Addio a Claudio Abbado

Pubblicato il 22 Gen 2014 - 3:34pm di Redazione

Si è spento a Bologna all’età di 80 anni, il maestro Claudio Abbado, simbolo dell’Italia all’estero

Abbado

Ci ha lasciati uno dei più illustri direttori d’orchestra del mondo: Claudio Abbado. È stato direttore della Scala di Milano, della Staatsoper di Vienna e direttore artistico dell’orchestra Filarmonica di Berlino. Era malato da tempo. Il 30 agosto scorso, il maestro Abbado era stato nominato dal capo dello Stato, Giorgio Napolitano, senatore a vita; nel dicembre aveva deciso di rinunciare allo stipendio da senatore, per devolverlo alla scuola di Musica di Fiesole a sostegno di borse di studio. Nei giorni scorsi le precarie condizioni di salute lo avevano costretto ad annullare un concerto a Bari.

Musicista dal vasto repertorio che sconfinava da Claudio Monteverdi a Luigi Nono. Politicamente non schierato, ma le sue idee in merito all’arte e alla musica lasciavano trapelare le sue tendenze politiche. Claudio Abbado sognava una collaborazione tra le varie arti, una fusione che avrebbe creato solo bellezza e nuova arte. Alla Scala aveva dato la possibilità ai ceti sociali meno abbienti di partecipare all’ opera, attraverso sconti sui biglietti, proprio per lanciare il messaggio dell’arte libera e accessibile a tutti. Era fortemente contrario ai tagli sulla cultura, convinto del fatto che un paese si riconosce dalla cultura che ha da offrire.

Aveva un sogno: «Vorrei che si affermassero sempre più le convinzioni che ispirano il nostro modo di lavorare: studiosi, politici, artisti, organizzatori, responsabili e semplici cittadini possono, insieme, determinare una reale collaborazione tra arte, scienza ed etica».

Nato a Milano da una famiglia della borghesia colta, il padre Michelangelo era insegnante di violino e in seguito vicedirettore del Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Mialno. La madre, Maria Carmela Savagnone, di origini palermitane, era pianista e scrittrice. Abbado si diploma in pianoforte e in seguito in direzione d’ orchestra con Antonino Votto al Conservatorio di Milano. Nel 1955, grazie a una borsa di studio, si reca a Vienna dove segue i corsi di Hans Swarovsky ed entra nel coro della Gesellschaft der Musikfreunde, dove ha l’ opportunità di vedere da vicino i più grandi direttori d’ orchesta del mondo: Bruno Walter, George Szell e Herbert von Karajan. Nel 1958 vince il concorso Koussevitzky della Boston Symphony Orchestra a Tanglewood, che gli consentirà di dirigere la prestigiosa New York Philharmonic Orchestra.

Il 1969 lo vede direttore della Scala dove impone fin da subito un forte rinnovamento sia nell’approccio all’esecuzione, sia nella ricerca di partiture originali e nella volontà di una lettura più “filologica” del testo stesso, metodo che rende la direzione di Abbado delle opere di Gioacchino Rossini pietre miliari nella storia della musica.

Quelli di Abbado alla Scala sono anche gli anni della maggiore internazionalizzazione dei cartelloni del Teatro, con l’arrivo sul podio dei più grandi direttori del mondo, da Georg Solti a Carlos Kleiber, da Herbert von Karajan a Karl Boehm, Leonard Bernstein, Riccardo Muti, e con l’ampliamento del repertorio sinfonico che porta il maestro milanese a fondare, nel 1982, l’Orchestra Filarmonica della Scala.

Gli anni berlinesi (1989-2002) invece costituiscono un periodo di intensa attività nella musica contemporanea, con prime mondiali come quella di ‘Stele‘ di Gyorgy Kurtag, ma anche di collaborazioni con il teatro di Ferrara, il Festival di Aix-en-Provence, con la Fenice di Venezia e il Regio di Torino, dove nel ’97 dirige Otello di Verdi con la regia di Ermanno Olmi. Sempre nel ’97 dirige i Berliner nel concerto inaugurale per la riapertura del Teatro Massimo di Palermo, città alla quale è legato per via della madre, e dove tornerà a dirigere altre volte.

Nel frattempo dal 2009 si trasferisce a Bologna, il cui comune gli conferisce la cittadinanza onoraria, città dove nel 2004 aveva fondato la nascita dell’Orchestra Mozart di cui diviene direttore musicale e artistico. L’attività dell’Orchestra è stata sospesa il 10 gennaio scorso. Nel 2005 Abbado inizia a collaborare con l’Orquesta Simon Bolivar, che fa parte del famoso ‘sistema‘ delle orchestre venezuelane portato avanti da 30 anni da Josè Antonio Abreu, che vede coinvolti 400mila giovani musicisti e da cui escono talenti come Gustavo Dudamel o Diego Matheuz, ormai vere star del podio anche grazie a Claudio Abbado e Simon Rattle.

Nel corso della sua carriera, Abbado è stato insignito di numerose onorificenze e vari riconoscimenti. Oltre alla ‘Bundesverdiennstkreutz mit Stern‘ ricevuta dal presidente tedesco, nel ’73 i Wiener Philharmoniker gli conferiscono l’Ehrenring e nel 1980 la Medaglia d’Oro Nicolai, la Mozart e la Mahler Medaille e l’Ehrenring della citta di Vienna. In Italia nel 1984 riceve il titolo di Cavaliere di Gran Croce della Repubblica Italiana, nel ’97 la medaglia d’oro ai benemeriti della cultura e dell’arte. Riceve inoltre diverse lauree Honoris Causa, dalle università di Ferrara, Cambridge, Aberdeen e della Basilicata.

Il cordoglio è giunto alla famiglia da tutte le autorità e in modo particolare dal capo dello Stato. Il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, ha indetto lutto cittadino.

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