I dati sul femminicidio e sulla violenza contro le donne in Italia e la necessità di un cambiamento culturale
In Italia le cifre della violenza contro le donne e di femminicidio sono sempre più preoccupanti: 135 donne uccise in questo anno e le richieste di aiuto al telefono rosa per stalking sono aumentate del 10% nei primi sei mesi dell’anno. Cento le donne che muoiono vittime di violenza da parte del proprio compagno, marito o parente stretto.
La parola femminicidio e l’atto in sé non riguarda solo le donne coinvolte ma tutta la società, in quanto un omicidio è la perdita di una vita che, purtroppo, influisce su altre vite. La violenza è spesso associata ai lividi o a segni visibili, ma se così non fosse? Il primo gradino della violenza è proprio quello psichico; che avviene vietando al soggetto in questione di uscire o di avere una vita sociale, oppure parte proprio dalla distruzione di oggetti cari o dall’uccisione di un animale domestico. Questi gesti, apparentemente di scarso significato, influiscono tantissimo su quella che è la psiche dell’individuo ed è proprio quando avviene la ribellione da parte di chi ha subito che scatta l’omicidio.
L’omicidio è un gesto penalmente punibile, ma i sistemi di punizione italiani non fanno altro che peggiorare la situazione: nelle carceri italiane a causa del sovraffollamento i detenuti vivono in condizioni disumane, sono soggetti a maltrattamenti e gli stessi carcerati tengono dentro molta rabbia che, una volta usciti, si trasformerà in violenza.
Il femminicidio è sovente visto come un atto lontano dai nostri occhi e dai nostri cuori. E se fosse nostra sorella, nostra figlia o la nostra migliore amica a essere uccisa da un uomo folle? Di storie tenebrose se ne potrebbero raccontare anche troppe, ma a cosa serve scrivere o parlare per poi non agire? La televisione ogni giorno mostra la donna come oggetto, che pulisce e cura la famiglia: questa immagine va ridimensionata, perchè bisogna educare tutti, in particolare i giovani, al rispetto della dignità umana e all’amore verso gli altri. Amore è comprensione, sostegno, è forza ed è anche un bacio dato nel momento più inaspettato. L’amore delle donne è incondizionato, proprio per questo molte donne vittime del femminicidio non si sono ribellate. Nessuno è solo, c’è sempre qualcuno accanto a noi.
Fermare il femminicidio si può, attraverso una nuova sensibilità e un cambiamento culturale necessario, perché il rispetto e la consapevolezza dell’identità di genere entrino a far parte del nostro modo di vivere quotidiano, affinché le donne non debbano più pagare con la propria vita la scelta di essere se stesse e non quella che i loro partner o la società vorrebbero che fossero.