L’inverno sembrava non volersene andare mai, ma alla fine la primavera è arrivata: tutti felici per il ritorno della stagione più amata? Non esattamente, visto che milioni e milioni di persone in questo periodo dovranno combattere con l’allergia ai pollini: cerchiamo di capire quali sono i sintomi di questa condizione e come si possono contrastare con i farmaci e i rimedi naturali e diamo un’occhiata al bollettino di aprile 2018.
Cause e sintomi dell’allergia ai pollini
L’allergia si scatena con ricorrenza stagionale nel periodo di pollinazione delle specie responsabili dell’allergia stessa: chi soffre di questo tipo di problema dovrebbe conoscere quali sono le piante che producono gli antigeni pollinici a cui si è suscettibili, in modo da sapere dove sono localizzate, quali possono essere le conseguenze allergiche e qual è il periodo peggiore per loro. Detto questo è il caso di vedere quali sono i sintomi con cui si manifesta l’allergia ai pollini che si possono sviluppare a livello oculare, nasale o bronchiale:
- congestione nasale e naso che cola;
- prurito agli occhi, spesso con lacrimazione;
- tosse e starnuti;
- prurito su gola, palato e naso;
- occhi gonfi e occhiaie;
- riduzione dei sensi di gusto e olfatto;
- dolore facciale e sensazione di pressione al petto.
A questi sintomi si possono affiancare anche un senso di malessere generale, il dolore alle orecchie, la difficoltà a concentrarsi, le irritazioni cutanee e, molto frequentemente, la cefalea frontale. I sintomi e l’entità con cui si manifestano possono variare da soggetto a soggetto, ma anche da un giorno all’altro o da un anno all’altro.
Il responsabile dell’allergia è quindi il polline, ovvero quella sostanza che viene rilasciata nell’aria dalle piante sotto forma di polveri sottili (è una parte fondamentale del loro ciclo riproduttivo). I pollini contengono delle proteine che generano una risposta da parte del sistema immunitario di chi è allergico, che (erroneamente) le riconosce come una minaccia per l’organismo; questa risposta si manifesta al livello delle mucose con cui le polveri vengono a contatto e per questo il naso, gli occhi, la gola o i seni paranasali sono soggetti ad irritazioni, gonfiori o infiammazioni. I pollini più odiati (ovvero quelli che causano il maggior numero di allergie) sono quelli delle graminacee, dell’ambrosia, della parietaria e delle betullacee.
Fattori di rischio e cure
Ci sono più probabilità che l’allergia si possa sviluppare quando sono presenti uno o più fattori di rischio come la famigliarità, la presenza di asma, il sesso maschile, l’essere figlio primogenito, l’essere nati durante il periodo dell’impollinazione, l’esposizione al fumo passivo durante il primo anno di vita, l’esposizione ad acari e polvere. Ci sono poi i fattori ambientali (sole, vento, pioggia) che possono influire tantissimo sulla presenza di polline nell’aria e quindi migliorare o peggiorare la situazione. Durante il periodo della fioritura le piante rilasciano enormi quantità di polline nelle prime ore del mattino (diciamo tra le 5 le 10); con il caldo l’aria tende a salire, trascinando con sé gli allergeni, che poi scendono verso il suolo durante le ore serali.
Secondo alcune stime l’allergia ai pollini è una condizione che in qualche modo riguarda circa il 20% della popolazione. È un problema che si può manifestare ad ogni età, anche se nella maggior parte dei casi compare per la prima volta durante l’infanzia o l’adolescenza. L’immunoterapia nel corso degli anni ha fatto passi da gigante, ma al giorno d’oggi non esiste ancora una cura in grado di risolvere definitivamente l’allergia ai pollini. Sul mercato però sono presenti tanti farmaci con cui è possibile tenere a bada i sintomi, in modo da ridurre quelle difficoltà nella vita quotidiana che questa condizione può causare.
I farmaci e i rimedi naturali
Sembra banale dirlo, ma la cura migliore per chi soffre di allergia ai pollini è quella di evitare l’esposizione alle sostanze che la possono provocare: naturalmente non sempre questo è possibile, quindi sono in molti a ricorrere ai farmaci che possono prevenire, alleviare o gestire la comparsa dei sintomi più fastidiosi. Nei casi più leggeri si può chiedere un consiglio al farmacista, in quelli un po’ più seri bisognerà chiedere la consulenza del medico, mentre per i casi gravi è necessario rivolgersi ad uno specialista allergologo. I medicinali a disposizione per questo tipo di problema possono essere suddivisi in varie categorie:
- Immunoterapia – tramite delle iniezioni fatte con regolarità e per periodi lunghi (dai tre ai cinque anni) si cerca di ridurre la sensibilità nei confronti degli allergeni i cui estratti sono presenti nel vaccino;
- Antistaminici – hanno l’obiettivo di bloccare l’istamina, ovvero la sostanza rilasciata dall’organismo durante la reazione agli allergeni; possono essere assunti sia per calmare i sintomi già presenti che per prevenirli; si trovano in varie forme (collirio, spray nasale, uso orale);
- Cortisonici – hanno un forte potere antinfiammatorio e spesso vengono consigliati nei casi in cui i normali antistaminici non sono sufficienti o in particolari situazioni (come allattamento o gravidanza). L’utilizzo per tempi prolungati dei cortisonici per via orale può causare effetti collaterali (motivo per cui si preferiscono quelli sotto forma di spray nasali), quindi vanno assunti solo su prescrizione del medico e per brevi periodi;
- Decongestionanti nasali – sono farmaci da banco acquistabili senza ricetta, ma vanno utilizzati con criterio: non più di due o tre volte al giorno e per periodi limitati (massimo cinque o sei giorni di fila).
- Antagonisti dei leucotrieni – sono compresse acquistabili dietro prescrizione medica il cui obiettivo è quello di bloccare le sostanze chimiche del sistema immunitario che danno origine ai sintomi.
Come abbiamo visto prima, il modo migliore per “curare” l’allergia ai pollini è quello di fare prevenzione; se proprio non è possibile evitare l’esposizione agli allergeni si deve cercare almeno di limitarla, seguendo alcuni sempici consigli:
- durate il periodo di rischio bisogna tenere chiuse le finestre di casa;
- non si devono tenere fiori freschi all’interno delle abitazioni;
- non fumare ed evitare il fumo passivo;
- non far asciugare i vestiti all’aperto;
- non passare tempo nei luoghi a rischio;
- proteggere gli occhi con occhiali da sole avvolgenti;
- togliersi il polline da dosso cambiandosi i vestiti e facendo una doccia quando si rientra in casa;
- se si viaggia in macchina si devono tenere i finestrini chiusi e controllare la pulizia del filtro dell’aria;
- non tagliare l’erba;
- pulire spesso i mobili con un panno umido per eliminare la polvere e il polline che vi si possono essere depositati sopra.
Esistono anche dei rimedi naturali che possono aiutare a contrastare o alleviare i sintomi dell’allergia al polline: tra questi possiamo citare la Perilla (azione antiallergica e immunomodulatore), il Ribes Nero (considerato una sorta di cortisone naturale, con effetti antinfiammatori, antistaminici e analgesici), la Rosa Canina (antiossidante e antinfiammatorio), l’Adatoda (antistaminico, antisettico, espettorante e broncodilatatore). Un impacco con l’infuso di camomilla e rosmarino applicato sulle palpebre può dare sollievo, ma può esser utile anche seguire una dieta disintossicante.
Il bollettino pollinico di aprile 2018
È importantissimo sapere a quali pollini si è allergici: per averne la certezza è possibile consultare il medico ed eventualmente sottoporsi ad alcuni esami come il test cutaneo o il test del sangue; esistono diversi strumenti per conoscere qual è la situazione relativa alle concentrazioni polliniche nell’aria: conoscendo questo dato e il polline a cui si è sensibili diventa più facile organizzarsi per ridurre i rischi. Facendo una ricerca sul web è possibile trovare tantissimi siti che permettono di consultare il bollettino pollinico; per avere informazioni sulla situazione attuale è sufficiente selezionare la zona di interesse (alcuni siti hanno optato per una divisione regionale, altri per una divisione basata su determinate aree geografiche). Ad esempio il bollettino di questa settimana di aprile 2018 per quanto riguarda l’area del Sud Tirreno prevede un valore di concentrazione assente per le Betulaceae, per le Compositae e per le Coryaceae e un valore di concentrazione basso per le Fagaceae, le Graminae, le Oleaceae e le Urticaceae. Spostandosi in un’altra zona le previsioni sono diverse (ad esempio selezionando la Pianura Padana si noterà che il valore di concentrazione di Fagaceae e Graminae è già alto e in aumento nei prossimi giorni).