A partire da questo aprile 2016 i prezzi delle sigarette subiranno un importante rincaro. Da sempre fonte di grande dibattito, il tabacco ed i suoi derivati rimangono tra i principali business in Italia e nel mondo. Eppure, nonostante la forte domanda, i prezzi delle sigarette tendono ogni anno a salire, costringendo i fumatori a trovare nuove soluzioni per ottemperare alla propria debolezza. Vedremo ora, dunque, i motivi del nuovo rincaro, così come i produttori (e le conseguenti marche) interessati.
Pacchetti di sigarette: i motivi del rincaro dei prezzi
Da oggi mercoledì 20 aprile 2016 i tabaccai dovranno chiedere 20 centesimi in più (rispetto al normale) per alcuni pacchetti di sigarette corrispondenti a specifici marchi. Ciò accade poiché nel gennaio di quest’anno vi è stato un automatico aumento delle accise. La legge, infatti, prevede che la suddetta accisa debba obbligatoriamente essere proporzionale al prezzo medio ponderato delle sigarette. Tale prezzo subisce variazioni di anno in anno ed a gennaio 2015 è risultato più alto, attestandosi sui 233 euro al chilogrammo e non più sui 226 euro al chilogrammo della precedente annualità. Va da sé, quindi, che anche l’accisa sia aumentata, a discapito ovviamente dei consumatori sui quali i produttori si riversano inesorabilmente. Eppure, non tutte i fabbricatori di tabacco sono interessati dal rincaro fin qui esposto; per questo motivo esamineremo quali marchi subiranno l’aumento e quali invece lasceranno invariato il proprio prezzo.
Sigarette, quale marchio subirà i rincari di aprile 2016?
Ad avviare il rincaro sopra menzionato è la Philip Morris, detentrice di alcuni dei più importanti marchi facenti parte del circuito del tabacco. I pacchetti di Marlboro da venti, ad esempio, costeranno da oggi 5,40 euro e non più 5,20 euro (con un aumento di 0,20 euro); a seguire anche Chester-field e Merit saranno acquistabili con 20 centesimi in più rispetto al precedente costo. Infine, anche Diana e Muratti si adegueranno al rincaro.
E’ giusto chiedersi dunque, se i cosiddetti produttori minori (fabbricatori di sigarette “a basso costo”) si uniformeranno al nuovo modello. In effetti, anche questi ultimi hanno dovuto fare i conti con un improvviso ed incontrollato aumento delle accise, per cui l’onere fiscale è maturato fino a 170,54 centesimi (precedentemente era di 170 centesimi). I marchi maggiormente interessati dal possibile rincaro sono le Gauloises, le Davidoff e le John Player Special.
Accise: quanto ha guadagnato lo Stato nel 2015?
In seguito ad un’attenta analisi, gli incassi registrati nel corso del 2015 dallo Stato per le accise possono definirsi più che soddisfacenti. Nel complesso lo Stato ha guadagnato 10,75 miliardi di euro, diversamente dal precedente anno, in cui il guadagno fu di 10,3 miliardi.
Tuttavia, ciò che interesserà i consumatori è l’inevitabile aumento dei prezzi. Proprio per questo motivo, in molti hanno già optato per soluzioni alternative (l’acquisto di sigarette elettroniche è aumentato vertiginosamente nel 2015), alla luce dei fatti inevitabili in un contesto così penalizzante.