Secondo un recente studio, in media cinque Curriculum su dieci vengono cestinati alla prima occhiata. La causa è da attribuire a CV approssimativi, che non hanno un formato specifico e danno l’impressione di essere documenti trasandati. Spesso, infatti, quando si crea il proprio CV senza partire da una base da compilare, si corre il rischio di creare un prodotto approssimativo e non professionale. I recruiter, a cui non sfugge niente, riescono a capirlo da una prima occhiata e non si soffermano a leggere le informazioni. A Viterbo poi, provincia del Lazio dove gli aspiranti sono molti, non è difficile capire perché si utilizza questo metodo come prima scrematura.
Tra qualche anno non saranno i responsabili delle risorse umane a scegliere i CV da convocare per un colloquio, saranno software. Si tratta di veri e propri prodotti tecnologici, in grado di capire subito quali Curriculum possono passare a uno step successivo nel processo di selezione, e quali invece possono essere cestinati fin da subito.
Come non far finire il CV nel cestino?
- Scegliere un cv da compilare rappresenta il primo passo utile. Seguendo un’impaginazione e un formato riconosciuti come validi, il documento riuscirà a superare una prima occhiata, anche da parte dei chatbot.Sono veri e propri robot virtuali in grado di dialogare con il candidato ed essendo tali, è ovvio che siano programmati per essere esigenti.
- Nella compilazione cercare l’aiuto delle App su internet dedicate al mondo del lavoro, in particolare le più affidabili sono le piattaforme che dispongono anche dei modelli di cv redatti come forma di esempio, da cui prendere spunto. Questo è molto utile poiché si può avere un confronto con un CV già pronto e si può capire quello di cui sono alla ricerca i recruiter.
- Scegliere il Formato Europass solo se richiesto dalle aziende. Si tratta di un modello statico, che impedisce la creatività e l’originalità nella distribuzione dei dati. Viene chiesto negli ambienti Universitari o Statali e quando non specificato non occorre utilizzarlo, a meno che non si stia puntando ad un lavoro all’estero, in questo caso può essere la scelta giusta.
- “Metterci la faccia”: in tutti i sensi. Una buona fotografia sembrerà una garanzia di validità delle informazioni contenute nel documento. Ispira più fiducia e sicurezza, 90 su 100 un CV senza fotografia sarà cestinato.Così come non saranno presi in considerazione i CV con immagini di bassa qualità, sgranate o scattate in situazioni non adatte per una candidatura.
- La firma autografa piuttosto che digitale alla fine del documento. Viene apprezzata molto e più di quanto si immagini, poiché è come se rappresentasse una dichiarazione di veridicità delle informazioni contenute nel CV. Precederla da una frase finale efficace come per esempio “Sono disponibile a un colloquio nella data e nell’orario più congeniale all’Azienda [nome azienda]” questo mostrerà la piena volontà del candidato ad aggiudicarsi il posto di lavoro.
- Oltre alle informazioni più classiche derivanti dallo storico delle esperienze lavorative, occorre curare molto le competenze. Si tratta di un termine sempre più importante, tant’è vero che nel mondo della scuola utilizzano questa formula per valutare gli alunni e i numeri in decimi, tra qualche anno saranno marginali. Per competenze si intende tutto quello che fa parte dell’unicità del candidato, che può aver imparato attraverso il suo percorso di studi o il suo percorso di vita. Attività sportive, Attestati, premi per concorsi, volontariato, riconoscimenti, qualifiche varie: le competenze possono raccontare molto della personalità di una persona e a volte, sono proprio loro che possono fare la differenza nel processo di selezione.
Infine, se si ritiene opportuno, si può inviare una lettera di presentazione allegata al Curriculum. Darà maggiore prova di serietà e difficilmente viene cestinato un CV senza che si sia guardata la lettera di presentazione.