A tredici anni di distanza tornano le avventure del pesciolino Nemo, solo che questa volta a perdersi sarà Dory. “Alla ricerca di Dory” è finalmente uscito al cinema, e si prepara a conquistare il box office nella seconda metà di settembre 2016. Vi forniamo ora la recensione completa con trama e giudizio sul film, oltre allo streaming gratis del video trailer in italiano e in HD.
L’oceano, i pesci, una luce che viene da destra e che in maniera obliqua illumina la scena, si torna a tredici anni fa, quando si andava “Alla ricerca di Nemo” dove al centro del film avevamo Marlin e Dory pronti a percorrere l’oceano per ritrovare il figlio Nemo. Oggi, con questo secondo capitolo, è al centro Dory e la sua più nota caratteristica: “Soffro di perdita di memoria a breve termine” (nella prima parte ripete spesso questa frase imparata a memoria). Prima di assistere al film c’è stata la visione del classico corto Disney che da alcune pellicole ne anticipa la proiezione de lungometraggio. Intitolato “Piper”, è la storia di questo piccolo Uccello e della sua paura di affrontare le difficoltà, sinteticamente definibile come: “crescita”.
Alla ricerca di Dory: trama e streaming trailer italiano
Tornano a spegnersi le luci e ci reimmergiamo nel castello delle fiabe della Disney. Entriamo finalmente nel mondo della smemorata Dory. La casa madre del film decide, per questo secondo capitolo, di approfondire la figura di un personaggio che nel precedente episodio è stato molto apprezzato. Sin dalle prime immagini troviamo una Dory che da piccola, con l’aiuto dei genitori cerca di combattere questa sua nefandezza, rappresentato con grandi occhioni e una voce tenera riesce a toccare le corde emotive dello spettatore. Alla piccola i genitori si sono raccomandati di non avvicinarsi mai alla risacca, ma si sa i bimbi sono tali perché prima o poi disobbediranno e così avverrà, Dory si è persa. Prima di cominciare a vivere le vicende di questo secondo capitolo questa piccola fase di prequel si conclude 1 anno dopo il ritrovamento di Nemo, con Dory che si stabilisce a fianco del duo Marlin – Nemo. Purtroppo però, alcuni flash back le riaffiorano alla mente, così la pesciolina oramai cresciuta, decide di ripetere il viaggio fatto con Nemo, per cercare i suoi genitori.
Dopo aver letto con attenzione la trama di “Alla ricerca di Dory”, vi lasciamo allo streaming del video trailer.
Recensione “Alla ricerca di Dory” e doppiatori
Diretto da Andrew Stanton, vincitore di due premi Oscar per “Alla ricerca di Nemo” e “Wall-e”, per questo film, assieme al suo sceneggiatore, decide di approfondire il personaggio del pesce Dory, che in natura è tratto dalla famiglia dei Paracanthurushepatus. Per questo secondo capitolo ritroviamo tutti i doppiatori del precedente episodio. Carla Signoris, nota come scrittrice, attrice e moglie dell’eclettico comico Genovese Maurizio Crozza, presta la voce alla protagonista restituendo quel tocco misto tra ironico e malinconico che si nasconde quando una problematica viene eretta come protagonista. Dosa bene i tempi delle battute e non è mai fuori sincrono.
Trovare un personaggio principale maschile è complesso, ma se rileggiamo i volti noti che prestano le voci ai vari pesci non può che saltare all’attenzione il nome di Luca Zingaretti. Fratello del presidente della regione Lazio e marito dell’attrice Luisa Ranieri, è nell’immaginario comune il Commissario Montalbano ma in realtà Luca è un grandissimo attore, soprattutto a teatro e per questo motivo questa sua capacità di palcoscenico, gli è stata molto d’aiuto nel prestare la voce a Marlin. Tra gli altri talent coach o volti noti dello spettacolo prestati al doppiaggio troviamo Stefano Masciarelli, Baby K e una partecipazione straordinaria direttamente da Rai Tre, dove la sua voce diventa una gag per il pubblico italiano. Buono il giudizio sui doppiatori del film in italiano.
Giudizio sul sequel di “Alla ricerca di Nemo”
Riflettere e discutere di un film Pixar è di ampio respiro, dato che non sono pellicole che in maniera superficiale potremo ridurre a definire “film d’animazione”. Vengono sempre affrontate tematiche importanti le cui chiavi di lettura sono molteplici. La storia di Dory è un inno a lottare contro pregiudizi e barriere, un impeto a lavorare con i propri difetti perché in fondo anch’essi sono la specialità di ognuno di noi. Questi muri li identifichiamo sin dai primi minuti del film, nella paura che ha la madre di Dory nel farla avvicinare alla risacca, una corrente molto pericolosa, proprio come il pensiero o le parole pronunciate per chi si espone o si mette in mostra in maniera naturale. Viviamo in tempi in cui tanti “webeti” commentano senza buon senso e dove il cyberbullismoè una piaga sempre più lancinante tra i giovani, questa idea di soluzione al problema, espressa dal film, è in controtendenza con i difetti che oggi viviamo. Da non dimenticare che ci viene ricordato: “Non ci sono muri nell’oceano”.
Come il corto che precede il film “Non tutto è troppo facile”, spesso nella vita bisogna varcare l’oceano per ottenere ciò che si vuole. Altro elemento da non sottovalutare, che riguarda la casa di produzione del film, è la centralità della figura femminile. Dopo il successo del settimo capitolo di Star Wars, in attesa del natalizio Rogue One, anche in questo film ritroviamo una donna protagonista, segnale che evidenzia la Disney essere al passo con i tempi.
In conclusione, questo secondo capitolo, seppur molto atteso, supera le aspettative ed è un sequel per nulla banale che segue il processo di maturazione della storia nel rispetto anche per quella grande fetta di pubblico che nel 2003 gli ha dato fiducia e che ora è cresciuta e si aspetta un film proprio come quello creato dal suo regista Andrew Stanton.