È iniziato l’incontro tra sindacati e Governo in merito alle modifiche da apportare alla legge Fornero su previdenza e politiche del lavoro: in attesa di conoscere quali saranno gli esiti della discussone, vediamo quali potrebbero essere i punti relativi alle pensioni, dall’estensione del bonus di 80 euro alle novità che dovrebbe portare l’Ape, passando anche per la possibilità di riscatto della laurea.
Il Governo illustra il piano Ape ai sindacati
Da quanto tempo ormai si parla dell’introduzione di un meccanismo di flessibilità in uscita? Tanto, forse troppo tempo: sono tante le alternative al vaglio dell’Esecutivo, che ormai sembra aver scelto la via dell’Ape, l’anticipo pensionistico, che consentirà ai lavoratori con più di 63 anni di lasciare il lavoro con un po’ di anticipo (massimo tre anni) subendo una penalizzazione sull’assegno mensile. Il progetto oggi verrà illustrato ai sindacati (senza carte e solo per grandi linee) dal ministro Poletti e dal sottosegretario alla Presidenza Nennicini. Il Governo intende varare l’Ape con la legge di Stabilità 2017, quindi dal prossimo anno i lavoratori delle classi 1951-1953 saranno i primi a poter sperimentare il nuovo strumento di flessibilità.
Il Ministro del Lavoro ha aggiunto che verranno previste delle penalizzazioni differenti a seconda dei casi: chi ha perso il lavoro e pur avendo utilizzato tutti gli ammortizzatori sociali non riesce ad arrivare alla pensione subirà una penalizzazione minore rispetto ad un lavoratore che (legittimamente) decide di lasciare in anticipo il suo posto di lavoro. Un paio di giorni fa Renzi aveva fatto riferimento a penalizzazioni comprese tra l’1% e il 3%, aprendo alla possibilità di un 4% per gli assegni con importi più corposi. Questo meccanismo per dare flessibilità alle pensioni è però tutt’altro che semplice, visto che saranno coinvolti diversi soggetti: oltre all’Inps e al Governo infatti entreranno in gioco banche e assicurazioni, a cui spetterà il compito di erogare i prestiti dei trattamenti anticipati (probabilmente ci sarà una mini garanzia da parte dello Stato, ma solo per i soggetti con bassa soglia di reddito).
Bonus da 80 euro anche ai pensionati?
L’introduzione dell’Ape costerà allo Stato meno di un miliardo di euro, cifra alla quale bisognerà aggiungere un importo compreso tra i 600 milioni e l’1,2 miliardi di euro legate all’estensione del bonus di 80 euro ai pensionati: il totale naturalmente varia in base all’ampiezza della platea di beneficiari; anche in questo caso si seguirà un principio di selettività ancora tutto da decidere. Il Premier ha detto che si deve valutare se il bonus verrà esteso solo a coloro che prendono importi inferiori ai 500 euro al mese (e comunque parliamo di circa due milioni di pensionati) o anche ad altre categorie.
Novità pensioni: si pensa al riscatto della laurea flessibile
In tema di pensioni l’ultima novità (di cui in realtà si era parlato qualche tempo fa) è rappresentato dall’ipotesi del riscatto della laurea, ovvero il versamento dei contributi per gli anni passati all’università in modo da avvicinare il momento dell’uscita dal mondo del lavoro. L’idea è quella di lasciare la possibilità di scegliere sia il numero di anni da recuperare che la somma da versare. Attualmente chi si sta avvicinando ai requisiti per la pensione di anzianità e chiede il riscatto della laurea viene talmente penalizzato (il calcolo viene fatto in base al suo attuale stipendio di fine carriera, presumibilmente più alto) che spesso si rinuncia all’operazione. Con un riscatto flessibile invece la somma da pagare sarebbe slegata dallo stipendio attuale e verrebbe considerata come un versamento volontario di contributi: un altro strumento di flessibilità che può essere sfruttato da chi vuole anticipare un po’ il tempo dell’uscita accettando un assegno leggermente più basso.
Interessante il riscatto flessibile della laurea ma manca ancora la nuova tabella di riscatto. Quando potremo prendere visione della stessa?
Grazie