Questa notte un peschereccio russo è affondato al largo delle isole Canarie, meta estiva ambita da migliaia di turisti ogni anno. Nei giorni scorsi l’imbarcazione Oleg Naydenov era stata vittima di un incendio per il quale è stata poi trasportata fuori dal porto di Las Palmas. Al momento dell’incidente trasportava a bordo 1.400 tonnellate di carburante. L’enorme quantità di sostanza petrolifera si è riversata nelle acque circostanti e, secondo la Capitaneria Maritìma, sarebbero già emerse macchie di combustibile nella zona interessata.
Il relitto è in questo momento ad oltre 2 mila metri di profondità e prossimamente sarà trasportato a sud delle Canarie, per allontanare qualsiasi rischio di inquinamento dall’arcipelago vicino.
Il prefetto Maria del Carmen Hernandez Bento rassicura tutti affermando che quanto avvenuto non avrà conseguenze ambientali e che la fuoriuscita di carburante è sotto controllo. Qualora si evidenziasse la presenza di sostanze nocive, saranno sufficienti le correnti per spingerle verso sud.
Resta comunque grande preoccupazione. In notevole allarme è Greenpeace, già in passato artefice di denunce contro svariate attività illegali portate avanti dal peschereccio russo. Episodio analogo fu quello che nel 2002 interessò la Galizia. In quell’occasione l’inabissamento di una petroliera provocò una notevole dispersione di materiale riducendo le acque circostanti ad un’enorme macchia nera.