Non si arresta la scia di sangue che la crisi economica e politica porta con sé. L’ultimo caso a Civitanova Marche
Che in Italia le cose non vadano bene per le imprese, per le persone comuni e addirittura per i nascituri lo si sa da tempo. Tutto è iniziato dal 2008, da quando cioè è scoppiata la crisi economica negli Stati Uniti che in Europa non termina di seminare vittime. E mentre un nuovo governo tarda a formarsi, lasciando il paese come una barca che vacilla in un mare tempestoso, molti italiani cominciano a vedere davanti a sé un baratro, in cui è facile cadere. E le vittime, a volte, sono proprio gli ultimi, i più deboli e senza speranze.
È così che una nuova strage si abbatte sull’Italia e sul cuore di tutti noi: una coppia di anziani di Civitanova Marche si è tolta la vita. Lui si chiamava Romeo Dionisi, aveva 62 anni. Lei era Anna Maria Sopranzi, di 68 anni. Marito e moglie hanno voluto porre fine alla loro vita nel garage di casa, impiccandosi insieme uno accanto all’altro in uno stanzino. I corpi della coppia sono stati scoperti da alcuni vicini di casa, che hanno subito chiamato i carabinieri. Il fratello della donna, Giuseppe (72 anni) una volta appresa della morte della sorella e del cognato, non ha potuto tenere a freno il dolore e si è gettato in mare. La Capitaneria di porto ha recuperato il corpo dell’uomo.
Gli investigatori non hanno tardato a capire la causa della tragedia: le difficoltà economiche che stavano affrontando i due anziani e che da mesi li asfissiava. Romeo Dionisi era un muratore che da tempo non veniva pagato; la famiglia andava ormai avanti con la pensione modesta della moglie. Seppure il presidente del consiglio comunale del loro paese, Ivo Costamagna, abitasse nello stesso palazzo della coppia, e avesse invitato l’uomo e la donna a discutere della possibilità dei servizi sociali, marito e moglie non hanno saputo resistere alla frustrazione e alla vergogna. Gli anni di duro lavoro a cui si erano sottoposti non sono stati sufficienti a garantire loro una serena vecchiaia. La signora era stata un’artigiana e ora riscuoteva 600 euro di pensione al mese, mentre il marito era disoccupato, nonostante avesse lavorato per una ditta edile a Napoli non riusciva a pagare i contributi previdenziali obbligatori, in quanto aspettava ancora di essere pagato per alcuni lavori svolti. Nel biglietto che i coniugi hanno lasciato in garage, i due anziani chiedevano scusa per il loro gesto e segnalavano il luogo dove trovare i corpi ormai senza vita.
Su chi pesa la colpa di tale tragedia? “Lo Stato non deve abbandonare la gente. Quando nei palazzi del governo si discutono le strategie economiche, bisogna sempre pensare che in fondo alla catena c’è gente come questa. Nessuna mancata attenzione è perdonabile“, questo l’appello lanciato dal sindaco di Civitanova Marche Tommaso Claudio Corvatta, che ha aggiunto: “Hanno preferito scomparire piuttosto che chiedere aiuto, dimostrando una dignità estrema nella tragedia: in altri luoghi la disperazione avrebbe portato a atti di criminalità“.
Pier Luigi Bersani, leader del Pd ha affermato che “un dramma che lascia sgomenti e ammutoliti. Dobbiamo tutti convincerci che, fuori dai riflettori, c’è una vera e drammatica emergenza sociale. E’ su questa emergenza che deve assolutamente vedersi il primo segno di cambiamento“.
Anche Nichi Vendola, leader di Sel e presidente della regione Puglia, ha commentato il triste evento: “Il dramma di Civitanova ci dice che milioni di persone vivono oggi nell’angoscia e nella paura. Tutti noi dobbiamo dare risposte subito. Sono sconvolto per l’ennesimo suicidio per la disperazione sociale: c’è un’Italia del disagio e dolore che non aspetta. La lotta alle ingiustizie e per dare risposte alla crisi non sia occultata da lotta tra nomenclature“.
Il presidente governatore delle Marche, Gian Mario Spacca, ha affermato che “di fronte a vicende simili, che purtroppo si ripetono in tutto il Paese, non possiamo non sentirci tutti chiamati alla responsabilità. Al nostro Paese – ha aggiunto – occorre al più presto stabilità, un quadro di programmazione orientato alla coesione sociale, perché si possa, finalmente, tornare ad occuparsi dei problemi reali delle persone“.
“Dobbiamo guardare agli ‘ultimi’, dare sostegno a chi è debole, chi non ha più certezze, a chi non può pagare l’affitto e comprare i libri di testo per i propri figli. È una pagina dolorosa della nostra Italia“, ha affermato il segretario nazionale del Psi Riccardo Nencini. Dura l’opinione di Antonio Di Pietro, per il quale “si dirà che sono vittime della crisi, ma non è vero. Sono vittime delle leggi sbagliate del governo Monti e della ministra Fornero“.
Molte voci di protesta si sono alzate nella Chiesa di San Pietro e Paolo a Civitanova Marche all’arrivo dei tre feretri. “Questo è un omicidio di Stato“, “Omicidio della politica“, “Ladri“, “Vergogna“, “Neanche gli animali sono trattati così“, le frasi che si sentivano risuonare.