Tra le tante novità portate dal 2017 ci sono anche gli sviluppi sul fronte dei bonus bebè: oltre al contributo da 80 euro al mese che abbiamo imparato a conoscere e su cui ritorneremo tra qualche riga, nel nuovo anno saranno disponibili il voucher per l’asilo nido o la baby sitter e il bonus mamma domani da 800 euro; scopriamo a chi spettano queste forme di sostegno, l’importo, i requisiti e come fare domanda all’Inps in Lazio, Lombardia e nelle altre Regioni d’Italia.
Contributo da 800 euro alle mamme: requisiti e coma fare domanda all’Inps
Il bonus mamma domani (a cui spesso si fa riferimento anche con i termini premio alla nascita o bonus gravidanza) consiste in un assegno di 800 euro che viene corrisposto una tantum alle donne che hanno raggiunto il settimo mese di gravidanza. Lo scopo del contributo è quello di aiutare i genitori a sostenere le visite mediche e tutte quelle spese che di solito si affrontano prima della nascita del pargolo. La domanda per fare richiesta dell’assegno può essere inviata dalle future mamme al settimo mese di gravidanza (una scelta non casuale: dal settimo mese in poi la gravidanza è a minor rischio e le spese diventano più ingenti), ma dall’Inps devono ancora arrivare le indicazioni precise su come inoltrare la richiesta.
Si sa già invece che il bonus mamma domani non prevede requisiti economici: verrà quindi garantito a tutte le donne al settimo mese in gravidanza che ne faranno richiesta, a prescindere dal loro livello di reddito e dalla situazione patrimoniale del nucleo familiare di cui fanno parte. Per questo motivo alla domanda non dovrà essere allegato l’Isee; in attesa che vengano comunicate istruzioni più precise, si presume che l’inoltro all’Inps della richiesta dovrà avvenire con le stesse modalità degli altri bonus bebè, ovvero per via telematica tramite accesso all’area riservata del portale dell’istituto previdenziale (serve il Pin) o rivolgendosi ad un Caf o ad un intermediario autorizzato.
Confermato il bonus bebè 2017: a chi spetta e importo
Il bonus bebè “classico” è stato confermato anche per il 2017: ne abbiamo parlato spesso in passato, consiste in un contributo erogato a favore dei genitori che hanno un figlio di età inferiore ai tre anni. L’importo del beneficio è di 80 euro al mese e viene erogato alle famiglie che hanno un Isee inferiore ai 25.000 euro; il bonus bebè viene raddoppiato (parliamo quindi di 160 euro ogni mese) se il nucleo familiare ha un reddito Isee che non supera i 7.000 euro. Hanno diritto a questo contributo i bambini nati o adottati tra il primo gennaio del 2015 e il 31 dicembre 2017 da genitori italiani, europei o extracomunitari con permesso di soggiorno di lungo periodo che risiedono in Italia e che convivono con il bambino.
Voucher baby sitter e bonus nido
Le mamme che invece di sfruttare il congedo parentale hanno deciso di affidare il proprio bambino ad un asilo nido o ad una baby sitter hanno diritto ai cosiddetti voucher; il loro valore è di 600 euro al mese e possono essere riconosciuti fino ad un massimo di 6 mesi (solo tre mesi per le libere professioniste e le lavoratrici autonome). Per le mamme che hanno un lavoro part-time i contributi sono ricalcolati in modo proporzionale rispetto all’orario di lavoro. Molto spesso si rischia di fare un po’ di confusione tra i voucher asilo nido di cui abbiamo appena parlato e il bonus nido, che è tutt’altra cosa.
Questa nuova misura introdotta nel 2017 consiste in un contributo di mille euro all’anno che viene erogato per i primi tre anni di vita del bambino e serve per aiutare i neo genitori ad affrontare i costi delle rette per gli asili pubblici o privati. A differenza del voucher, questo bonus viene riconosciuto anche ai genitori che fruiscono del congedo parentale, ma non può essere cumulato con il voucher stesso e neanche con la detrazione Irpef (19% delle spese di iscrizione all’asilo nido fino ad un massimo di 632 euro).