Borders, la nuova hit della cantante e rapper britannica M.I.A., è già al centro di numerose polemiche. L’artista di origini cingalesi, famosa per i suoi testi controversi ricchi di sarcasmo, ironia e doppi sensi, ha deciso di tornare a far parlare di sé realizzando un singolo che va dritto al punto della situazione, ovvero i disagi, i pregiudizi e i luoghi comuni che migliaia di migranti clandestini sono costretti a subire a causa della loro condizione, nata il più delle volte per via delle manovre che le stesse organizzazioni internazionali attuano a favore di una stretta cerchia di persone ed istituzioni.
Dopo la candidatura all’Oscar per la collaborazione alla colonna sonora di The Millionaire di Danny Boyle, e il contributo dato a uno degli ultimi album di Madonna, Borders di M.I.A. sancisce un ritorno musicale capace di catalizzare svariate voci contrastanti.
Borders, la polemica sul nuovo singolo di M.I.A.
Borders, come detto poc’anzi – e come suggerisce anche il titolo – è un brano dai contenuti forti, avente come protagonisti i migranti clandestini e loro drammatiche vicissitudini per superare dei confini diventati troppo stretti da sopportare. Il brano, che anticipa l’uscita del nuovo album di M.I.A. Matahdatah, parla di quanto sia difficile una vita del genere, scandita dall’ansia e dalla paura di non farcela. Scavalcare barriere e palizzate impervie, muoversi su barconi stracolmi o incamminarsi per chilometri e chilometri, attraversando lande buie e desolate, sono diventati il pane quotidiano di un gran numero di popolazioni che, come se non bastasse, sono costrette anche a trascinarsi il pesante fardello di ingenerose etichettature razziali.
A questo punto, la rapper britannica non può fare altro che porsi tanti quesiti sul perdurare di uno scenario avvilente, caratterizzato da criticità che, a tratti, sembra quasi che siano state architettate a dovere dai cosiddetti poteri forti del mondo occidentale. Gli spari, le persecuzioni, le restrizioni e molto ancora arrivano a prevaricare, in alcuni ambiti, anche l’esercizio di diritti umani, civili e politici; nonostante ciò, Borders tende la mano ai migranti clandestini di tutto il globo, facendogli comprendere che, al di là di tutto, la speranza in un futuro migliore c’è e deve continuare ad esserci.
Una simile quantità di obiezioni in versi ha subito scatenato un enorme vespaio mediatico, complice anche le affermazioni fatte in passato da M.I.A. a proposito del genocidio in Sri Lanka ad opera del governo di Columbus, ripetutamente osteggiato solo dalle Tigri Tamil, un corpo di matrice terroristica composto da persone con le sue medesime origini. Sebbene, quindi, non goda di una posizione particolarmente privilegiata, la nuova canzone di M.I.A. ha l’indiscutibile pregio di trattare una tematica che, dopo i recenti fatti di Parigi, è divenuta più scottante che mai. E sul coraggio e l’audacia della rapper britannica, non si può affatto discutere.
Il video della cantante sul tema dei migranti clandestini
Il video che accompagna Borders inscena delle ariose coreografie, composte da gente in fuga e barconi pieni fino all’inverosimile, accompagnate da un seducente beat che spazia dalla musica etnica all’elettronica più pura. I campi larghi e primi piani sul volto della cantante consolidano lo scopo principale di questo nuovo lavoro, ossia veicolare un messaggio crudo, incisivo e che non deve restare inascoltato.