Se volete saperne di più sulle truffe che riguardano il mondo di Amazon (ad opera di chi si spaccia per Amazon), dalle email per il rimborso, i fantomatici buoni con valore di 1000 euro fino a quelle riguardanti Amazon Prime, non vi resta che continuare a leggere. È bene, però, ricordare che qualsiasi not di riferimento su truffe e ulteriori problemi sono comunque visionabili anche dal sito stesso di Amazon, sempre al passo con le innovazioni, che siano esse buone o cattive, del mondo di internet che intenzionato a seguire e ad assistere i propri clienti sempre più fortemente fidelizzati.
Da tenere in considerazione, oltre al fatto di ignorare e- mail fortuite o addebiti versati per errore, è la necessità e l’estremo compito di segnalare la papabile truffa sia al sito di Amazon che, come vedremo in seguito, allestisce un team specifico e uno sportello apposito per queste situazioni, e di avvertire le autorità di competenza, la Polizia Postale.
Email per il rimborso: una truffa con vittima Amazon
Una delle truffe che più spesso colpiscono gli utenti abituali del web è costituita dall’invio di una email che apparentemente risulterebbe essere stata inviata da una azienda, un e- commerce di cui siamo soliti servirci o persino da un collega o datore di lavoro. Non fa eccezione neppure Amazon che si trova a dover far fronte da una parte al vasto successo che ormai ha realizzato essendo ormai prima sul suo segmento di mercato e dall’altra a dover contrastare tutti i lati negativi, i problemi e le truffe che si trova a vivere un così grande colosso quando cade nel mirino degli hackers, amatoriali o meno.
Abbiamo visto come l’e- mail di rimborso da Amazon appaia reale, eppure molto spesso dietro al layout davvero molto simile all’originale spesso si nascondono diverse insidie. È Amazon stesso il primo a mettere in guardia i propri clienti ammettendo che, qualora venisse inviata loro una e- mail che fa riferimento ad almeno un ordine che non è stato effettuato, molto probabilmente il mittente reale non è Amazon. A seguito di una situazione del genere, inoltre, mette a disposizione del cliente la possibilità di segnalare l’accaduto inoltrando tale e- mail “incriminata” a stop-spoofing@amazon.com da dove verrà valutata la gravità della situazione, l’eventuale danno e, soprattutto, un team esperto si impegnerà a porre fine a tali pratiche illegali. Come scoprire se siamo “sotto tiro” di hackers tramite quella che apparentemente è una e- mail inviataci da Amazon? Innanzitutto occorre valutare attentamente non soltanto il layout sul quale il contenuto della e- mail prende forma, ma soprattutto i dettagli. Spesso, infatti, nelle e- mail truffa vi sono dei particolari che tradiscono gli intenti rendendoci consapevoli che quella che stiamo leggendo sia a tutti gli effetti una vera e propria truffa e che, scaricando qualsiasi allegato o inviando una qualsivoglia risposta, daremmo vita ad un processo finalizzato a arrecarci danni più o meno gravi. Molto spesso, infatti, questo genere di e- mail prevedono la presenza fra gli allegati di software da scaricare o allegati multimediali da scaricare e aprire.
Fra i primi dettagli che saltano agli occhi e che ci aiutano a distinguere una vera e- mail proveniente da Amazon e una che rappresenta una truffa, sicuramente saranno il registro linguistico che spesso nelle e- mail truffaldine viene modificato, reso sgrammaticato e con molti errori di battitura, per lo più incomprensibile e senza la formalità che contraddistingue una azienda dal proprio cliente; il logo che talvolta potrà avere delle particolari differenze rispetto a quello originale (che siano esse dovute al font di una lettera precisa o al colore di un punto e via discorrendo) fino allo stesso indirizzo e- mail che, spesso, viene modificato con segni di punteggiatura che, ad una prima occhiata, si possono facilmente perdere scambiando un indirizzo e- mail falso con uno vero. È, pertanto, estremamente importante ricordare che qualsiasi e- mail da parte di Amazon non presenti un ISP (provider internet) uguale a @amazon.it (o altri siti Amazon se si acquista anche dall’estero come potrebbe rappresentare un amazon.com o un @amazon.en, ad esempio) si tratta di una truffa.
Lo stesso trucchetto viene utilizzato per far approdare gli utenti interessati in pagine web false e truffaldine tramite link molto simili agli originali. Occorre quindi fare molta attenzione e ricordarsi sempre che Amazon non utilizza mai indirizzi IP (sequenze di numeri) come link e che i link reali avranno sempre un punto prima della dicitura”amazon.it”, non altri segni di punteggiatura: come riporta il sito stesso, infatti, “pagamenti-amazon.it” non è un sito Amazon.
Quale contenuto viene presentato da una e- mail truffa di Amazon? Generalmente, come abbiamo già avuto modo di scoprire, una e- mail fraudolenta può chiedere la conferma di un ordine non effettuato o un documento allegato con una conferma di un ordine non ancora acquistato: la veridicità di questa e- amil potrà essere esaminata consultando la pagina riservata agli ordini sul sito di Amazon, aprendo in una nuova pagina del web (non cliccando su un qualsivoglia link proposto dall’e- mail) il sito di Amazon.
Un altro dei contenuti presenti nell’e- mail maggiormente richiesti è la condivisione dei dati sensibili come password, codice fiscale o partita IVA, numero della propria carta di credito e codice del PIN, ulteriori codici di sicurezza della carta di credito con aggiornamenti ad hoc per questi dati e il cognome della propria madre: tutte informazioni che Amazon non chiederà mai di fornire tramite e- mail. Infine, un ultimo modo di truffa che si può facilmente effettuare tramite e- mail, è dato dalle richiese di aggiornamento sui propri metodi di pagamento che, nella realtà, Amazon analizzerà soltanto tramite il click su Gestisci i tuoi metodi di pagamento nella sezione Modalità di pagamento del proprio account di Amazon. Occorre tenere ben presente nella nostra mente che per evitare un qualsiasi tipo di truffa è consigliato effettuare i pagamenti relativi a ordini sul Marketplace solo attraverso il sito ufficiale del famoso e- commerce e di segnalare ad Amazon stesso, qualora sorgessero dei dubbi sulla fonte di origine delle info, eventuali comunicazioni riguardanti gli inviti ad effettuare pagamenti esterni al sito di Amazon.it.
Buono 1000 euro: è una delle truffe per le quali Amazon si trova nel mirino?
Una delle truffe di Amazon più gettonate nelle quali molto spesso è facile cadere, spinti dalla speranza di ottenere un pagamento sostanzioso e completamente gratuito, è quella che ci fa credere di essere i fortunati vincitori di un buono da 1000 euro da spendere su Amazon. Spesso questi buoni dal valore, generalmente, di 100 euro da spendere sulla piattaforma e-commerce, sono soltanto uno dei numerosi contenuti che abbiamo già visto nel paragrafo precedente con cui vengono rese ancora più allettanti le e- mail di Amazon. Una e- mail standard di questo tipo generalmente ha un testo più o meno uguale a quello che segue.
“Ciao,
il tuo contatto è stato scelto in maniera esclusiva.
Puoi vincere adesso un buono da 1000€ da spendere su Amazon. Non perdere altro tempo, sei tra gli utenti con accesso alla selezione!
Le tue probabilità di vincita sono davvero alte.
Convalida i tuoi dati il prima possibile e scopri se hai vinto!
» Clicca qui”
In questo caso sarete reindirizzati ad una pagina molto simile a quella di Amazon in cui verrà richiesto di inserire tutti i dati bancari al fine di poter versare i 1000 euro di buono da spendere su Amazon.
Le truffe su Amazon Prime: da dove provengono gli addebiti sconosciuti?
In numerose occasioni capiterà di ritrovarsi degli addebiti su Amazon Prime. Se, però, talvolta consultando lo sportello di assistenza ai consumatori di Amazon sarà facile trovare una risposta a qualsiasi dubbio, altre volte non sarà possibile trovare una soluzione contattando telefonicamente lo stesso sportello di assistenza.
Una truffa denunciata dall’Antitrust, invece, accusa lo stesso e- commerce pertanto il consumatore ogni qualvolta si trovi a dover fare una scelta dovrà leggere con attenzione e uno sviluppato spirito analitico qualsiasi clausola prima di qualsiasi click. Se alcune truffe si manifestano una volta esposta la decisione di avanzamento nel processo, dall’altra quella denunciata dall’Antitrust molto tempo prima del 2019 riguarda una particolare insidia promulgata dalla grande azienda. Per un periodo, infatti, acconsentendo al mese di prova interamente gratuito di Amazon Prime, automaticamente il consumatore si trovava, a sua insaputa, a firmare un contratto annuale con il servizio, senza averlo assolutamente richiesto. Tutto ciò accadeva 4 anni fa, quando le questioni e l’impegno contro le truffe online del 2019 erano ancora una lontana prospettiva per tutti i consumatori, ma anche per tutte le aziende interessate a fidelizzare i clienti e a curare il proprio comportamento etico.