Confezioni per alimenti: cosa dicono le normative

Pubblicato il 16 Giu 2023 - 9:06am di Redazione

Le aziende che producono alimenti devono sottostare a una lunga serie di norme, volte a preservare la salubrità di qualsiasi prodotto sia destinato alla vendita e conseguentemente al consumo umano. Queste norme riguardano anche le confezioni in cui si inseriscono gli alimenti, sia per quanto riguarda le tipologie ammesse, sia i materiali utilizzabili. Il packaging alimentare però deve anche offrire caratteristiche di altro genere, che riguardano il mondo del marketing.

Le normative sulle confezioni alimentari

Le norme che riguardano le confezioni alimentari possono essere riassunte in due grandi gruppi: quelle riguardanti i MOCA, ovvero i materiali che entrano in contatto con gli alimenti, e quelle che si occupano dell’etichettatura. Il principale regolamento riguardante i MOCA è una norma europea del 2004, nello specifico la 1935. In tale regolamento si dichiara che qualsiasi materiale per il confezionamento di cibo non debba rilasciare nell’alimento componenti pericolose per la salute o che modifichino in maniera sensibile le caratteristiche organolettiche dell’alimento stesso, come sapore, odore o aspetto. L’autorità europea per la sicurezza alimentare si occupa di valutare quali siano i materiali con cui è possibile produrre confezioni per il cibo. Questo tipo di regolamento riguarda gli alimenti che vengono confezionati prima di arrivare sugli scaffali dei negozi, ma anche quelli che vengono confezionati direttamente nel singolo punto vendita.

L’etichettatura

Anche in questo caso si parla di una normativa nata a livello europeo, che i diversi Stati poi applicano localmente. In particolare le norme riguardanti l’etichettatura degli alimenti stanno vivendo un periodo di revisione quasi completa, con ampio dibattito tra gli Stati membri dell’Unione. Il regolamento della Comunità Europea numero 1169 del 2011 offre un chiaro elenco di tutte le informazioni che devono essere indicate sulle confezioni dei prodotti alimentari; nel 2018 sono state aggiunte modalità che riguardano l’indicazione del Paese di origine del prodotto, o dei suoi ingredienti principali. In particolare oggi tali regolamenti prevedono che sulle confezioni di qualsiasi alimento sia presente: il nome dell’alimento stesso, gli ingredienti elencati a partire da quello maggiormente presente, il peso, il metodo di conservazione, la ragione sociale del soggetto che è responsabile della sicurezza del prodotto e l’eventuale presenza di specifici allergeni, anche se solo in tracce. Oltre a questo è necessario che la confezione riporti la data di scadenza, o il momento dopo il quale potrebbe non essere sicuro consumare l’alimento.

Come si preparano le confezioni alimentari

Non è possibile improvvisare una confezione per un qualsiasi alimento. Qualsiasi busta, sacchetto, scatola che un negoziante utilizza per confezionare un cibo deve essere conforme alle normative. Alcune aziende si occupano nello specifico di produrre confezioni per alimenti, che rispettino le indicazioni di legge ma anche completamente personalizzabili, secondo le esigenze di ogni produttore. Celvil, ad esempio, è un’azienda italiana che offre confezioni per alimenti e non solo. Queste possono essere proposte già pronte, da utilizzare da parte del produttore, oppure c’è la possibilità di richiedere all’azienda che produce le confezioni un servizio completo, che parte dalla scelta del materiale più adatto, alla personalizzazione con l’etichetta conforme alle norme, fino all’inserimento dell’alimento e alla chiusura delle confezioni. Tale attività può avvenire direttamente sul luogo di produzione degli alimenti o presso l’azienda del produttore delle confezioni alimentari.

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