Come molti sanno, la tredicesima mensilità 2019 è uno stipendio aggiuntivo che il datore di lavoro corrisponde entro il mese di dicembre; il suo importo non coincide esattamente a quello del solito stipendio: scopriamo come fare il calcolo della tredicesima anche utilizzando gli strumenti online, quali sono i pensionati e i dipendenti a cui spetta e quando viene pagata.
Cos’è la mensilità aggiuntiva, a chi spetta e quando viene pagata
Prima di entrare nel discorso relativo al calcolo della tredicesima cerchiamo di scoprire di cosa si tratta e a chi spetta. La definizione di mensilità aggiuntiva (o mensilità extra) non deve trarre in inganno: non si tratta di soldi gentilmente offerti dal datore di lavoro, ma di una retribuzione differita; l’importo viene maturato mese per mese e viene pagato entro il mese di dicembre.
La tredicesima, che spesso viene chiamata anche gratifica natalizia, spetta i lavoratori subordinati assunti con contratto dipendente a tempo determinato o indeterminato; salvo diversa pattuizione, il pagamento di questa mensilità non è previsto per i lavoratori parasubordinati. Dal 1952 tutti i pensionati, a prescindere dall’istituto pensionistico che erogano l’assegno, hanno diritto alla tredicesima sulla pensione, che viene emessa ogni anno durante il mese di dicembre, insieme al classico importo di quel mese. Non è prevista la tredicesima per gli invalidi civili che sono già titolari di assegni di accompagnamento e indennità pagate per 12 mesi.
Calcolo tredicesima online: gli elementi da considerare
Sul sito dell’Inps è possibile fare il calcolo online della tredicesima, ma per avere un’idea di come viene ottenuto il suo importo vediamo quali sono gli elementi che vengono presi in considerazione, ovvero paga base, indennità di contingenza, altri elementi nazionali o provinciali e scatti di anzianità; inoltre, se vengono erogati con continuità, si deve tener conto anche di super minimo, assegno ad personam, provvigioni, straordinari continuativi o forfetizzati, cottimo, premi di produttività annuali, lavoro straordinario, lavoro notturno e festivo in via occasionale, rimborsi spese e così via. Le assenze dal lavoro possono influire nel calcolo dell’importo della tredicesima se non rientrano tra quelle retribuite (che sono congedo matrimoniale, festività, ferie, preavviso non lavorato, permessi di riduzione di orario). Ci sono poi i casi (malattia, congedo di maternità/paternità, cassa integrazione, permessi per allattamento, infortunio sul lavoro) in cui intervengono gli istituti previdenziali e assistenziali, che corrispondono al lavoratore una quota della tredicesima che verrà detratta in seguito dal datore di lavoro quando dovrà erogare la gratifica.
Una volta che si conoscono tutti questi elementi si può dire che la tredicesima mensilità è pari ad 1/12 della retribuzione lorda annuale e viene calcolata in base al numero di mesi in cui il dipendente ha lavorato: facendo un esempio semplice (forse anche semplicistico), se uno nel corso dell’anno ha lavorato solo 3 mesi ricevendo una retribuzione lorda di 1000 euro maturerà una mensilità aggiuntiva pari a (3×1000)/12, ovvero 250 euro. Di norma per il calcolo dei mesi di lavoro si considera come mese intero la frazione superiore a 15 giorni: se uno viene assunto il 28 novembre accumula un solo rateo di tredicesima (quello di dicembre), mentre se viene assunto il 10 novembre ne accumula due.
Facciamo un esempio un po’ più complesso: supponiamo che il lavoratore in questione in un mese riceva una paga base di 1000 euro più un’indennità di contingenza di 500 e uno scatto di anzianità di 60; il rateo di tredicesima relativo a quel determinato mese ammonterà alla retribuzione di fatto (1000+500+60=1560) diviso 12, ovvero 130 euro.