L’evoluzione di Poste Italiane è sotto gli occhi di tutti: nel giro di non molti anni c’è stata la trasformazione in quella che può essere definita la più importante infrastruttura di servizi presente nel Bel Paese; sono ormai passati quasi due anni dallo sbarco del suo titolo in Borsa, forse è arrivato il momento di dare un’occhiata alle opinioni degli esperti e ai risultati raggiunti dall’azienda per scoprire se conviene acquistare le azioni Poste Italiane.
Quotazione del titolo e sviluppi futuri
Iniziamo dando un’occhiata alla quotazione attuale del titolo: l’ultima seduta si è chiusa in leggero rialzo con un prezzo di 6,085 euro. Le azioni Poste Italiane si trovano ancora al di sotto del prezzo di debutto in Piazza Affari (che avvenne verso la fine di ottobre del 2015), dove vennero lanciate a 6,75 euro. Una perdita di quasi dieci percentuali rispetto alla quotazione iniziale, eppure nel corso dell’ultimo anno l’azienda ha registrato una serie di interessanti risultati positivi. Nel 2016 i ricavi totali consolidati sono saliti del 7,7% rispetto all’anno precedente (33,1 miliardi), il risultato operativo consolidato ha registrato una crescita del 18,3% (1,041 miliardi), l’utile netto consolidato è cresciuto del 12,7% (622 milioni). Giusto un paio di mesi fa sono stati staccati i dividendi con una cedola di 0,39 euro ad azione (per un totale di 509 milioni: è stato distribuito l’80% dell’utile netto consolidato): il rendimento della cedola, confrontato al prezzo del titolo, è risultato essere uno dei più elevati sul mercato italiano.
Poste Italiane nel suo piano industriale punta forte su tre settori di business: ovviamente c’è l’area relativa ai servizi postali e commerciali (l’obiettivo è quello di mettere a punto un nuovo modello di recapito più sostenibile nel lungo periodo), ma è nell’area dei servizi finanziari, assicurativi e del risparmio (questo ampio settore ormai da tempo rappresenta il fulcro dell’attività di Poste Italiane) e sul fronte dei pagamenti che verranno concentrati gli sforzi più importanti. Proprio il business dei pagamenti digitali viene considerato dall’azienda come uno dei fattori più importanti per la sua crescita e il suo sviluppo.
Nonostante abbia mostrato fin dal suo debutto una certa stabilità, il titolo di Poste Italiane ha fatto capire di essere particolarmente sensibile ad alcuni fattori specifici: ad esempio nel febbraio dell’anno scorso la quotazione subì un forte crollo quando iniziarono a circolare le voci di una fusione con MPS, ma quando queste notizie si rivelarono infondate, le paure e le incertezze degli investitori sono svanite, riportando il prezzo del titolo a livelli più normali.
Azioni Poste Italiane: conviene acquistarle? Opinioni e trend
Molti pensano di poter investire con tranquillità in azioni Poste Italiane perché si tratta di un ente che ancora può contare sull’appoggio dello Stato Italiano (il classico “porto sicuro”), ma ci sono anche quelli che proprio per questo motivo credono che non sia conveniente puntare sul titolo. Può essere invece più interessante il fatto che l’azienda sembra orientata all’ampliamento dell’offerta dei suoi servizi finanziari e assicurativi: considerando che la potenziale platea di clienti è davvero molto ampia non è un aspetto da sottovalutare. È possibile investire in azioni Poste Italiane sia con il classico acquisto del titolo (in questo caso però bisogna mantenere le azioni per almeno un anno, meglio se 3/5), oppure si può fare trading in ottica di breve periodo cercando di sfruttare ogni singolo movimento al rialzo o al ribasso utilizzando strumenti come i CFD.
Durante l’ultima settimana il titolo ha seguito abbastanza fedelmente i movimenti dell’indice di riferimento; nel breve periodo si registra una fase positiva, ma la tendenza di medio periodo si conferma negativa. Ad ogni modo la costanza mostrata nel corso di questi due anni (e per il futuro gli esperti prevedono che non ci saranno grandi scossoni) confermano il fatto che il titolo viene preferito soprattutto dagli investitori che non amano molto il rischio (anche se quando si parla di investimenti, è bene ribadirlo, il rischio c’è sempre).