Sta per compiere quarant’anni l’azienda Ohlins, fondata da Kenth Öhlin, che continua a sfornare prodotti di qualità e affidabili per le moto che, da quella piccola cittadina della Svezia centrale, vengono poi montati sui veicoli in tutto il pianeta.
La storia di Ohlins, uno dei brand più potenti del mercato delle moto per quanto riguarda la produzione di sospensioni, nasce in una piccola città situata al centro della Svezia, Upplands Väsby. È qui, infatti, che nel 1976 Kenth Öhlin apre la prima fabbrica di componenti per moto, dando il via a quello che sarà il nucleo futuro della sua compagnia.
Storia di Ohlins e delle sue sospensioni per le moto
Flash forward. Saltiamo alcuni passaggi intermedi per arrivare ai giorni contemporanei, nei quali le sospensioni della Ohlins come possiamo vedere sul portale specializzato Omniaracing rappresentano un punto fermo non solo nel mondo motociclistico di strada e da corsa, ma anche per quanto riguarda le automobili e le mountain bike. In particolare, la società porta avanti collaborazioni esclusive con alcuni dei più grandi produttori su scala mondiale, come Yamaha, Ducati, BMW e Kawasaki, dei quali è OEM (ovvero, produttore di apparecchiature originali) per migliorare l’efficienza del flusso di lavoro e massimizzare la qualità complessiva dei prodotti finali.
Rigore nordico. La filosofia produttiva di Ohlins è molto semplice: ogni componente è assemblato da specialisti dedicati con passione per la perfezione, e poi successivamente sottoposto a numerosi test per garantire la funzionalità e la qualità migliore. Dal quartier generale svedese, inoltre, la società controlla l’intero flusso di lavoro, dall’ideazione all’unità montata pronta alla spedizione, senza tralasciare alcun dettaglio. Ecco perché le circa 130 mila unità annue che vengono realizzate possono essere scelte ad occhi chiusi per la propria moto.
Close up. È arrivato il momento di guardare più da vicino alcune delle creazioni della società, in vendita presso i negozi specializzati o su siti di settore che sono divenuti da tempo grandi punti di riferimento per gli amanti delle due ruote. Uno dei modelli più recenti della linea di ammortizzatori è quello messo a punto la Harley-Davidson Dyna denominato HD 763: agli occhi salta subito la colorazione completamente nera, che caratterizza il look dell’intera gamma, mentre per quanto riguarda gli aspetti tecnici si registra un serbatoio di azoto separato, un registro in compressione e ritorno, l’interasse che è regolabile a seconda della necessità e la possibilità di modificare e regolare il precarico a molla per trovare più scorrevolezza e la migliore configurazione di guida per il proprio stile.
Le altre soluzioni. Sempre per il marchio statunitense sono state proposte due speciali kit forcella, che migliorano il comfort e la maneggevolezza delle moto. Si tratta del pacchetto Ohlins FKC 101, pensato per i modelli HD prodotti nel periodo che va dal 1996 al 2013, e di quello Ohlins FKC 102, che invece è dedicato alle linee più recenti, uscite negli ultimi due anni. In entrambi i casi, le componenti sono sviluppate seguendo la cosiddetta tecnologia Ohlins Nix, che ottimizza le prestazioni di smorzamento separando l’estensione in una forcella e la compressione nell’altra, e sono fornite di un tubo in acciaio da 8 millimetri, un ammortizzatore in alluminio e pistoni da 25 millimetri. I kit sono facilmente adattabili al peso del pilota e alle sue esigenze di guida, e soprattutto possono essere montate senza troppe difficoltà in sostituzione dei pezzi originali.
Il rombo di Ducati. La Monster 1200 R è stata già battezzata come la naked Ducati più potente di sempre, e i dati confermano questa potenzialità: ben 160 CV, maggior leggerezza rispetto alla versione S, sella più alta (ma non regolabile) e assetto rialzato, con un angolo di piega che ora raggiunge i 50 gradi, e poi sospensioni e, prima Monster a vantarlo, ammortizzatore di sterzo di serie, ovviamente targati Ohlins. Un vero gioiello che, sin dalla presentazione al Salone di Francoforte, ha suscitato la curiosità e l’interesse degli appassionati: e che presenta, per ora, un unico neo: bisogna attendere ancora qualche mese per vederla sulle strade.