Il cuore degli italiani si è ormai irrimediabilmente impigliato nelle ciglia di Francesca Michielin. Ed è proprio qui, in questi casi, che scatta la proprietà commutativa delle canzoni: anche se si fa uscire un singolo meno forte degli altri, il risultato non cambia.
La canzone gira, e finiamo per impararla tutti a memoria. Certo, anche la rotazione radiofonica ossessiva aiuta a raggiungere il successo. Ma è una conseguenza del successo stesso, non la causa.
Francesca Michielin, originaria di Bassano Del Grappa, con un cognome ad alto tasso di connotazione geografica ed un’immagine che, se ci si ferma alla fisiognomica, non è troppo simpatica (ammettiamolo), aveva tutte le carte in regola per essere un prodotto da talent di serie B: creato in vitro, scartato, spolpato, buttato.
E invece manco per niente. A cinque anni dalla sua vittoria ad X-Factor ancora ce la troviamo ben piazzata a centro scena. Non solo, in questo periodo di tempo la sua semiretta artistica è stata tutta ascendente, da Sanremo all’Eurovision Contest, grazie ad una serie di singoli centrati in pieno.
Per fermarci al solo ultimo album Di20are, si può parlare di L’amore esiste , oppure di Nessun Grado Di Seprazione, o ancora di Battito di ciglia. Canzoni che, grazie a Dio, si distinguono dal nostro Pop Nazional-Femminile, sconfinando in regioni sonore meno provinciali (se non si vuole esagerare nel definirle internazionali).
Che sia tutto merito di Francesca Michielin, o se il maggiore apporto venga dalla squadra di numeri uno di cui si è circondata (Cheope Rapetti Mogol, Fortunato Zampaglione, Ermal Meta per i testi; Federica Abate, Matteo Buzzanca per le musiche) non è dato sapere.
Sul palco, così come nelle classifiche, a salire è lei. E quando si va in scena le conoscenze non contano più.
Francesca Michielin torna in radio con il nuovo singolo Un Cuore In Due, anche se dalle radio non se ne era mai andata
Da Venerdì 3 Giugno in tutte le radio italiane è in rotazione Un Cuore In Due, il nuovo brano che esce dall’ultimo album appena certificato disco d’oro. La canzone rimane fedele ad una linea intimista già tracciata dalle precedenti. L’argomento è il caro e vecchio amore.
La voce di Francesca Michielin rimane sempre sospesa tra la sentenza e la disillusione, e tocca il tema con la solita incisività. Forse ad essere un po’ meno incisivo è il brano in se per se, almeno rispetto a precedenti, e nonostante l’apertura a braccia spalancate in stile prua del Titanic, rappresentata da un ritornello potente e diretto. Ma sia chiaro, de gustibus non disputandum est. Un modo come un altro per dire che non è bello ciò che è bello ma è bello ciò che piace. A chi scrive, a chi canta e a chi ascolta.
A scanso di equivoci, qui sotto trovate il testo completo del brano, scritto a quattro mani dalla stessa Francesca Michielin e da Ermal Meta, e ancor più sotto il Lyric Video ispirato all’artwork dell’ultimo album Di20are.