Giunti al tappone alpino del Giro d’Italia 2015 non ci si poteva non aspettare una grande azione di uno dei campioni della classifica generale: questa volta tocca a Fabio Aru. Il corridore sardo di San Gavino Monreale dopo le difficoltà patite nella terza e più dura settimana della corsa rosa, riesce a prendersi una grande soddisfazione conquistando la vittoria nella 19^ frazione Gravellona Toce – Cervinia. La giornata inizia con una fuga di 12 uomini capeggiata dal torinese della Movistar Giovanni Visconti, che ha l’obiettivo di accaparrarsi la maglia azzurra di miglior scalatore; al loro seguito il gruppo maglia rosa è invece guidato dall’ Astana che getta le basi per una possibile iniziativa sulle tre montagne che verranno affrontate: Saint-Barthélemy, col de Saint-Pantaleon e Cervino.
La manovra dell’ Astana si concretizza solo nel finale di tappa sulla lunga e dura strada che attraversa Valtournenche per giungere al traguardo. Fabio Aru scatta sul gruppo con la convinzione e la forza di volontà di un vero campione. Questa volta non è seguito dalla maglia rosa Contador, forte del distacco di 6 minuti che vanta nei suoi confronti, e neanche dal compagno di squadra Mikel Landa, secondo in classifica, distante 50 secondi nella generale. Grazie ai vari rilanci delle sue pedalate, il giovane italiano può liberare la sua immensa gioia all’arrivo per la vittoria ed il 2° posto nella graduatoria generale.
Il cavaliere dei quattro mori, così soprannominato in onore delle sue origini isolane, dimostra ancora il suo talento e le grandi capacità di scalatore, a dispetto di coloro che cominciavano a dubitarne. Una grande impresa che comunque non permette di pensare alla vittoria di un Giro d’Italia dominato da Alberto Contador, anche a causa di alcune defezioni nei suoi rivali tra cui lo stesso Aru che subito prima dell’inizio della corsa rosa ha sofferto di alcuni problemi fisici. Il Giro sta per terminare ma il cavallino sardo già scalpita per altre conquiste.