Andiamo a vedere come simulare online un calcolo per la pensione INPS al 2019, focalizzando l’attenzione sulle variabili da considerare e in seguito fornendo degli esempi basati su diversi profili.
Come calcolare la pensione INPS 2019 e quali fattori considerare
Il conteggio delle somme previste per una futura pensione viene svolto seguendo dei criteri ben precisi da cui è impossibile discostarsi. Se per quanto riguarda gli strumenti utili a misurare con esattezza il reddito netto e lordo troviamo tante soluzioni sul web, dal punto di vista dei fattori determinanti e coinvolti nel calcolo vero e proprio ci sono dei punti fondamentali che necessitano un ricco approfondimento. La carriera lavorativa è una delle discriminanti più incisive riguardo alla futura pensione, dal momento che l’andamento del salario influisce anche sui contributi versati. Proprio quest’ultimi variano se c’è una crescita della carriera lavorativa, poiché non riescono a stare dietro ad un incremento dello stipendio e quindi il cosiddetto tasso di sostituzione (rapporto pensione/ultima busta paga) tende ad abbassarsi. Accanto al tema del percorso professionale emerge come ulteriore fattore determinante sul calcolo anche il problema della discontinuità, ovvero l’alta frequenza di interruzioni nei rapporti di lavoro. Questo punto è di stretta attualità per via della complessa situazione che investe attualmente i giovani, troppo spesso vittime del precariato, ma anche tutti quei cittadini che purtroppo rientrano nel gruppo degli “esodati” ossia coloro i quali perdono il posto di lavoro in un’età avanzata e hanno difficoltà a trovare nuova occupazione. Vanno poi fatti alcuni distinguo tra le varie fasce d’età in relazione alla piaga del precariato: un trentenne che si trovi ad affrontare un totale di tre sospensioni annuali dal lavoro per un arco temporale di 10 anni, subirà come conseguenza la perdita di circa 51 Euro in media ogni mese sulla futura pensione; dall’altra parte un sessantenne appena esodato patirà in maniera decisamente più significativa la sospensione dall’attività lavorativa, lasciando sul tavolo una media di 139 Euro al mese. Ma c’è un ulteriore fattore da tenere bene in considerazione quando si parla di calcolo per la pensione INPS 2019 e che riguarda direttamente l’andamento economico della nazione di appartenenza. Si tratta del PIL (Prodotto Interno Lordo), ovvero quello che gli esperti tendono a definire come il fatturato annuale prodotto dallo Stato. Questa variabile ha un peso determinante sul sistema contributivo, dato che le pensioni vengono adeguate anche su scala quinquennale in base all’andamento del Prodotto Interno Lordo.
In un momento di generale crisi economica per l’Italia il PIL sta facendo registrare periodi negativi e ciò che ne consegue è una perenne stagnazione con perdita di potere d’acquisto per i contributi versati. Se si guarda in particolare al quinquennio 2009-2013, la media ha segnato una decrescita costante stimata nello 0,8%. Entra dunque in gioco il fattore relativo alla salute specifica dell’azienda o ente di cui il lavoratore fa parte, unica soluzione per discostarsi dalla crisi macroeconomica e garantire retribuzioni alte a livello di salario netto propedeutiche per una futura pensione che possa far dormire sonni tranquilli al contribuente. Servono quindi tassi di crescita totalmente diversi per tutelare il lavoratore e fornirgli la possibilità di assicurare la propria posizione futura in vista del ritiro dall’ambito professionale e dell’inizio del pensionamento. Ma per comprendere meglio il meccanismo del sistema contributivo italiano, serve un’analisi dettagliata delle modalità di calcolo a livello matematico per ottenere l’importo pensionistico. Entrando nel merito della questione, occorre anzitutto prendere a riferimento il sistema contributivo italiano, struttura fiscale ed amministrativa nella quale vengono ricompresi tutti i coefficienti di trasformazione. Questi indicatori matematici diventano essenziali per dare come risultati quei valori esatti utili a generare automaticamente il cosiddetto “montante contributivo” accumulato da ogni lavoratore nel corso della sua carriera o anche vita professionale. I coefficienti di trasformazione tendono quindi a generare valori più elevati in forma proporzionale se lo stesso contribuente, al momento della richiesta per il pensionamento, possiede come requisito un’età avanzata. Il concetto alla base del sistema contributivo italiano prevede che all’aumentare degli anni venga corrisposta una somma maggiore di denaro al lavoratore. Un elenco dei requisiti principali aiuta sicuramente a fare luce sui molteplici aspetti che investono il tema della pensione INPS 2019. In particolare possono essere calcolati i coefficienti di trasformazione tenendo conto delle prerogative seguenti:
- Lavoratori che scelgono deliberatamente di avanzare richiesta per la liquidazione della pensione attraverso il calcolo contributivo ai sensi dell’articolo 1, comma 23 della legge 335/1995
- Lavoratori che siano in possesso di contribuzione con data da riferirsi al 31/12/1995 e che hanno l’applicazione del sistema contributivo limitata alle sole anzianità maturate nel periodo successivo all’1/1/2012 (soltanto qualora vengano dimostrati già 18 anni di contributi versati entro il 31/12/1995) o altrimenti all’1/1/1996
- Lavoratori con contribuzione versata a partire dall’1/1/1996, ovvero coloro che siano in possesso di tutto l’assegno ottenuto dal sistema di calcolo contributivo
Parlando invece dei coefficienti di trasformazione dal punto di vista applicativo, questi vengono aggiornati con cadenza triennale e fanno riferimento alla nuova disciplina entrata in vigore con l’approvazione della Legge Fornero del 2011, testo normativo che nel corso degli ultimi anni è stato protagonista di un acceso dibattito tra cittadini ed istituzioni. Dal momento che i coefficienti di trasformazione dipendono dall’adeguamento dei valori calcolati sulle previsioni inerenti la speranza di vita, gli aggiornamenti triennali ricompresi nella Legge Fornero sono già iniziati con l’entrata in vigore della norma. In particolare il primo c’è stato nel 2013, il secondo nel 2016 ed il terzo è stato attivato dal 1° gennaio 2019. Ma a cosa porta in concreto questa diversità negli scatti pensionistici? Il meccanismo che sorregge il sistema di calcolo a coefficiente di trasformazione consente, a chi lascerà il lavoro nel 2019, di ottenere una quota contributiva più lieve rispetto a chi ha interrotto l’attività professionale per andare in pensione nel 2018. Ovviamente un confronto tra queste due condizioni può essere operato solo se si presuppone una parità dell’età anagrafica e dei contributi versati da parte dei soggetti. In sostanza sembra essere stata molto più conveniente, grazie allo scatto di adeguamento, la scelta di andare in pensione nel 2019 piuttosto che nel 2018. Per capire meglio la questione occorre però analizzare nel dettaglio il funzionamento alla base del sistema di calcolo, un esempio può dunque agevolarne la comprensione. Ipotizzando un lavoratore X che abbia iniziato la sua carriera professionale nel 1996 e che nell’arco dei successivi 20 anni abbia versato contributi per una media annua di 7000 Euro, il montante raggiunto sarà di ben 170mila Euro. Questa somma potrà essere trasformata in pensione lorda moltiplicando l’importo per il coefficiente di trasformazione riferito all’età anagrafica in cui il lavoratore cessa la sua attività professionale.
Si evidenzia dunque una relazione diretta tra il totale della pensione e gli anni di vita al momento del ritiro, con il primo fattore che aumenta al crescere del secondo. Se il lavoratore X conseguisse il riposo per cessata attività ad un’età di 63 anni, l’importo sarebbe pari a circa 8.384 Euro lordi in base ai coefficienti di trasformazione applicati al biennio 2019/2020. L’esempio può essere chiaramente ripetuto per tutte le altre fasce di contribuenti e si otterrebbero risultati diversa. Con un’età di 67 anni all’atto del conseguimento della pensione, il lavoratore X riceverebbe un importo pari a circa 9.526 Euro lordi ed è evidente quindi lo scarto di oltre 1000 Euro in favore della seconda opzione, sempre prendendo a riferimento i coefficienti di trasformazione con valori adeguati al biennio 2019/2020. Infine vediamo un altro esempio che fa emergere con maggiore evidenza quanta differenza ci sia ad oggi tra una pensione conseguita in una fascia di età relativamente giovane ed un’altra molto avanzata. Prendendo anche qua come riferimento temporale il biennio 2019/2020, il lavoratore X che ricevesse la pensione a 71 anni vedrebbe schizzare in alto l’importo lordo a livello annuo. Sempre seguendo il meccanismo dei coefficienti di trasformazione, si arriverebbe ad una somma pari a circa 11.072 Euro, con un aumento sensibile rispetto al primo esempio portato. Gli adeguamenti dei valori triennali incidono dunque in maniera sensibile sul montante contributivo, ma ancor di più il fattore età che nell’attuale contesto normativo risulta essere il vero punto decisivo della questione sul calcolo pensione INPS. Andiamo ora a vedere quali sono invece i siti e le piattaforme su Internet grazie alle quali è possibile eseguire virtualmente il conteggio matematico finalizzato ad ottenere come prodotto l’importo pensionistico in base ai dati inseriti personalmente da ogni singolo lavoratore italiano.
Calcolo Pensione INPS 2019: come effettuare una simulazione
Dopo aver analizzato in maniera minuziosa le modalità alla base del meccanismo che sorregge il sistema contributivo, passiamo ora a visionare un elenco di siti e piattaforme online appositamente presenti in rete per fornire al cittadino una simulazione di calcolo. Queste pagine consentono all’utente di inserire i propri dati anagrafici e reddituali, discriminanti essenziali per ottenere il risultato finale dopo aver versato anni di contributi. Un primo esempio di piattaforme attiva in rete e ideata per processare un calcolo pensione gratuito è quella che si trova all’indirizzo http://epheso.24oreborsaonline.ilsole24ore.com. Questa pagina, chiaramente legata al famosissimo quotidiano cartaceo e digitale dedicato all’economia, consente ad ogni utente di immettere dati specifici finalizzati al conteggio matematico per la futura pensione. Si tratta di una vera e propria “calcolatrice previdenziale”, capace di effettuare una computazione esatta incrociando vari fattori come la data di nascita, il sesso del richiedente, l’anzianità accreditata in termini di anni lavorativi, il reddito annuo netto, la previsione di carriera e la fascia d’inquadramento inerente la categoria professionale del soggetto che effettua la simulazione di calcolo pensione. Tutte voci fondamentali nel computo generale che permette di ottenere un quadro realistico dei futuri redditi previdenziali, aspetti che abbiamo già preso in esame nella parte relativa ai fattori determinanti per generare il montante contributivo.
Un altro sito molto interessante dove poter tentare una simulazione virtuale della futura pensione che spetta al lavoratore è QuiFinanza, pagina estremamente attiva nel campo delle notizie a sfondo economico e sociale, con uno sguardo critico e rivolto anche ai temi globali. L’utente può inserire i dati personali nell’apposito form dedicato al calcolo dei redditi previdenziali, che si colloca all’interno della sezione economia e precisamente alla voce pensione. Il procedimento è veloce e il lavoratore potrà man mano scegliere le opzioni più consone alla sua posizione, fin quando il caricamento dell’operazione non sarà completato ed uscirà fuori l’importo finale.
Anche sul sito www.Repubblica.it ovvero il canale online del famosissimo quotidiano a tiratura nazionale, si può visitare una pagina interamente volta ad analizzare le tematiche di economia e finanza, all’interno della quale c’è una sezione dedicata proprio al calcolo pensione. Il sistema per processare il calcolo somiglia molto a quello visto nel primo esempio, con l’unica differenza che alla fine delle operazioni l’utente ha l’opportunità di selezionare i risultati in base alle percentuali nette o lorde, valutando quindi in maniera più completa i vari aspetti della sua richiesta. Lo stesso sito ufficiale dell’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale mette a disposizione del suo pubblico una sezione interamente dedicata al calcolo pensione, con un sistema di conteggio davvero completo e preciso. L’unico aspetto che potrebbe risultare meno pratico rispetto agli esempi di calcolatrici previdenziali è quello che concerne l’ingresso online ai servizi. Infatti l’INPS richiede esplicitamente al cittadino di immettere sia codice utente che pin, quindi l’accesso all’area riservata dove è possibile effettuare una simulazione di calcolo dipende strettamente dal possesso delle credenziali fornite in via privata ad ogni cittadino. Per ricevere questi dati personali in caso fossero stati smarriti oppure non siano mai stati richiesti, basta contattare il numero verde INPS e seguire tutte le istruzioni utili per ottenere l’accesso all’area riservata.
Ma chi e’ nato a settembre ed ha gia’ oltre 35 anni di contributi, puo’ fare richiesta a 67 anni? E quanto tempo prima deve presentare la domanda?