L’anno nuovo è alle porte e tra i buoni propositi che molti risparmiatori stanno formulando in questi giorni di bilanci (anche economici) rispetto al 2019 e progetti per il futuro c’è senz’altro quello di intraprendere nuovi investimenti, in settori che assicurino, pur nell’altalenante fortuna della finanza speculativi, buoni rendimenti e un margine di ricavo interessante. Il petrolio può senz’altro essere un campo di investimento privilegiato ed in questo articolo vi daremo informazioni proprio rispetto alle quotazioni del petrolio Brent a gennaio 2020 e analizzeremo i prezzi e le previsioni in tempo reale nonché l’andamento previsto per l’anno 2020.
Quotazioni Petrolio Brent 2020: andamento, quotazioni e prezzi
In generale, il 2019 è stato un anno piuttosto positivo per il petrolio, sia di origine del Mare del Nord (Brent) che made in Texas (WTI). Le quotazioni hanno preso piede, sono cresciute e hanno superato senza flessioni troppo drammatiche alcuni momenti critici, come i vari conflitti geopolitici in atto – in particolare in Medio Oriente – o le guerre commerciali nate dalla reintroduzione dei dazi per i traffici commerciali da e per gli Stati Uniti. Alla luce di questi fatti e delle decisioni prese dall’Opec, organizzazione dei paesi produttori ed esportatori di petrolio, detentori di circa il 75% dei giacimenti mondiali, negli ultimi mesi, che hanno condizionato le stime del petrolio sui mercati internazionali, è quanto mai necessario analizzare l’andamento previsto nel 2020.
Nei primi giorni di dicembre infatti i Paesi produttori di petrolio membri e non dell’Opec hanno stabilito di aumentare l’entità dei tagli già esistenti ed estenderla fino a marzo 2020: in poche parole l’offerta di greggio disponibile sul mercato è stata rivista al ribasso e questo ha inevitabilmente prodotto un’impennata verticale delle quotazioni sia del WTI che del Brent, in crescita costante. Il summit di Vienna tra Stati membri dell’Opec e Stati esterni a quest’organismo ha quindi indotto alla banca d’affari americana Goldman Sachs di riformulare le previsioni già rilasciate rispetto al prezzo del petrolio nel 2020. Le stime attualmente divulgate dagli analisti prevedono che il prezzo al barile del petrolio Brent oscillazioni tra i 60,00 e i 63,00 dollari al barile mentre per il petrolio WTI il prezzo si muove in un intorno che va da 55,50 a 58,50 dollari al barile. Dal momento dunque che la quantità di greggio disponibile sul mercato diminuirà a causa dei tagli alla produzione, che, per altro, assottiglieranno i livelli delle scorte, il suo prezzo è destinato a crescere e verosimilmente le stime per il 2020 potrebbero nei prossimi mesi registrare un’ulteriore levitazione dei prezzi.
Osservatori e analisti basano le proprie stime rispetto alle quotazioni del petrolio Brent e WTI nel 2020 sul comportamento energetico di due Stati in particolare, cioè l’India e la Cina, che assieme assorbono circa un quinto della quantità di petrolio consumata su scala globale.
Questi due colossi demografici ed industriali a partire dal 2008 hanno registrato una vera e propria impennata delle rispettive economie che ha imposto un consumo sensibilmente più imponente di greggio. Il tasso di crescita dell’economia cinese dal 2008 ad oggi è del 5,5% mentre quello dell’India è di poco inferiore, assestandosi al 5,1%: per dare un’idea dell’entità del fenomeno basta comparare questi dati al tasso di crescita degli Stati Uniti d’America nello stesso periodo che ha raggiunto un “modesto” 0,5%. Di conseguenza, molte previsioni rispetto al prezzo del petrolio Brent e WTI nel 2020 individuano nell’esposizione sul mercato di alcune nazioni, come appunto l’India e la Cina, un fattore determinanti per guidare l’andamento delle quotazioni.
Un altro fattore che diversi analisti, come S&P Global Platts, hanno indicato come decisivo per l’elaborazione delle stime relative alle quotazioni del petrolio nel 2020 sono gli eventi climatici estremi. L’anno che sta per terminare, infatti, è stato contrassegnato da alcuni eventi climatici che hanno gravemente impattato sull’economia di alcuni Stati: le inondazioni che hanno colpito gli U.S.A., ad esempio, hanno costretto gli agricoltori ad interrompere raccolto e semina e di conseguenza il prezzo dell’etanolo è salito alle stelle. Allo stesso modo i monsoni che hanno flagellato l’India hanno fatto impennare la domanda di greggio. Si suppone che anche il 2020, a causa del cambiamento climatico, possa essere segnato da eventi climatici gravi (uragani, tifoni, ecc.) che potranno ostacolare la crescita economica delle nazioni colpite. Proprio per questi motivi e per gli strascichi prodotti dai danni del 2019, congiunti ai tagli produttivi previsti dall’Opec, è ragionevole aspettarsi una crescita impetuosa del prezzo del petrolio Brent che potrebbe superare la soglia dei 65,00 euro al barile e del petrolio WTI potrebbe raggiungere i 60,00 dollari al barile. Inoltre, è previsto che tali quotazioni tornino nei ranghi verso la fine dell’anno, con il Brent a 60,00 dollari al barile e il WTI a 50,00 dollari.
Anche le stime divulgate da JP Morgan rilevano un andamento positivo del Brent e del WTI sul mercato internazionale nei primi mesi del 2020, a seguito degli annunci di tagli divulgati dall’Opac e alla luce della crescita costante dei grandi mercati emergenti dell’Asia.
Le quotazioni del Brent, secondo JP Morgan, passeranno da 59,00 a 64,50 dollari al barile mentre quelle sul petrolio WTI raggiungeranno i 60,00 dollari al barile; il 2021 invece vedrà una flessione che porterà il Brent a 61,50 dollari al barile ed il WTI a 57,50 dollari al barile.
In sintesi, il 2020 sarà un anno positivo per il petrolio Brent che a partire dai primi mesi dell’anno farà una vera e propria scalata delle quotazioni. Idem dicasi per il WTI.
Petrolio Brent Gennaio 2020: quotazioni e prezzi in tempo reale
Il petrolio di denominazione borsistica Brent è quello estratto dai 19 campi petroliferi nel Mare del Nord, non lontano dalla Scozia. Il suo prezzo funge da riferimento sul mercato internazionale e i petroli provenienti da giacimenti in tutto il mondo vengono quotati mediante indicizzazione sulla base del prezzo del Brent. A partire dalla crisi del 2008, il petrolio Brent ha subito una graduale svalutazione e le sue quotazioni hanno raggiunto il minimo storico nel 2014, quando hanno raggiunto il prezzo di 49,97 dollari al barile. Ciononostante, l’oro nero del Mare del Nord rappresenta ancora un punto di riferimento per il mercato internazionale degli idrocarburi e le sue quotazioni vengono stabilite quotidianamente sul mercato della Borsa di Londra, meglio noto come mercato ICE (Intercontinental Exchange). Il valore del petrolio Brent sale quando gli acquirenti in Borsa aumentano e viceversa decresce quando le vendite crescono: in breve sintesi, il meccanismo speculativo è questo.
Per quanto riguarda l’andamento delle quotazioni del petrolio Brent nel 2020 sono molti gli analisti che hanno già formulato e divulgato delle previsioni, che ovviamente sono estese anche al WTI (West Texas Intermediate), altro tipo di petrolio sulla base del cui prezzo vengono stabiliti e parametrati gli andamenti borsisitici del combustibile.
Per monitorare costantemente le quotazioni del petrolio Brent è possibile consultare vari siti web che mostrano l’andamento del prezzo del greggio al barile illustrato da appositi grafici che mostrano non soltanto le variazioni in tempo reale su base giornaliera ma anche mensile, trimestrale, annuale e quinquennale. Molti siti specializzati permettono inoltre di visionare gli andamenti degli ultimi anni e quindi tenere sotto controllo lo storico e trarne indizi per prevedere le stime future.
Su questi siti è possibile risalire allo storico delle quotazioni del petrolio a partire dal 2015 e confrontare su base giornaliera oscillazioni e variazioni di prezzo attraverso i grafici aggiornati in tempo reale. Chiaramente, visitare questi siti è estremamente importante per coloro che intendo investire e speculare sui titoli legati al greggio. Come abbiamo visto nel paragrafo precedente, attraverso l’osservazione e lo studio dei grafici con le quotazioni nel tempo è possibile leggere gli andamenti degli ultimi mesi e quindi prefigurare gli scenari di crescita o decrescita del prezzo del greggio al barile. Si evince evidentemente da questi grafici e dall’incrocio dei dati forniti dai vari siti è che le recenti risoluzioni dei Paesi membri dell’Opec ha prodotto un immediato aumento del prezzo del Brent e del WTI al barile legata al fatto che la produzione ha subito una contrazione e che si prevede che entro 50 anni molti dei maggiori produttori attuali avranno prosciugato le loro riserve. In atto vi è dunque una vera e propria corsa al petrolio, in particolari da parte delle economie emergenti, come Cina, India e Brasile, le quali, per sostenere la loro ruggente ed inarrestabile crescita economica devono per forza di cose garantirsi scorte consistenti. Allo stesso modo i Paesi occidentali hanno una necessità vitale di greggio per il sostentamento delle attività produttive. Insomma: lo scenario è quello di una vera e propria corsa al petrolio che fa presagire un generalizzato aumento dei prezzi e la convenienza, dunque, di azioni speculative sui mercati finanziari internazionali. Pare insomma che sia il momento buono per decidere di investire in petrolio Brent nel 2020: ovviamente farlo con cognizione di causa e debitamente informati è essenziale per far sì che l’investimento sia fruttuoso.