul posto di lavoro.
Come accennato in precedenza, le migliorie più importanti sono state apportate al codice penale con l’introduzione della legge n.69/2019 con l’inserimento del ‘codice rosso’. Questa legge è formata da 21 articoli che esaminano tutti i comportamenti che possono essere categorizzati come violenza domestica e porta anche ad un accelerazione del processo penale per rendere altrettanto veloci i provvedimenti da prendere nei confronti di chi attua atteggiamenti violenti nel proprio nucleo familiare. Tra questi atteggiamenti figurano lo stalking, la violenza sessuale e i maltrattamenti in famiglia. Ci sono inoltre anche una serie di altre misure che vengono immediatamente attuate grazie al ‘codice rosso’ volte a velocizzare il processo penale e riuscire quindi tempestivamente a difendere le vittime. Sono velocizzati i rapporti tra la polizia giudiziaria e il pubblico ministero che devono scambiarsi le notizie nell’immediato; altrettanto immediato deve essere l’intervento del pubblico ministero che entro tre giorni dalla notifica deve ascoltare la persona offesa e non è tollerato alcun tipo di ritardo nelle comunicazioni.
Concludendo, a partire dal 1996 fino ad arrivare ad oggi sono sicuramente molti i passi avanti che il paese ha fatto per garantire alle vittime di questo tipo di violenza la sicurezza. D’altra parte sono sicuramente ancora altrettante le migliorie apportabili per cercare di sradicare completamente questo tipo di atteggiamenti dalla mentalità comune, sperando di vivere in futuro in un mondo equo e privo di violenza.