I principali esportatori di armi nel mondo sono stati nel 2011 gli Stati Uniti, seguiti da Russia e Germania
L’assemblea generale delle Nazioni Unite ha adottato per la prima volta nella storia un trattato sul commercio delle armi. L’assemblea ha votato il provvedimento con 154 voti a favore e tre contrari e 23 astenuti. Si stima che il commercio globale di armi muova un giro d’affari di 80 miliardi di dollari. I paesi sottoscriveranno il trattato da giugno. Siria, Corea del Nord e Iran hanno votato contro la risoluzione, mentre Russia e Cina si sono astenute.
La scorsa settimana proprio questi paesi (Siria, Corea del Nord, Iran, Russia e Cina) avevano fatto naufragare le trattative e avevano bloccato l’adozione del trattato per consenso.
Nuove regole. Il trattato non si occupa dell’uso privato delle armi, ma obbliga i diversi paesi a regolamentare l’uso e le esportazioni delle cosiddette armi convenzionali: carri armati, aerei da guerra, veicoli da combattimento, artiglieria, elicotteri, navi da guerra, missili, razzi a lunga gittata, ma anche armi leggere come fucili, pistole e munizioni.
Inoltre, si dovranno imporre ai costruttori di materiale bellico delle regole. Il trattato proibisce di violare l’embargo internazionale e di vendere armi a paesi che potrebbero usarle per crimini contro l’umanità e di guerra o a soggetti che potrebbero usarle contro i civili o costruzioni come case, ospedali e scuole. Ogni paese dovrà valutare se le armi saranno usate per violare il i diritti umani, o se potrebbero essere usate da gruppi terroristici o dal crimine organizzato.
Il trattato prevede che vengano messe in campo anche delle misure per combattere il mercato illegale di armi.
La ratifica del trattato da parte di tutti gli stati dovrebbe avvenire entro i prossimi due anni.
Secondo un dossier di Archivio disarmo nel 2011 i principali esportatori di armi nel mondo erano gli Stati Uniti, seguiti da Russia e Germania.
Fonte: Internazionale