Tra le tante novità introdotte dalle legge di Stabilità c’è anche il bonus da 600 euro per le mamme lavoratrici con figli piccoli: si tratta di contributi mensili rilasciati dall’Inps sotto forma di voucher a favore delle madri che lavorano, che in questo modo possono ottenere un aiuto economico per le spese legate all’asilo nido o alla babysitter. Vediamo quali sono le caratteristiche del bonus e come richiederlo all’Inps.
Bonus per mamme lavoratrici con figli piccoli: importo e requisiti
Dal 2016 il bonus per le mamme lavoratrici sale a 600 euro e può essere erogato per un periodo massimo di sei mesi (per un totale di 3.600 euro). Per le lavoratrici che sono iscritte alla gestione separata il bonus può essere riconosciuto al massimo per tre mesi. Nel caso in cui la madre che fa richiesta del contributo abbia un impiego part-time, l’importo del bonus viene ridotto in proporzione all’orario di lavoro. Il contributo viene riconosciuto per il pagamento di babysitter o asilo nido. Quando il bonus viene utilizzato per l’ingaggio di una babysitter, l’Inps rilascia dei buoni lavoro (i cosiddetti voucher); se invece la madre porta il suo bambino in un asilo nido, l’istituto previdenziale si preoccuperà di versare l’assegno direttamente alla struttura.
Il bonus da 600 euro può essere richiesto solo dalle mamme che decidono di rinunciare al congedo parentale e che rientrano in queste categorie:
- lavoratrici dipendenti del settore pubblico o privato;
- libere professioniste che non sono iscritte ad altre forme previdenziali obbligatorie e che non sono pensionate;
- imprenditrici e lavoratrici autonome non parasubordinate e non iscritte alla gestione separata Inps;
- lavoratrici che sono iscritte alla gestione separata Inps (in questo caso la durata massima del contributo è di tre mesi).
Non possono ottenere il bonus da 600 euro le mamme che non pagano nessun servizio (pubblico o privato convenzionato) per l’infanzia.
Quando e come richiedere all’Inps l’importo di 600 euro
I soggetti che presentano i requisiti devono presentare la domanda entro undici mesi dal congedo di maternità (senza aver beneficiato del congedo parentale). È importante sottolineare che le madri possono accedere al contributo anche per più figli (a patto che vengano sempre rispettati i requisiti richiesti), ma sarà necessario presentare una domanda per ciascuno di loro.
Per richiedere all’Inps l’accesso al bonus si deve inviare la domanda in via telematica. Nell’apposito modulo andranno inserite una serie di informazioni, come il tipo di beneficio richiesto e la sua durata, la dichiarazione di rinuncia al congedo parentale e la dichiarazione Isee. Chi è dotato di Pin dispositivo dell’Inps può inoltrare la domanda autonomamente, altrimenti si può sempre fare affidamento agli intermediari autorizzati, ai patronati e ai Caf. Chi ha ottenuto il bonus può rinunciarvi in ogni momento facendone comunicazione all’Inps: in questo modo può essere ripristinata (almeno per la parte restante) la possibilità del congedo parentale.
Le mamme lavoratrici che hanno visto la loro domanda accolta possono ritirare i buoni per il pagamento della babysitter recandosi direttamente presso la sede Inps competente per quel territorio. I voucher possono essere ritirati in un’unica soluzione o anche a tranche, ma entro 120 giorni dall’accoglimento della domanda devono essere tutti in possesso della beneficiaria del contributo.