Ormai da diverso tempo la gente continua a chiedersi se ci saranno novità sui temi di amnistia e indulto: il sovraffollamento nelle carceri è più che un problema e i continui appelli a favore di un atto di clemenza per il momento non sembrano avere successo; arriverà una nuova legge? Proviamo a scoprirlo con le ultime notizie.
DDL Amnistia e Indulto, le ultime novità: quando ci sarà una nuova legge?
Forse non tutti lo sanno, ma in Commissione Giustizia del Senato ci sono da diverso tempo ben 4 disegni di legge che riguardano amnistia e indulto. Il loro esame per la creazione di un testo unico è atteso da mesi e mesi (se non anni) e neanche la presentazione del ddl Pannella a pochi giorni dalla scomparsa del leader radicale è riuscita a smuovere le acque su questo tema. Il Governo e i suoi rappresentanti rimangono fermi sulle loro convinzioni: le priorità sul piano della giustizia sono altre e il problema del sovraffollamento nelle carceri può essere combattuto con altre armi. Ne abbiamo parlato spesso: i vari provvedimenti finora attuati (dal decreto svuotacarceri alle pene alternative, passando per la depenalizzazione di alcuni reati) hanno portato sì alla riduzione del numero dei detenuti, ma le statistiche mostrano che il tasso di sovraffollamento è ben al di là del cento per cento.
I tempi passano e nonostante i continui appelli le speranze che arrivi una nuova legge su amnistia e indulto entro questa legislatura si fanno sempre più flebili. I quattro ddl che attendono con pazienza di essere esaminati sono stati presentati tra il marzo e l’ottobre del 2013 e visto il fitto calendario parlamentare di questo periodo sembra impossibile che possano essere presi in considerazione in tempi brevi. Eppure nei penitenziari la situazione è grave e bastano dei numeri per fotografarla: nel corso del 2015 all’interno delle 195 carceri italiani sono transitati quasi centomila detenuti, tra la popolazione carceraria ci sono più o meno 5.000 persone positive all’HIV e 25.000 positive all’epatite C e in generale un terzo dei detenuti transitati nelle strutture di reclusione è risultata affetta da patologie gravi.
La marcia per l’Amnistia, la Giustizia e la Libertà del Partito Radicale
Per chiedere a gran voce il ripristino della legalità nelle carceri italiane (che attualmente risulterebbero in una condizione criminale rispetto alla nostra Costituzione, ma anche alla giurisdizione europea e ai diritti umani riconosciuti universalmente) il Partito Radicale ha organizzato la Marcia per l’Amnistia, la Giustizia e la Libertà intitolata a Marco Pannella. L’amnistia non viene vista come una soluzione (e sarebbe un errore pensarla così), ma solo come il primo passo di un processo di riforma della Giustizia. La manifestazione si terrà il 6 novembre 2016 e la data non è stata scelta a caso: quello infatti sarà anche il giorno del giubileo dei carcerati, che secondo Papa Francesco dovrebbe essere l’opportunità per una grande amnistia di coloro che, pur meritevoli di una pena, hanno capito di aver commesso un’ingiustizia e vogliono reinserirsi nella società per portare un contributo onesto.
Sovraffollamento carceri ed episodi di violenza
Ma il problema del sovraffollamento nelle carceri non comporta difficoltà solo per i detenuti: ne subiscono le conseguenze anche coloro che in quelle strutture ci lavorano e ogni giorno devono scontrarsi con una situazione sempre meno gestibile e una crescente onda di violenza. In questi giorni il Sappe ha denunciato la criticità della situazione nei penitenziari del Molise dopo l’ennesima aggressione subita da un poliziotto penitenziario, mentre nel giro di poche ore in due carceri toscane (a Lucca e Grosseto) due detenuti si sono suicidati. Bastano questi pochi episodi per far capire che la situazione è davvero difficile da gestire, considerando anche che oltre al problema del sovraffollamento e dell’aspetto sanitario ci sono altri fattori come l’inadeguatezza delle strutture, le difficoltà legate al regime di detenzione aperto e l’organico di Polizia Penitenziaria numericamente insufficiente.