Azioni Enel in crescita nell’anno 2015, tra gennaio e settembre e non solo, visto che anche le previsioni da qui a fine anno parlano a favore dell’azienda elettrica. Nella giornata di ieri sono stati diffusi i dati intermedi di gestione aggiornati al 30 settembre 2015, chiusi con ricavi ed Ebitda con segno + rispetto al 2014 e una flessione per ciò che riguarda l’Ebit. Un risultato altamente soddisfacente per chi si affida ai titoli Enel, il cui futuro sembra veramente roseo per il 2015 e per gli anni a venire.
Comprare azioni Enel è ormai una garanzia, e lo dimostrano i numeri scaturiti ieri. Tra gennaio e settembre del 2015 i ricavi sono stati pari a poco meno di 56 miliardi di euro, che corrispondono al +3,6% a confronto delle cifre realizzate nello stesso periodo del 2014. Aumentano le vendite di gas e combustibili, e sarebbe dovuto proprio a questo il ritorno al segno più, al contrario dell’andamento dei tassi di cambio che attenuano il rialzo, causando una perdita di oltre mezzo miliardo di euro. A pesare in modo decisivo anche la cessione di SE Hydropower, che ha portato nelle casse di Enel S.p.A. 141 milioni di euro durante l’anno in corso.
Azioni Enel, Ebitda-Ebit 2015 e previsioni
Anche i dati sull’Ebitda di Enel sono positivi durante il 2015. Il margine operativo lordo dell’azienda è cresciuto quasi del 5% nei primi nove mesi di quest’anno, un incremento causato soprattutto dalla già citata cessione di Hydropower. Trend contrario è invece seguito dall’Ebit, risultato operativo del gruppo, che realizza un -11,7% rispetto al 2014 a causa del segno meno sulle attività materiali e immateriali.
In ambito di previsioni per l’anno in corso e per il futuro, si registrano dati molto confortanti per le azioni Enel sul fronte del risultato netto aziendale (+7,3%) e del risultato netto ordinario, cresciuto addirittura del +42% grazie ad una gestione operativa ottimizzata.
Aumentano gli investimenti (668 milioni di euro in più) ma calano leggermente i dipendenti dell’azienda, che se al 30 settembre 2014 erano 68.961, secondo gli ultimi dati sono diventati 68.384 a causa della riduzione di assuzioni in funzione delle cessazioni, come riportato in mattinata dalla sezione Finanza del sito del quotidiano La Stampa.