Continua il dibattito sulla situazione delle carceri: mentre si attendono novità sul fronte di amnistia e indulto, il sistema penitenziario italiano è tornato sulle pagine dei giornali per i soliti fatti di cronaca: prima con le presunte registrazioni di un detenuto che dimostrerebbero la violenza con cui gli agenti cercano di correggere il comportamento dei carcerati, poi con la manifestazione a Venezia degli anarchici, che protestavano contro i fogli di via e le condizioni della casa circondariale della città veneta.
Diffuse le registrazioni del detenuto picchiato
Su tutti i media è comparsa la notizia relativa ad un detenuto marocchino, Rachid Assarag, che sarebbe riuscito a registrare i suoi colloqui con il personale delle carceri in cui è stato, a partire da quella di Parma. Rachid, che sconta una pena di 9 anni e 4 mesi per violenze sessuali, ha denunciato di essere stato più volte picchiato e umiliato dagli agenti penitenziari. Negli audio che ha diffuso tramite l’associazione “A buon diritto” si sente parlare di botte al detenuto, di un sistema che non funziona, di un carcere dove la Costituzione non arriva. Ora il marocchino protesta contro i continui trasferimenti e i maltrattamenti a cui viene sottoposto con lo sciopero della fame. Va comunque sottolineato che Assarag è stato anche più volte denunciato dagli stessi agenti per il suo comportamento nelle carceri.
Caos a Venezia per la manifestazione contro le condizioni nelle carceri
Comunque quelle registrazioni non sono passate inosservate e il ministro Orlando ha già chiesto al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria di offrire la giusta collaborazione e di fornire all’autorità giudiziaria gli elementi per valutare quanto avvenuto nell’istituto di Parma. Come spesso accade l’opinione pubblica si dividerà in due anche su questo argomento, ma l’unica certezza rimane la condizione insostenibile all’interno delle carceri. Con la scusa di protestare contro le condizioni dei detenuti all’interno del penitenziario di Santa Maria Maggiore, un gruppo di anarchici ieri ha organizzato una manifestazione nel centro di Venezia: purtroppo il corteo ha lasciato segni evidenti del suo passaggio, con scritte sui muri (in particolar modo nei pressi di una banca) e spaventando i negozianti; secondo alcuni testimoni i manifestanti, alcuni dei quali indossavano il casco ed erano armati con un bastone, hanno minacciato gli esercenti che uscivano dai loro negozi per difendere le vetrine dallo spray dei vandali.
Amnistia e indulto, i no di Orlando e Salvini
Intanto sono in tantissimi ad attendere qualche novità sul fronte di amnistia e indulto, ma nonostante l’argomento sia sempre tra i più discussi, non c’è ancora nulla di concreto. Il ministro Orlando continua a dire che interventi di questo tipo non possono essere utilizzati come soluzione per il problema del sovraffollamento delle carceri; in più il Guardasigilli conferma che la popolazione dei detenuti è stata molto ridotta. Il “no” più secco e deciso ad amnistia e indulto arriva, come era lecito attendersi, da Matteo Salvini: il leader della Lega ha spiegato il suo punto di vista con un video su Facebook. Salvini afferma che le carceri italiane sono ormai diventate un posto dove nasce e si organizza il terrorismo; servono più strutture e più agenti (si chiede dove siano finiti i 400 milioni che erano stati stanziati per l’edilizia carceraria), ma soprattutto ci deve essere la certezza della pena. Il leader del Carroccio come risolverebbe la questione del sovraffollamento? Mandando i detenuti stranieri a scontare la pena nel loro Paese d’origine. Nel suo video, Salvini se la prende anche con Orlando e Renzi, colpevoli, con i loro interventi (tra cui lo svuota carceri), di aver ridotto le pene del 10% e depenalizzato alcuni reati minori.