Con la sua circolare numero 57 pubblicata alla fine dello scorso mese di marzo l’Inps ha svelato tutte le novità sul Bonus Assunzioni 2016, ovvero gli sgravi contributivi derivanti da assunzioni con contratti a tempo indeterminato; novità anche in merito al Programma Garanzia Giovani: le aziende che assumono i ragazzi iscritti al progetto dovranno contribuire ai costi del tirocinio.
Sgravio contributivo del 40% con il Bonus Assunzioni 2016
Quest’anno lo sgravio contributivo a favore dei datori di lavoro che assumono dipendenti con contratti a tempo indeterminato è sceso al 40%, potrà avere un importo massimo di 3.250 euro (in caso di part-time l’importo scende in base all’orario di lavoro previsto) e una durata massima di due anni. L’agevolazione può essere sospesa (e successivamente ripresa) solo nel caso in cui si verifichi un caso di assenza obbligatoria dal lavoro per maternità.
Agevolazioni per chi assume con contratto a tempo indeterminato: requisiti ed esclusioni
Diamo uno sguardo a quelle che sono le regole generali del Bonus Assunzioni 2016, un beneficio istituito con il Jobs Act a favore dei datori di lavoro privati che assumono con contratti a tempo indeterminato (sono valide anche le trasformazioni e i part-time). Le agevolazioni del bonus non riguardano i contratti di lavoro domestico e quelli di apprendistato, per i quali sono già previste aliquote previdenziali più basse rispetto a quelle “normali”. Per poter ottenere l’esonero contributivo si devono verificare determinate condizioni:
- il lavoratore che verrà assunto nell’anno non deve essere occupato presso un altro datore di lavoro con contratto a tempo indeterminato;
- il lavoratore che verrà assunto nei tre mesi precedenti all’entrata in vigore della legge di stabilità (quindi dal primo ottobre del 2015) non deve aver avuto rapporti di lavoro a tempo indeterminato con il datore di lavoro richiedente o con una società a lui collegata o da lui controllata;
- non si può beneficiare dell’incentivo per l’assunzione di un lavoratore per il quale sia già stato utilizzato il bonus con una precedente assunzione.
L’Inps indica anche i casi di esclusione, ovvero le condizioni che non permettono l’accesso al Bonus Assunzioni anche se vengono rispettati i requisiti che abbiamo appena riportato. Ad esempio non c’è sgravio se l’assunzione viola un diritto di precedenza alla riassunzione vantato da un altro lavoratore licenziato o il cui rapporto a termine è cessato o se in caso di assunzione di lavoratore licenziato nei sei mesi precedenti, tra il vecchio datore e il nuovo c’erano elementi di relazione al momento del licenziamento.
Le imprese che, rispettando i requisiti, hanno assunto dei lavoratori durante i primi tre mesi dell’anno 2016 hanno il diritto di recuperare i benefici pregressi con le denunce contributive effettuate a marzo e aprile. Il Bonus Assunzioni non è cumulabile con altre agevolazioni che consistono in esoneri o riduzioni delle aliquote di finanziamento (ad esempio quelle derivanti dall’assunzione di lavoratori over 50 disoccupati da più di un anno o i vantaggi riconosciuti a chi, in determinate aree, assume le donne disoccupate da almeno sei mesi o che non hanno un impiego regolarmente retribuito da due anni). L’agevolazione è invece cumulabile con altri incentivi come quello riconosciuto a chi assume persone disabili, giovani genitori, beneficiari della Naspi e quello legato al Programma Garanzia Giovani.
Programma Garanzia Giovani, le novità: il contributo delle imprese al tirocinio e accordo con Microsoft
E proprio in merito al Programma Garanzia Giovani bisogna segnalare che ci sono dei cambiamenti in arrivo e non per tutti le novità saranno positive. Fino ad oggi gli stipendi di chi ha aderito al programma sono stati pagati dallo Stato che attingeva ai finanziamenti riconosciuti dall’Unione Europea; dal prossimo mese di giugno però le cose non saranno più così e le imprese che daranno il loro consenso ad assumere un ragazzo iscritto a Garanzia Giovani dovranno dare il loro contributo, pagando il 40% dei costi del tirocinio: in pratica i 500 euro pagati ai ragazzi tirocinanti saranno spartiti tra Stato (che pagherà 300 euro) e aziende (200 euro). In questo modo, spiegano dal Ministero del Lavoro, si eviterà il rischio di abuso: c’è il pericolo che le imprese mostrino meno entusiasmo nell’aderire al programma, ma è anche vero che chi assume potrà dimostrare di voler investire davvero sul ragazzo, con conseguente riduzione del numero di giovani assunti, spremuti per 6 mesi e poi sostituiti da altri.
Fino ad oggi il Programma non ha raggiunto il numero di tirocini che ci si attendeva, ma Poletti ha assicurato che non si fermerà, anzi: l’obiettivo è quello di farlo crescere. Per questo è stato siglato un accordo con Microsoft, in modo da incentivare l’autoimprenditorialità di chi si iscrive al progetto. Grazie a BizSpark per Garanzia Giovani gli iscritti che hanno intenzione di percorrere la strada dell’imprenditoria possono fruire gratuitamente di percorsi formativi, risorse tecnologiche e consulenze tecniche, commerciali e manageriali. Per aderire al progetto le startup devono rispettare alcuni requisiti, ovvero non devono essere quotate in Borsa, devono essere in attività da almeno 3 anni con un fatturato annuo inferiore al milione di dollari e devono essere impegnate nello sviluppo di un servizio software o di un prodotto tecnologico.