In tempi molto brevi (in pratica entro la fine del 2016) coloro che ne hanno diritto potranno ricevere l’assegno di ricollocamento: la prima fase dell’introduzione di questa misura si sta concludendo, infatti da settembre sarà accessibile il sito web tramite il quale gli aventi diritto potranno richiedere il contributo; in questo articolo spiegheremo cos’è l’assegno di ricollocamento, a chi spetta e come farne domanda in Lazio, Sardegna, Toscana e altre Regioni d’Italia.
Cos’è l’assegno ricollocamento, a chi spetta e da quando si potrà richiedere
L’assegno di ricollocamento è uno degli strumenti previsti dal Jobs Act ed è stato introdotto con il decreto che ha riformulato gli ammortizzatori sociali. Il primo punto da chiarire è ovviamente a chi spetta: ne hanno diritto (su richiesta) i precettori della Naspi il cui stato di disoccupazione va oltre i quattro mesi. Come abbiamo scritto qualche riga fa, a settembre sarà pronto il sito internet che permetterà ai disoccupati che ne hanno diritto di iscriversi e richiedere il bonus. Si parla di un voucher che potrà essere speso presso strutture di collocamento (pubbliche o private).
L’importo del voucher verrà definito dal Centro per l’impiego in base alle possibilità di trovare una nuova occupazione: più sono basse, maggiore sarà la somma a disposizione del beneficiario. Secondo alcune stime l’importo medio si aggirerà intorno ai 1.500 euro, ma può arrivare a cifre più alte (anche fino ai 4.000/5.000 euro) per i casi più difficili. Una volta stabilite le risorse a sua disposizione, il disoccupato dovrà scegliere tra le strutture accreditate dalla Regione l’agenzia per il lavoro che lo assisterà nella ricerca di una nuova occupazione. Il beneficiario dell’assegno di ricollocamento verrà affiancato anche da un tutor o da un job advisor.
Il disoccupato “fisicamente” non riceve nessun importo: lo Stato o la Regione pagheranno all’agenzia la somma che è stata attribuita per quel determinato lavoratore solo una volta che questo avrà effettivamente trovato un nuovo impiego. L’importo dell’assegno di ricollocamento non andrà a costituire reddito imponibile e il disoccupato che ne fa richiesta deve utilizzarlo entro due mesi dalla data di rilascio (in altre parole ha sessanta giorni di tempo per individuare l’agenzia per il lavoro che lo accompagnerà in questo percorso). L’assegno avrà una durata pari a sei mesi, ma potrà essere rinnovato di un altro semestre nel caso in cui l’ammontare stabilito non sia stato completamente consumato.
La procedura per richiedere il voucher in Lazio, Sardegna e Toscana
Riepiloghiamo la procedura che deve fare il disoccupato per poter richiedere l’assegno di ricollocamento:
- iscrizione al Portale Unico per la registrazione delle persone in cerca di lavoro (il sito web che sarà attivo da settembre 2016);
- colloquio presso un Centro per l’impiego per la definizione del profilo professionale, per l’inserimento nella graduatoria stilata in base al livello di occupabilità e per decidere l’importo del voucher;
- sottoscrizione di un Patto di servizio con cui il disoccupato si impegna a partecipare a corsi di riqualificazione o iniziative formative e ad accettare le offerte di lavoro che coincidono con il suo profilo.
Il tutto avverrà sotto la guida dell’Anpal, ovvero l’Agenzia Nazionale per le Politiche Attive sul Lavoro; secondo il suo presidente Maurizio Del Conte in una prima fase verranno erogati circa 50.000 assegni, anche se la risorse a disposizione (sono stati stanziati 400 milioni di euro per questa misura) sembrano sufficienti per arrivare a 100.000 assegni e quindi a coprire tutto il 2017. Sempre entro la fine di quest’anno dovrebbe essere istituito il Portale Nazionale per le Politiche Attive sul Lavoro a cui dovranno iscriversi le parole che sono immediatamente disponibili allo svolgimento di un’attività lavorativa: il portale diventerà in pratica una sorta di punto di incontro tra domanda e offerta di lavoro.