Amnistia e indulto, le ultime novità tra sovraffollamento carceri e aggressioni agli agenti

Pubblicato il 31 Lug 2015 - 9:59am di Ubaldo Cricchi

Il dibattito sulla riforma della giustizia, e in particolar modo su eventuali provvedimenti di amnistia e indulto, prosegue in Parlamento: son ben quattro i ddl depositati che mirano ad una revisione completa del sistema carcerario italiano, sempre affetto da problemi come il sovraffollamento dei detenuti e le aggressioni agli agenti.

Il problema del sovraffollamento carceri

Sebbene sia stato rilevato il calo del numero dei detenuti (lo ha sottolineato anche Andrea Orlando, ministro della Giustizia), il problema del sovraffollamento rimane. Vanno sottolineati gli interventi dei Governi che si sono succeduti in questi tre anni che hanno portato il numero dei carcerati da 65.000 a meno di 53.000, ma la situazione rimane allarmante.

Il problema del sovraffollamento è riscontrabile in quasi tutte le strutture del nostro Paese, con conseguenze anche sulle condizioni igieniche e sanitarie dei detenuti. Le misure approntate dal Governo (legge sulla detenzione alternativa e decreto svuota carceri) stanno dando risultati interessanti, ma forse non sono sufficienti: è necessario che il Parlamento sblocchi la situazione su amnistia e indulto (sono provvedimenti di competenza parlamentare e non governativa).

Aggressioni agli agenti e carenza di personale

Ma il sovraffollamento delle carceri non è l’unico problema che andrebbe sistemato con urgenza: da tempo la polizia penitenziaria denuncia una costante carenza di personale in diverse aree d’Italia. In più si diffonde sempre di più il fenomeno delle aggressioni agli agenti. Il segretario del sindacato Sappe, Donato Capece, denuncia che nel corso dei primi mesi di questo 2015 ci sono già state 250 aggressioni nei confronti di agenti penitenziari.

Amnistia e indulto, in attesa di novità dal Parlamento

L’ultimo episodio, reso noto sempre da Capece, si sarebbe verificato nel carcere di Venezia, dove un detenuto ha attaccato un agente, staccandogli la falange di un dito con un morso. La cronaca prosegue, diventando ancora più macabra: dopo l’aggressione, il detenuto avrebbe sputato per terra il pezzo di dito. Ora la palla passa al Parlamento: alla luce dei fatti, un provvedimento di amnistia e indulto riuscirebbe a risolvere gli annosi problemi che hanno reso difficili le condizioni di detenuti e agenti?

Info sull'Autore

Sardo trapiantato in Umbria, dopo una lunga gavetta da articolista, posso vantarmi di essere un giornalista pubblicista. Convinto oppositore della scrittura in stile SMS, adoro gli animali e la musica.

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