L’Agenzia delle Entrate ha chiarito attraverso una circolare quali saranno le novità inerenti il regime forfettario 2016, approvato nella più recente manovra di Governo. Criteri di accesso, applicazioni, esclusioni ed agevolazioni hanno subito profonde modifiche in seguito all’approvazione della Legge di Stabilità 2016, per questo motivo urgeva, da parte dell’agenzia pubblica italiana, una spiegazione in tal senso. Ebbene, lunedì 4 aprile 2016 l’ente predisposto agli accertamenti ed ai controlli fiscali ha fornito i giusti chiarimenti e le migliori indicazioni circa i nuovi parametri, che ora esamineremo.
A chi si riferisce il regime forfettario 2016?
Il regime forfettario fa riferimento ai soggetti che vogliano avviare un’attività imprenditoriale da cui ottenere ricavi. Questi avranno dunque l’obbligo di fornire anticipata comunicazione, diversamente invece da coloro che posseggano un’attività imprenditoriale già avviata (in questo caso basterà inviare una comunicazione all’INPS, per via telematica, ogni 28 febbraio).
Vengono inoltre considerati in tale contesto anche i contribuenti esonerati da blacklist, spesometro, tenuta di scritture contabili ed appartenenti a studi di settore.
Regime forfettario 2016, quali sono le esclusioni?
Ad essere esclusi dal regime in questione sono coloro i quali hanno oltrepassato la soglia di 30.000 euro annui ottenuti da reddito di lavoro assimilato o dipendente. Tuttavia, vi sono delle eccezioni, poiché quanto scritto non è applicabile per i soggetti la cui prestazione lavorativa si è conclusa nel precedente anno (senza aver ottenuto un nuovo lavoro nell’anno in corso) e per coloro i quali percepiscano un reddito da pensione.
Vi sono poi altre esclusioni che riguardano le società di persone, quelle a responsabilità limitata (soltanto se hanno optato per la trasparenza fiscale) e per i soggetti che appartengano ad associazioni professionali.
Va ricordato, inoltre, che contribuiscono all’ammontare del reddito anche i beni destinati al consumo familiare o personale dell’imprenditore.
Le aliquote del regime forfettario 2016
La circolare emanata dall’Agenzia delle Entrate specifica che il nuovo regime forfettario prevede che Irap, Irpef ed addizionali comunali e regionali vengano sostituite da un’imposta unica, la cui aliquota è stabilita al 15% (quest’ultima si determina, ovviamente, sul reddito imponibile).
Ciononostante, la suddetta aliquota scende al 5% per le aziende di nuova apertura che abbiano dichiarato la propria partita IVA, tale percentuale verrà applicata per i primi cinque anni di attività.
Infine, per le piccole, medie e grandi imprese del mezzogiorno che vorranno acquistare beni strumentali è stato emanato un credito d’imposta pari rispettivamente al 20%, 15% e 10%.
Insomma, le molte modifiche apportate nei campi sopra segnalati cambieranno certamente il modo di intendere il regime forfettario, così come la considerazione che i soggetti coinvolti hanno ora dello stesso. La circolare 10/E (questo il nome datole dall’Agenzia delle Entrate) tende a chiarire alcuni dei punti finora non del tutto trasparenti, con la speranza che gli stessi siano ora maggiormente comprensibili alla vasta platea dei contribuenti coinvolti.