Seduta debole questa mattina per il mercato del Vecchio Continente. Le borse europee sono in forte calo, sulla scorta della chiusura negativa di Wall Street e, a effetto domino, le vendite che hanno colpito Tokyo, in netto rosso. A perdere a Tokyo è soprattutto il settore tecnologico con Sony, Fujitsu, Panasonic. Sotto anche Sharp, nonostante la notizia che il colosso taglierà del 5% lo stipendio dei manager e del 2% i salari del resto dei dipendenti.
Sul fronte delle materie prime, a condizionare l’atteggiamento degli investitori sono soprattutto le tensioni in Medio Oriente: le quotazioni del greggio sono salite alle stelle dopo la decisione dell’Arabia Saudita di intervenire nello Yemen a difesa dei sunniti per fermare l’avanzata dei ribelli sciiti Houthi appoggiati dall’Iran.
L’esito del conflitto potrebbe condizionare il prezzo del petrolio. Un’impennata delle quotazioni potrebbe minacciare le ripresa e quindi convincere la Federal Reserve a ritardare il rialzo dei tassi d’interesse.
Il Brent viaggia a 58,95 dollari al barile. Il Wti, invece, è a 51,43 dollari. Per quanto riguarda l’oro, è in rialzo con il lingotto con consegna immediata che guadagna lo 0,5% e viene scambiato a 1.201,6 dollari l’oncia.
L’impennata del petrolio ha fatto chiudere a Wall Street la terza seduta di fila in calo. Questo è costato a Piazza Affari e alle principali borse europee ribassi decisamente superiori al punto percentuale: Londra arretra dell’1,17%; a Milano Piazza Affari perde l’1,82%; Francoforte cede l’1,84%; Parigi va giu’ dell’1,47; Madrid cede lo 0,9%; Atene cala del 2,18%.