Licenziarsi e avviare un’attività per conto proprio: quante volte avete pensato a questa possibilità? Nonostante il tasso di disoccupazione registrato dall’Istat sia nettamente in calo negli ultimi mesi, scegliere di abbandonare il lavoro dipendente per aprire una Partita IVA e dar vita a qualcosa di personale può ancora rappresentare una scelta vincente. È però necessario prestare attenzione e valutare bene alcuni aspetti fondamentali che saranno decisivi per il successo o il fallimento della nuova avventura intrapresa, ed è meglio metterli in chiaro fin dall’inizio per compiere delle scelte consapevoli e proficue.
Consigli per avviare un’attività imprenditoriale di successo
Punto primo: sapere che cosa significa fare impresa. Essere imprenditori non è così immediato, richiede attitudini particolari, per questo bisogna fare una valutazione iniziale delle proprie competenze, e non solo quelle di carattere tecnico-professionale, ma anche personali e sociali. Per guidare con successo un’impresa ci vuole una forte motivazione che spinga la persona ad essere capace di rischiare e superare gli ostacoli che inevitabilmente si manifesteranno lungo il percorso.
Risultano pertanto fondamentali in un imprenditore tre doti: problem solving, organizzazione e comunicazione. Su quest’ultimo fronte, è bene sapere che partendo da zero ci si dovrà preparare a diffondere l’attività con un’adeguata presentazione al pubblico così da iniziare con una solida base di clienti affezionati, semplice regola che vale un po’ per tutti. Non sarà certo quello l’unico sforzo, perché supponendo una buona partenza bisogna saper mantenere e ampliare, adattandosi anche agli sviluppi del mercato e al parziale ricambio di clienti. Lì entra in gioco l’importanza dell’organizzazione del lavoro nel tempo, per mantenere una qualità di servizio costante, assieme al problem solving, dove rientrano l’introduzione di nuove idee per non lasciarsi sfuggire qualche preziosa percentuale di mercato col tempo e la compostezza di fronte alla ricerca di una soluzione ad un imprevisto di grande o piccola entità. Un consiglio? Oltre a godere degli entusiasmi che vi auguriamo di ottenere, nei buoni momenti pensate anche in negativo, per farvi trovare lucidi e pronti a risolvere qualsiasi problema.
Idee di business: quale settore scegliere?
Prima di arrivare alla pubblicità, non bisogna sottovalutare l’ostacolo di scegliere l’idea di business da intraprendere. Ma… come? Basandosi sicuramente sulle proprie passioni, esperienze e competenze ma, soprattutto, valutando bene l’attrattività del business scelto in base anche alle richieste del mercato. Sono davvero tante le idee che ci propone oggi il mercato, dalle “certezze” più classiche e tradizionali a quelle più innovative e “coraggiose”, che potrebbero però trasformarsi in un boom senza precedenti in grado di rivoluzionare la vita.
Ci sono attività all’aria aperta (allevamento di lumache, coltivazione di zafferano), servizi e lavoro da casa (agenzia matrimoniale, un centro coworking) e spazio anche al settore del turismo, dello sport e del benessere (ostello della gioventù, centro estetico). Passando a chi vede un’attività come un negozio si può andare verso settori in continua espansione come i prodotti bio o una lavanderia self service, oppure locali e pubblici esercizi (micro birrificio, ristorante vegetariano) e qualsiasi altra idea che ci viene in mente o che notiamo facendo un giro in zona, magari non proprio nel luogo dove vorremmo far partire l’attività.
Il luogo dell’attività imprenditoriale e il business plan
Presa l’importante decisione relativa alla tipologia, bisogna trovare la migliore location per l’attività, una delle scelte decisive per il successo. Non azzardate soluzioni affrettate, perché bisogna essere professionali anche e soprattutto in questa fase e valutare bene, secondo specifici parametri (target di riferimento, ad esempio) qual è la posizione ottimale.
A questo punto diventa necessario definire e organizzare al meglio la realizzazione dell’attività, elaborando un business plan efficace, ovvero il documento programmatico, strategico e analitico che permette di identificare e valutare i punti di forza e debolezza di un progetto imprenditoriale. Prevedere quindi quanti soldi servono per l’avvio dell’attività e quanto si può guadagnare per dare una risposta alla fatidica domanda che tutti si pongono: mettersi in proprio conviene?
Pratiche burocratiche per mettersi in proprio
Chiudiamo con un punto importante, quello di individuare le agevolazioni finanziarie pubbliche, i vari finanziamenti ottenibili a fondo perduto o a tasso agevolato, e conoscere le leggi nazionali e regionali del settore. In ultimo, ma non meno importante, conoscere quali sono i documenti per mettersi in proprio, ossia gli adempimenti burocratici da compiere, le autorizzazioni necessarie per avviare un’impresa e le altre pratiche da sbrigare in base alla tipologia di attività che avete deciso di iniziare.
Non dimenticate che al giorno d’oggi un’idea molto gettonata è anche quella di avviare un franchising, scelta che a volte facilita e semplifica l’avvio di un’impresa, soprattutto se non si hanno molte esperienze e competenze nel settore scelto. Ma anche qui, valutate bene la vostra decisione. Vi consigliamo di andare su biancolavoro.euspert.com, sito interamente dedicato al mondo del lavoro, dove potete trovare tutte le indicazioni su cosa serve per mettersi in proprio a livello di burocrazia e non solo, per qualsiasi tipo di attività.