C’è un rito domestico che si ripete ogni anno all’accensione dell’impianto di riscaldamento. Come nella via crucis, dove si passa da una stazione all’altra, qui, si procede da un calorifero all’altro per vedere c’è dell’aria nel circuito. La sua presenza non permette la distribuzione dell’acqua calda in circolo negli elementi che costituiscono il termosifone. A questo punto si può procedere con la procedura. Vediamo come si fa.
Innanzi tutto bisogna sapere che l’impianto di riscaldamento è un circuito chiuso, e si può paragonare al sistema circolatorio dell’uomo. Come nell’appartato cardiocircolatorio, l’acqua è spinta con forza da una pompa della caldaia centrale a tutta la periferia, rappresentata da tutti gli appartamenti collegati. Il cuore dell’impianto è il locale della centrale termica. Questo è il caso di un sistema di riscaldamento centralizzato o condominiale. Invece, se si tratta di un sistema più piccolo, stiamo parlando di un impianto di riscaldamento autonomo, dove l’acqua riscaldata dalla caldaia è spinta direttamente a tutti i caloriferi presenti in casa.
C’è solo un modo per far uscire l’acqua da un sistema idraulico a circuito chiuso; aprire le valvole di sfiato del termosifone. L’acqua calda in circolazione, a impianto in funzione, può incontrare un ostacolo alla sua distribuzione, dall’aria presente nel termosifone. In questa condizione, il caldo si diffonderà soltanto in una parte di esso; basta toccare con una mano la superficie degli elementi che formano il calorifero.
Dopo aver aperto la manopola del collettore di entrata dell’acqua, che per legge deve essere termostatica, cioè che regola il calore con un valore che va da 0 a 5, e aperta la valvola di uscita, si può procedere all’eliminazione dell’aria. La manopola di entrata e uscita dell’acqua sono collocate nello stesso lato, ma una in alto e l’altra in basso. Nella parte opposta della manopola di entrata, è posta una rondella o una vite a brugola. Svitandola è possibile aprire il circuito idraulico. Si sentirà subito un sibilo prodotto dall’aria presente al suo interno. Prima di procedere con l’operazione è bene munirsi di uno straccio e una bacinella. Quest’accorgimento viene preso per impedire che l’acqua sottopressione dell’impianto schizzi fuori e cada sul pavimento.
Un consiglio: tenere la rondella leggermente aperta e far uscire l’aria in modo attento e controllato. Ma attenzione all’improvviso getto d’acqua e chiudere immediatamente la valvola. La stessa procedura si deve eseguire anche in caso di un termo arredo del bagno, quel calorifero a forma di griglia. La differenza da un termosifone classico, sta nell’ubicazione dei raccordi di entrata e uscita dell’acqua e della valvola di sfiato. Le manopole di regolazione di entrata e uscita sono collocate in basso della griglia del termo arredo, una a destra e l’altra a sinistra, e in cima al tubo verticale della griglia, a destra o a sinistra, troviamo la valvola di sfiato. Anch’essa può essere aperta con una rondella zigrinata o una vite a testa quadrata. Di solito, il termo arredo è fornito di una chiave a farfalla dedicata.
Questa procedura va eseguita per tutti i caloriferi in casa, e per verifica, è bene eseguire un secondo passaggio di controllo. Se alla fine del secondo giro, tutti i termosifoni sono uniformemente caldi, la procedura è terminata.
Tutto molto semplice, vero? Le azioni da compiere sono proprio facili da ricordare e utili per gli anni a venire.