Cina e India sono i principali responsabili delle emissioni nocive e nello stesso tempo i maggiori produttori industriali al mondo. Le nazioni europee e gli Stati Uniti proprio nel continente asiatico hanno trasferito parte della propria produzione industriale.
Ban Ki-moon, Segretario Generale delle Nazioni Unite, ha l’obiettivo di incoraggiare centoventi stati membri a sottoscrivere nuovi accordi sul clima globale, durante i colloqui di Parigi del prossimo anno.
L’Onu ha già avvertito che gli effetti del riscaldamento globale sono “gravi, pervasivi e irreversibili”, capaci di creare problemi come l’innalzamento del livello marino, i rischi di alluvioni più frequenti e le modifiche dei raccolti. Necessitano “azioni specifiche” dei Singoli Paesi.
Problema clima, la Cina si impegna a ridurre le emissioni di carbonio
Il vice-premier cinese Zhang Gaoli ha dichiarato che, entro il 2020, la Cina ha lo scopo di ridurre le emissioni di carbonio per unità di Pil del 45%, rispetto ai livelli del 2005.
Le misure che la Cina sta adottando per diminuire l’uso della fonte energetica di carbone, necessarie per combattere l’inquinamento atmosferico, potrebbero diventare fondamentali per contenere i danni più incisivi del cambiamento climatico.
Lo scorso settembre il Consiglio di Stato cinese ha definito un piano d’interventi per ridurre le emissioni e costringere le province ad azioni efficaci. In passato la Cina ha considerato i cambiamenti climatici responsabilità di Paesi ricchi, come gli Stati Uniti, perché hanno inquinato più a lungo nel tempo.
Tuttavia, negli ultimi anni, l’aria nelle grandi metropoli come Pechino e Shanghai si è fatta irrespirabile e l’opinione pubblica cinese ha iniziato a chiedere a gran voce interventi drastici. Questa è la prima volta che la Cina ha detto di essere disposta a seguire misure energiche per ridurre le emissioni di carbonio.