Albergo diffuso: che cos’è?

Pubblicato il 19 Lug 2013 - 6:00pm di Redazione

Albergo diffuso: una vacanza ideale per vivere a contatto con la storia e la natura, da Santo Stefano di Sessanio a ai Sassi di Matera

albergo-diffusoL’Albergo Diffuso è uno straordinario progetto che ha saputo preservare e rivitalizzare luoghi trascurati nel rispetto degli spazi originari, della storia e della natura. Gli alberghi diffusi sono strutture ricavate da vecchi edifici perlopiù rurali in disuso o inseriti in antichi borghi abbandonati. È un’idea che recupera il già esistente senza intervenire sull’ambiente, risolvendo anche la recettività turistica. Il turista si sentirà perfettamente integrato nel territorio e nella sua storia, col vantaggio di ricevere gli stessi comfort di un hotel. Non solo. Ma anche con il privilegio di una maggiore libertà di movimento. Una soluzione nata in Italia, ma che già all’estero è stata oggetto di imitazione avendo trovato efficace la valorizzazione dei borghi e dei paesi con centri storici di interesse artistico o architettonico. Il concetto di tale nuova recettività è nato in Carnia (Friuli-Venezia Giulia), dopo il terremoto del 1976, dalla necessità di utilizzare al meglio le abitazioni via via che queste venivano ristrutturate. Il primo il progetto fu dell’architetto Carlo Toson a Comeglians (Borgo Maranzanis). Elenchiamo alcuni dei più noti alberghi-diffusi italiani.

Sauris – Friuli Venezia Giulia. Lantico borgo delle Alpi Carnie in provincia di Udine è il più alto della Regione. Sauris è raggiungibile senza auto dalla stazione di Udine, con autobus per Tolmezzo, coincidenza per Ampezzo. Il borgo si trova lungo uno dei famosi sentieri della Via Alpina, ossia sull’Itinerario giallo (Italia, Austria, Germania) che conduce fino a 2400 m. dalla costa adriatica fino alle malghe nella regione Friuli Venezia Giulia. Incrocio di culture diverse tra una natura incontaminata a perdidita d’occhio. Sauris fa parte delle cosiddette Perle delle Alpi, un insieme di 28 località alpine consorziatesi per offrire ai turisti la possibilità di immergersi in una natura incontaminata sfruttando mezzi di trasporto pubblici o veicoli ecologici messi a disposizione dagli enti locali, tra cui bici, mountain bike, e-bike e veicoli elettrici. Il tutto rientra nel concetto della cosiddetta “mobilità dolce”.

BosaSardegna. Il territorio di Bosa è di speciale interesse paesaggistico e naturalistico, tra i più incantevoli della Sardegna. Sono presenti molti ecosistemi caratteristici dell’isola: marino, costiero, fluviale e montano, contornati da testimonianze storico-archeologiche. La zona, sotto l’aspetto botanico, è caratterizzata da una enorme varietà di specie vegetali: macchia mediterranea, foreste di leccio e di sughera. Il fiume Temo, l’unico navigabile, s’incunea in questo scenario paesaggistico incorrotto e ricco di specie animali, che fanno del territorio bosano un’oasi tra le più incantevoli dell’intera isola. Il territorio bosano è anche luogo ideale per praticare il birdwatching (osservazione degli uccelli). Tra le varietà di particolare interesse è la presenza dell’ultima colonia italiana di Avvoltoio Grifone. Per gli appassionati del trekking non c’è che da entusiasmarsi per lo spettacolo donato dalla Riserva naturale di Badde Aggiosu, Marrargiu e Monte Mannu.

Ornica Alta Val Brembana. Ornica è un antico borgo montano che dista 50 km da Bergamo. E’ parte del Parco delle Orobie, situato a mille metri di altitudine. Ha mantenuto immutato forme di vita a misura d’uomo, seguendo i lenti ritmi della natura. Il borgo con le sue vecchie case è indicato per passare l’inverno, le baite per la fienagione estiva e l’alpeggio per il pascolo del bestiame. Una particolarità è rappresentato dalle cosiddette Donne di Montagna: un gruppo di donne del paese che accompagneranno il turista nel borgo facendo rivivere totalmente l’atmosfera agricola, la storia, i costumi, le tradizioni e la cultura locale. L’Albergo diffuso è costituito da alloggi ottenuti nel borgo antico, regolati da un’unica reception, rigorosamente come un albergo: Cà del Cirillo, Cà Hius, Cà Tolae, Cà di Giustì, Cà di Lesandre (reception). È possibile abitare anche in comode baite ristrutturate nel pieno della natura, anticamente residenza di contadini e animali. Tra i pascoli della Val d’Inferno ci sono baite d’alta montagna, destinate in estate dagli alpeggiatori ai piedi dell’imponente Pizzo dei Tre Signori.

Locorotondo – Provincia di Bari – Puglia. In tale località è situato l’Albergo diffuso Sotto le Cummerse si tratta di caratteristici edifici in pietra imbiancati a calce, tipici di Locorotondo, a pianta circolare (da qui il nome del paese) collocati nel cuore del centro storico. E’ organizzato in dieci appartamenti con angolo cottura ed arredati in arte povera e dotati di ogni confort. Il progetto sorse per valorizzare il borgo e per offrire agli ospiti tranquillità e eleganza. E’ base ideale per visitare la Vale d’Itria e per escursioni verso il mare. Il suo territorio coincide con la parte meridionale dell’Altopiano delle Murge, ovvero la Terra dei trulli. Nei dintorni a soli 9 km. c’è Alberobello riconosciuto Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’UNESCO; Monopoli a 25 km. con le sue antiche mura a testimonianza delle diverse dominazioni passate.

Santo Stefano di SessanioProvincia di L’Aquila. L’Albergo diffuso, a 1200 mt sul livello del mare, all’interno del Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga, si è trasformato in un esempio di sviluppo sostenibile. Al Sextantio, questo il nome dell’albergo diffuso, oltre alla ristrutturazione degli edifici, si è stati attenti a riproporre fedelmente gli elementi distintivi architettonici passati, sono stati compiuti ricerche e studi in collaborazione con il Museo delle Genti d’Abruzzo per valorizzare la storia e cultura locale e per proporre un’offerta turistica di alto livello. Alcuni edifici del borgo medioevale sono stati ristrutturati con attenzione e trasformati in alloggi. Il progetto di recupero architettonico e culturale ha accresciuto l’interesse verso questa località da parte dei viaggiatori più esigenti. Tutto questo lo si deve  al lavoro meticoloso di un giovane imprenditore svedese, Daniele Kihlgren, che alcuni anni fa ha acquistato gli edifici. La “Locanda sotto gli Archi” è il ristorante dell’Albergo diffuso, antica cantina ristrutturata. La cucina propone il meglio della tradizione locale e regionale, ed il menu è collegato al calendario religioso od agricolo, con piatti tramandati per centinaia d’anni dalla gente del luogo.

MateraLe Grotte della Civita. L’Albergo Diffuso delle Grotte della Civita è stato ricavato all’interno della zona più antica ed estrema dei Sassi di Matera: la Civita è il cuore nascosto di antiche comunità pastorali che oggi ospita, presso le sue Grotte, un particolare e suggestivo albergo diffuso: un hotel con camere e suite, le più grandi raggiungono anche i 150 mq. con soffitti alti fino a sei metri, ricavate nelle antiche grotte di Matera. Una terrazza panoramica affaccia sul Parco Nazionale della Murgia. Nel sottosuolo sono state ottenute una stanza di accoglienza e una maestosa grotta comune (nell’antichità è stata una chiesa) dove si svolgono gli eventi conviviali. L’allestimento dell’albergo diffuso è stato eseguito tenendo presenti gli arredi con pezzi d’antiquariato ed oggetti un tempo utilizzati nelle case scavate nella roccia, facendo ricorso alla meticolosa opera degli artigiani, per restare fedeli al contesto e alle caratteristiche originarie.

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2 Commenti finora. Sentitevi liberi di unirsi a questa conversazione.

  1. Giorgio 25 Luglio 2013 at 14:15 - Reply

    Mi piace molto l’idea dell’albergo diffuso, è un modo per recuperare edifici e territori senza andare a modificare la natura e la storia di un luogo…
    Spero che prendano in considerazione questa possibilità anche per i casali che la Belvedere sta recuperando vicino Pisa…

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