Vi siete ritrovati dei buoni fruttiferi postali in lire in giro per la casache avevate dimenticato di avere? Avete intenzione di sapere qualcosa in più su come utilizzarli, sul calcolo dei rendimenti e sulla fondamentale questione se siano o meno utilizzabili ancora oggi? Siete capitati sul sito giusto per voi, proseguendo nella lettura dell’articolo infatti, verranno date tutte le informazioni che vi possano essere utili per capire qualcosa in più al riguardo. Il vostro dubbio non è così poco comune come potrebbe sembrare, esistono tante altre persone nella vostra stessa situazione, e proprio per questo motivo, troverete risposte molto dettagliate alle vostre più che legittime domande.
Buoni fruttiferi postali in lire: cosa sono e come funzionano
I buoni fruttiferi postali consistono in titoli emessi da parte della Cassa Depositi e Prestiti, vale a dire una spa (società per azioni) controllata dal ministero italiano dell’Economia e delle Finanze. Trattandosi di un istituto finanziario partecipato e controllato dallo Stato, la Cassa Depositi e Prestiti viene anche definita “banca di Stato”. Il collocamento dei titoli in questione (appunto, i buoni fruttiferi postali) avviene presso le Poste Italiane. Se richiesto questi titoli possono essere rimborsati in uno qualsiasi degli uffici postali del nostro paese.
Il tipo di buoni fruttiferi che ci interessano maggiormente in questa sede, essendo l’articolo dedicato a buoni in lire, sono quelli cosiddetti ordinari, che possono essere definiti buoni fruttiferi storici per via del lungo arco di tempo da cui vengono utilizzati. Si tratta infatti di strumenti finanziari che vengono utilizzati fin dal lontano 1925. I buoni fruttiferi postali ordinari sono in sostanza un investimento che opera a lungo termine: essi, come anticipato, possono essere liquidati in qualsiasi momento. Vale a dire che è possibile liquidare il capitale investito quando si vuole, al netto delle ritenute fiscali, come per qualsiasi strumento finanziario. Tuttavia, se si punta ad ottenere anche gli interessi, sarà necessario far trascorrere almeno un anno dalla sottoscrizione prima di richiedere la liquidazione.
Per quanto riguarda invece il rendimento dei buoni, per prima cosa va anticipato che il rendimento dei buoni fruttiferi postali varia sulla base di una serie di parametri di varia natura: il tipo di buono fruttifero sottoscritto; la data di emissione e la data di scadenza del buono fruttifero; la data di nascita dell’intestatario (in caso di più destinatari, della data di nascita scelta) e il valore del buono, vale a dire l’importo del capitale sottoscritto.
Buoni fruttiferi postali: calcolo dei rendimenti in lire, sono ancora validi?
Per comprendere a pieno se il buono fruttifero postale di cui siete in possesso in lire possa essere riscosso, (in altre parole, per rispondere quindi alla domanda su se è ancora valido), occorre soffermarsi su un’importante distinzione, anzi una fondamentale distinzione. Bisogna chiedersi, in sostanza, se il proprio buono sia scaduto o caduto in prescrizione. Nel primo caso, quello della scadenza, questo è quando avviene: dal giorno in cui il buono scade non produce più interessi e di conseguenza, smette di essere fruttifero. In altra parole dalla data della scadenza in poi, il passare del tempo non comporterà un aumento del valore del buono postale.
Tuttavia questo non equivale a dire che il buono non potrà più essere riscosso, o che diventi invalido. In effetti, i buoni postali scaduti possono essere riscossi presso uno degli istituti abilitati entro ben 10 anni dalla loro scadenza, al termine dei quali il buono si prescrive. La prescrizione è l’unico evento che rende il buono fruttifero postale del tutto inutilizzabile e quindi invalido. Una volta caduto in prescrizione il buono non potrà più essere riscosso e di conseguenza, tutti i risparmi investiti per il suo acquisto saranno perduti irrimediabilmente. Se il buono fruttifero postale in lire è scaduto da più di 10 anni, potete buttarlo nella spazzatura a cuor leggero.
Gli unici buoni che si salvano dalla prescrizione sono quelli dematerializzati, tuttavia i buoni in lire sono tutti cartacei perciò non vi è speranza di usufruire di questa scappatoia.
Una volta capito se il nostro buono postale è ancora utilizzabile o meno, non resta che valutare, nel caso in cui lo sia, quanto vale in questo momento. Concludiamo dunque questo excursus suoi buoni fruttiferi postali con l’ultima questione da affrontare, vale a dire il loro rendimento. Quanto rendono questi buoni? O detto in altre parole, quanto aumenta il loro valore con il trascorrere del tempo? Ebbene, il rendimento dei buoni dipende in buona sostanza da qual è il tipo di buono di cui siete in possesso, non è infatti possibile fare un resoconto generico del rendimento dei buoni postali. Tuttavia non è affatto complesso valutare il rendimento del proprio buono fruttifero postale, esistono infatti numerosissimi siti on line che possono aiutarvi in questa operazione.
Vi sarà soltanto richiesto di inserire il codice identificativo del buono di cui siete in possesso, e il sito immediatamente vi comunicherà il tasso di rendimento dello stesso, vi sarà così molto semplice calcolare gli interessi maturati, e una volta sommati al valore del buono, avrete pronto il valore attutale del titolo. Nonostante non si possa parlare di un rendimento che valga per tutti i buoni fruttiferi postali, una cosa la si può dire senza dubbio: essendo i buoni emessi dalle poste italiane titoli caratterizzati per il fatto di essere molto sicuri non sono (e ne potrebbero essere) titoli particolarmente remunerativi. Quindi le percentuali di rendimento sono, di solito, piuttosto basse.
Ormai siete stati informati di tutto ciò che è davvero indispensabili sapere a proposito dei buoni fruttiferi postali. Avete tutti gli strumenti utili per comprendere se quelli che avete a vostra disposizione sono o meno ancora validi, e siete consapevoli di come, eventualmente, andare a comprendere quale sia il rendimento. Non vi restano dunque che poche operazioni per poi andare a riscuotere quanto vi spetta, ricordando che gli istituti presso cui è possibile compiere questa ultima cruciale operazione sono tutti gli uffici postali del nostro paese.
Un buono fruttiferi ordinario di 250 Milla lire dopo 18 anni cosa può valere