Ogni cittadino contribuente ha la possibilità, durante la compilazione del suo modello 730 o dell’UNICO dell’Irpef, di destinare l’8 per mille di quest’anno, 2018, a varie alternative; così come il 5 e il 2 per mille, che non sono alternative tra di loro e che quindi possono essere tutte espresse. Ma quali sono i beneficiari e le destinazioni possibili? Ecco un elenco delle possibilità, tra cui la Chiesa Cattolica, la Valdese, Emergency e altro.
Elenco destinazioni e beneficiari 8 per mille 2018: Chiesa Cattolica, Valdese e altro
La scelta dell’8 per mille (anche per questo 2018) da destinare a vari beneficiari, consiste nella possibilità da parte del contribuente di indirizzare una parte della quota millesimale della sua Irpef a sostegno di vari enti, privati o statali. Per quanto riguarda la modalità e le tempistiche della scelta, questa va effettuata durante la compilazione della dichiarazione dei redditi, tramite la scheda apposita che si trova in allegato al modello UNICO o 730, oppure scaricabile attraverso il sito ufficiale dell’Agenzia delle Entrate, e va fatta entro e non oltre la scadenza delle tempistiche per la compilazione dei modelli. In particolare l’8 per mille va destinato a due generici beneficiari: lo Stato o un’istituzione religiosa. Proprio riguardo a quest’ultima, vediamo un elenco di destinazioni alle quali è possibile indirizzare la propria quota; cominciamo, ovviamente, con la Chiesa Cattolica, la cui quota sarà devoluta per scopi di carattere caritativo o religioso, per le istituzioni del clero e per i parroci. Ma esistono, comunque, anche altre alternative rispetto alla chiesa cattolica, pensate soprattutto per altri enti religiosi che hanno un seguito minore in Italia, ma che sono presenti sul territorio, come ad esempio la Chiesa Valdese: una chiesa evangelica dotata di diversi enti facenti parte dell’ordinamento, che si occupano anche di gestione a carattere sociale, assistenziale e umanitario, attraverso degli organismi presenti sul territorio nazionale e internazionale.
Ma ci sono anche molte altre alternative facenti parte di questo elenco, che vengono incontro alle altre minoranze religiose presenti sul territorio nazionale, come ad esempio l’unione italiana delle Chiese Avventizie del 7° giorno, che in maniera diretta, o attraverso un ente appositamente costituito, si occupa di iniziative assistenziali, umanitarie e culturali in Italia e all’estero. Completano l’elenco delle altre chiese evangeliche alle quali è possibile destinare l’8 per mille, anche la Chiesa Evangelica Luterana, le Assemblee di Dio, la Chiesa apostolica, l’Unione cristiana evangelica Battista d’Italia e la Sacra Arcidiocesi Ortodossa. Per tutti coloro che, invece, professano una religione diversa da quella cristiana, è possibile destinare l’8 per mille anche all’Unione delle comunità Ebraiche italiane, per la promozione e conservazione della cultura ebraica in Italia, contro il razzismo e l’antisemitismo, nella tutela delle minoranze. Oppure all’Unione Buddhista italiana, per aiuti umanitari e assistenziali anche ad altri paesi, così come all’Istituto Buddista Italiano SokaGakkai, per iniziative in favore della pace e dell’ambiente in Italia e all’estero. O, infine, all’Unione Induista Italiana per il sostentamento delle attività religiose e delle iniziative di culto alle varie unità presenti in Italia e in altri paesi.
Destinazioni e beneficiari dell’8 per mille: Emergency e altro
Tuttavia, come detto, è possibile indirizzare l’8 per mille anche a destinazioni e beneficiari diversi dalle varie istituzioni religiose presenti, e cioè a sostegno dello Stato, per finanziare e promuovere attività di sostegno per la conservazione dei beni culturali, per la lotta contro la fame nel mondo. Per chi volesse, comunque, devolvere la propria quota anche a delle onlus, questo è possibile attraverso il 5 per mille: qui si potrà scegliere di destinarla, per esempio, a delle organizzazioni non governative come Emergency o Medici senza Frontiere.
Queste, benché ricevano delle quote inferiori rispetto alle donazioni dell’8 per mille, sono tra le più scelte dagli italiani, grazie alla loro politica umanitaria a sostegno della pace e dei diritti civili, fondata sull’assistenzialismo medico in zone povere e travagliate da lunghe guerre, con cure gratuite ma di elevata qualità. Queste associazioni, quindi, rientrano nella categoria del volontariato e ricevono in media, ogni anno, una cifra complessiva che si aggira intorno ai 13 milioni di euro. Se si vuole puntare su altro, invece, è possibile destinare la propria quota anche ad associazioni che si occupano di finanziare la ricerca per la soluzione a malattie come i tumori: tra queste spicca l’AIRC, l’associazione italiana per la ricerca sul cancro, tra le più sostenute in Italia.