La Scuola è una libera palestra ove, con sentimento e volontà, si creano le coscienze e si modellano gli spiriti
L’azione educativa nella scuola non deve limitarsi allo sviluppo di questa o dell’altra facoltà intellettiva, ma deve tendere all’armonico coordinato progredire di tutte le possibilità umane, se vogliamo che l’educazione sia, quale deve essere, processo di evoluzione che non è fine a se stesso.
Questo sviluppo organico, che è il solo limite di un’attività educativa in profondo, deve tener presente il docente nell’esercizio del suo mandato. L’educazione, come processo evolutivo e integrale della formazione umana, come caratterizzazione dell’individuo nell’espressione della sua personalità viva e operante, è l’esaltazione più eloquente dei valori umani, la dimostrazione di quanto possa la volontà dell’educatore ove siano impegnate e coordinate le sue migliori risorse di mente e di cuore. Indubbiamente, anche se alla base l’opera educativa non è che una professione d’amore, perché l’amore informa di sé la nostra stessa vita di educatori, l’educazione rimane pur necessariamente ancorata alla forza del nostro ingegno ed alla luce del sapere. Sentimento e volontà: il sentimento come necessario impulso del cuore alla elevazione del pensiero, la volontà come azione da svolgere, come direttrice da imprimere perché l’opera si adempia entro le volute di una linea e di un sistema cui l’educatore imprime il suo nome ed il suo carattere, la sua personalità ed il suo pensiero. Due leve, il sentimento e la volontà, che contribuiscono, nell’unione delle forze, allo stesso processo d’integrale formazione dell’uomo, spiegando un’azione comune.
Indispensabile l’amore che è la più bella delle virtù creatrici, nella sua opera di penetrazione e di approfondimento, che apre l’animo a nuove, continue scoperte, perché infiniti sono i tesori nascosti che urgono dentro di noi, che danno a ognuno di noi una diversa espressione di gioia e di dolore. Ma l’amore ha bisogno di non essere disperso, ha bisogno di essere capitalizzato in fervore di opera, in tesori di reazione. Perciò la nostra volontà interviene a disciplinare le voci del cuore, non modificando i nostri impulsi affettivi, ma guidandoci nella conquista con un dominio e con una padronanza che hanno il significato della certezza, della via sicura da seguire per lo sviluppo e il perfezionamento delle nostre capacità umane.
L’educazione è il risultato di questo processo formativo innegabile, dove il maestro entra con tutta la sua personalità, parte viva e operante di una trasformazione che avviene giorno per giorno, quando avverte egli stesso la dignità dell’opera da svolgere e quando l’insegnamento promana dal suo esempio di vita più che dalla espressione del suo stesso pensiero di educatore. Opera d’amore, ma opera sapiente, l’opera educativa, perché nessun impulso deve rimanere sterile per mancanza di quella forza necessaria a cui la volontà presiede nella sua funzione mirabilmente coordinatrice della facoltà della mente e del cuore. Se noi costruiremo sull’amore e cementeremo con l’azione, avremo non solo adempiuto ad un processo di formazione educativa ma avremo creato l’uomo nella sua fulgida espressione di vita e di pensiero.
La Scuola è questo: una libera palestra ove si creano le coscienze e si modellano gli spiriti, in un soffio nuovo di vita e non secondo sistemi e teorie che potrebbero imprigionare gli animi impedendo il volo verso puri e liberi orizzonti.