Se state pensando di convertire la vostra auto a diesel o benzina all’alimentazione GPL questo articolo è fatto apposta per voi: parliamo infatti del costo dell’installazione dell’impianto a GPL e di quali sono i vantaggi e gli svantaggi che comporta il passaggio a questo tipo di carburante, in termini di costo al litro, consumi e prestazioni del motore, nonché dal punto di vista della revisione dell’auto. Prima di fare il grande passo verso l’alimentazione bi-fuel – conveniente dal punto di vista del risparmio sul rifornimento e dell’impatto ambientale provocato dalle basse emissioni del GPL – si consiglia sempre e comunque di verificare la fattibilità e convenienza dell’operazione con il proprio meccanico e chiedere preventivi alle aziende e officine autorizzate all’impianto del serbatoio GPL.
Quanto costa installare l’impianto GPL?
Vediamo allora che cos’è il GPL e quanto può costare l’impianto di un motore alimentato con questo carburante. Il GPL è il frutto di una miscela di idrocarburi, principalmente butano e propano, prodotto attraverso la raffinazione del greggio. Si tratta in sostanza di gas di petrolio liquefatto che si trova in natura allo stato gassoso ma che viene trasformato e portato allo stato liquido mediante applicazione di una leggera pressione sul gas: in questa forma viene infatti utilizzato sia per l’alimentazione delle automobili che per il riscaldamento domestico. Convertire la propria auto installando un impianto a GPL presenta indubbiamente molti vantaggi: è una soluzione economica, dal momento che un litro di GPL costa circa la metà rispetto a un litro di benzina e 1/3 in meno di un chilo di metano, ma anche green, dal momento che il GPL inquina molto meno rispetto agli altri idrocarburi attualmente in commercio e questa è la ragione per cui le macchine a GPL non sono soggette alle limitazioni e restrizioni previste dai blocchi del traffico attivi in molte città italiane. Il GPL inoltre non inficia le prestazioni del motore dell’auto, permettendo di mantenere performance molto vicine a quelle consentite da un motore a benzina. Fino a non molti anni fa la differenza tra GPL e benzina era accentuata per quanto riguarda la performatività, soprattutto in ripresa ma non solo: ultimamente però, grazie alla doppia alimentazione delle motorizzazioni turbocompresse, si è ridotto notevolmente lo scarto di prestazione tra motori GPL e motori alimentati a benzina o ad altri idrocarburi. Questo ha fatto sì che l’alimentazione a GPL si diffondesse rapidamente: ovviamente il fatto che i costi del carburante siano più contenuti e le emissioni inquinanti vengano notevolmente abbattute ha fatto si che molti italiani abbiano riconvertito la loro auto installando un impianto GPL. Ma quanto costa dotare la propria auto di un impianto a GPL? Naturalmente oggigiorno le tecnologie e la ricerca scientifica applicata alla meccanica hanno reso più efficienti e sicuri gli impianti di alimentazione a GPL, andando a gravare anche sul loro prezzo. Il costo di installazione dell’impianto a GPL non è fisso ma si aggira normalmente su cifre che vanno da 1000,00 a 2000,00 euro, a seconda della tipologia di auto sulla quale si va ad intervenire e del tipo di impianto che il cliente decide di installare. L’installazione viene eseguita normalmente da officine specializzate e certificate ma esiste anche la possibilità di rivolgersi direttamente ad alcune ditte che producono gli impianti per affidare loro l’installazione: le più note, in questo senso, sono GPL Landi Renzo e la GPL BRC. La totalità dei motori a benzina può essere convertita all’alimentazione a GPL e ovviamente incide sul costo di installazione il fatto che un auto sia o meno predisposta ad un intervento simile, perché nel caso in cui occorrano modifiche strutturali da attuare sulla macchina, il gioco potrebbe non valere la candela. Si raccomanda infatti a chi sta pensando alla conversione di fare prima un’attenta valutazione, assieme al proprio meccanico di fiducia, dei pro e dei contro che l’installazione comporta, soprattutto dal punto di vista economico, e una buona prassi è quella di chiedere un preventivo a varie officine e ditte specializzate.
Il GPL è infatti contenuto all’interno di bombole che fungono da serbatoio e che solitamente vengono posizionate all’interno del bagagliaio al posto della ruota di scorta. Il carburante può essere anche posizionato dentro a dei serbatoi toroidali, più piccoli e leggeri, sempre posizionabili nel bagagliaio: entrambe le soluzioni implicano la rinuncia alla ruota di scorta. Si consiglia a coloro che sono interessati ad approfondire la questione della conversione del motore a GPL di verificare la possibilità di detrarre parte delle spese d’acquisto e installazione dell’impianto se sono presenti appositi ecoincentivi statali o comunali così come sull’acquisto ex novo di una macchina nuova a GPL. In generale, comunque, per convertire la propria auto da benzina a bi-fuel benzina-GPL bisogna sempre considerare se l’auto è già dotata di catalizzatore e se è presente l’alimentazione a iniezione o a carburante. In generale, l’impianto di un sistema a miscelatore per macchine a carburatore va dai 550,00 euro ai 700,00 euro, mentre l’installazione del miscelatore su una macchina ad iniezione non catalizzata costa tra i 650,00 euro e gli 800,00 euro e, infine, l’installazione del sistema a miscelatore su macchine con iniezione catalizzata può costare tra gli 800,00 euro e i 1.200,00 euro. Se invece si opta per l’installazione di un impianto dotato di sistema sequenziale Multipoint il prezzo cresce sensibilmente, muovendosi un range che va da 1.400,00 euro a 1.800 euro. Inoltre, chi desidera installare anche l’indicatore del livello residuo di GPL deve mettere in conto una spese ulteriore di circa 50,00 euro; allo stesso modo, chi decida di installare la bombola toroidale (che come abbiamo visto occupa meno spazio nel bagagliaio) deve conteggiare circa 100,00 euro per questa operazione. Dulcis in fundo bisogna tenere conto delle spese di collaudo – da effettuare ogni 10 anni – che sono fisse ed ammontano a circa 80,00 euro. Quindi, in generale e come anticipato, l’installazione dell’impianto GPL può costare da circa 1.000,00 euro a circa 2.000,00-2.2.00,00 euro.
Impianto GPL: costo al litro, consumi, revisione e manutenzione
Come abbiamo visto nel paragrafo precedente, uno dei maggiori incentivi che ha spinto molti italiani ad installare sulla propria auto a benzina l’impianto GPL è il “fattore risparmio”: il GPL costa infatti circa 0,682 euro al litro (e circa 0,670 presso le pompe bianche) quindi, di fatto, ovvero la metà della benzina e circa 1/3 in meno rispetto al metano (che si assesta a 0,99 euro al chilo). Indubbiamente la resa energetica dei motori a GPL è ancora leggermente inferiore rispetto a quella dei motori alimentati a benzina così come l’autonomia consentita da tali motori. Ricordiamo infatti che il serbatoio GPL viene riempito solo all’80% per ragioni di sicurezza: si stima che la resa del motore a GPL sia inferiore di circa l’85% di quella a benzina. Chiaramente l’autonomia del motore a GPL va sommata a quella del serbatoio di benzina, che consente l’accensione e la parziale alimentazione dell’automobile.
Da ciò consegue che il motore a GPL consuma in media il 15-20% in più rispetto a quello a benzina: chiaramente questo dato di fatto è compensato ampiamente al costo al litro del carburante, dimezzato rispetto a quello della benzina. Il risparmio consentito dal motore GPL sul rifornimento di carburante è del 50-60% rispetto alla benzina, a parità di chilometri percorsi. Anche i costi di manutenzione previsti per il motore a GPL sono molto contenuti: l’impianto infatti non è soggetto ad usura e il collaudo va effettuato su base decennale al costo di 80,00 euro. L’unico svantaggio legato a questa procedura deriva dai lunghi tempi di attesa per l’accesso al collaudo stesso. Una misura che potrebbe essere richiesta dal punto di vista manutentivo è la sostituzione degli iniettori GPL, che ha un costo piuttosto sostenuto di circa 600,00 euro. La revisione delle auto a GPL va effettuata, come per tutte le macchine ad altra alimentazione, a 4 anni dall’immatricolazione e successivamente ogni 2 anni. Le bombole del serbatoio vanno invece revisionate ogni 10 anni e sostituite su base decennale.
In questo frangente vengono anche verificate le funzionalità relative al regolamento ECE/ONU 67/01, che prevede che sulle bombole siano installati dei dispositivi che le rendano inoffensive in caso di incendi, incidenti e parcheggio in garage sotterranei. Per quanto riguarda invece il pagamento annuale del bollo le auto a GPL sono soggette ad una riduzione del 75%. Vi sono addirittura regioni che prevedono l’esenzione totale: è dunque consigliabile verificare ciò in base alla regione di residenza. L’alimentazione a GPL consente anche un altro vantaggio non da poco: vista la bassissima soglia di emissioni prodotta dalla combustione del gas e dell’assenza di rilascio delle polveri sottili PM10 e PM2, le auto dotate di impianto possono circolare senza problemi durante i giorni di blocco del traffico e nelle zone ZTL delle città italiane (eccezion fatta per le auto omologate Euro 0). Inoltre, da alcuni anni, a seguito di un sensibile miglioramento di dispositivi di sicurezza degli impianti GPL, è possibile posteggiare le auto alimentate da tale combustibile in parcheggi interrati e in altri luoghi che prima erano interdetti.