Rottamare il proprio scooter è una scelta che sempre più persone scelgono di fare, per diversi motivi. Il più comune fra tutti è quello di voler demolire un veicolo che non è più possibile guidare, vuoi per un incidente, vuoi perché è vecchio. Un altro motivo può essere anche voler dividere tutti i pezzi del veicolo in questione per rivenderli separatamente. In ogni caso, tenere un mezzo fermo non conviene, dal momento che è obbligatorio pagare il bollo. Prima di demolire il proprio scooter o qualsiasi altro veicolo, però, è bene accertarsi che non sia possibile in alcun modo venderlo. Inoltre, vendere un mezzo intero sarà sempre più vantaggioso che venderne le singole parti. Qualora ciò non fosse possibile, è bene sapere che il telaio non potrà mai essere venduto perché è la parte con la targa, che bisognerà consegnare al concessionario o al centro demolizioni al momento della consegna insieme agli altri documenti. Prima di procedere, però, è necessario conoscere bene dettagli come i costi, i tempi e i documenti da presentare.
Se si vuole demolire uno scooter, e quindi un motociclo (ovvero un mezzo a due ruote con cilindrata più alta di50 cm³), la prima cosa da sapere è dove recarsi. In questo caso si può scegliere tra un concessionario o un centro di demolizione, accertandosi in entrambi i casi che siano certificati. Come già detto, si opta per il concessionario se la rottamazione è finalizzata all’acquisto di un nuovo veicolo. I documenti da presentare al momento della demolizione sono il certificato di proprietà, la carta di circolazione e la targa del veicolo. Consegnato ciò, il centro da noi scelto rilascerà un certificato di rottamazione, che sancisce la fine della proprietà del veicolo, che in 30 giorni non risulterà più registrato al PRA.
Costo rottamazione scooter: i bonus 2021
Una delle ragioni per cui è così comune, oggi, rottamare il proprio veicolo è il fattore economico. Anche nel 2021, infatti, il Governo mette a disposizione un bonus rottamazione di 500 euro per incentivare l’eliminazione di più auto e moto vecchie possibili, in modo da ridurre l’inquinamento. Con tale somma di denaro sarà possibile comprare, entro tre anni, un mezzo elettrico come monopattino o e-bike, una bicicletta o un abbonamento ai mezzi pubblici. Una volta che il centro di demolizione o il concessionario hanno accettato di procedere alla rottamazione, si dovrà presentare tutta la documentazione necessaria, ovvero la targa del veicolo, il certificato di proprietà e la carta di circolazione. Uno dei requisiti per ottenere l’incentivo è essere cittadini di una grande metropoli, quindi di una città molto inquinata. Si può approfittare del bonus in questione fino al 31 dicembre 2021. Per chi non risultasse idoneo, molti brand di auto e moto mettono a disposizione incentivi per acquistare nuovi veicoli, elettrici e non.
Un altro incentivo a comprare mezzi a basse emissioni è l’Ecobonus 2021. Quest’anno i fondi per l’Ecobonus rottamazione sono aumentati, dal momento che il 2020 non ha visto un gran numero di demolizioni. Per la precisione, sono disponibili circa 70 milioni di euro in più, oltre i 700 milioni già esistenti. Per chi fosse interessato, può visitare il sito ecobonus.mise.gov.it per avere tutte le informazioni necessarie. Per i motocicli in particolare, di questi 770 milioni, ne sono disponibili circa 20. Il bonus ammonta al 40% del costo d’acquisto, IVA esclusa. Può arrivare fino a 4000 euro e include la rottamazione di un motociclo fino a classe Euro 3. Se non si rottama, il bonus equivarrà al 30% e non andrà oltre i 3000 euro. Potrà godere del bonus chiunque comprerà mezzi su due ruote della categoria L, nuovi di fabbrica, a bassa emissione e che siano totalmente Made in Italy.
Rottamazione scooter: i costi medi
La legge prevede che il prezzo per rottamare un motociclo è 13,50 euro per gli emolumenti ACI e una tassa di bollo che potrà essere di 32 euro o 48 euro, a seconda del modello NP3C o del certificato di presentazione). Siamo dunque intorno ai 50-60 euro. Nel caso in cui il mezzo sia fermo, si dovrà pagare anche il prelievo e il trasporto di questo presso il luogo che abbiamo scelto per la rottamazione. Tale servizio è chiamato “rottamazione a domicilio”, costa 78 euro e vale per ogni tipo di mezzo. Nel caso non sia immatricolato, la spesa scende a 40 euro. Nel caso in cui lo scooter in questione non superi la cilindrata di 50 cm³, la procedura cambia perché parliamo di mezzi che richiedono meno impegno per essere demoliti. Se dunque intendiamo rottamare il nostro ciclomotore, basta fare la domanda di radiazione alla Motorizzazione Civile della propria città e presentare codice fiscale, documento d’identità, i documenti forniti dal concessionario o dal centro di demolizione, il certificato di circolazione del veicolo e le ricevute degli stessi versamenti dei motocicli.
Rottamazione scooter: demolizione gratuita, come usufruirne
Sono molti i centri che, nelle più grandi città italiane, offrono il servizio di rottamazione gratuita. Basta informarsi su quale sia quello più vicino al nostro comune di residenza e fare richiesta per questo tipo di servizio. Si tratta di centri che hanno l’autorizzazione a smaltire i mezzi di trasporto e l’abilitazione a rivendere pezzi di ricambio, ecco perché possono demolire veicoli gratuitamente.
Rottamare il proprio scooter è una cosa che potremmo rimandare all’infinito se non fosse che dal 2002 sia obbligatorio rottamare i veicoli fermi da oltre due anni. Avere le giuste informazioni non solo sugli incentivi, ma anche sul come muoversi può essere una spinta in più per decidersi a fare questo passo il prima possibile. Sembra una procedura lunghissima, ma non è così e alla lunga ne gioverà non solo il nostro portafoglio, ma anche l’ambiente. Prendere questa decisione vuol dire, infatti, fare una scelta ecologica ed etica a tutti gli effetti, dal momento che il mezzo viene letteralmente smontato per vedere quali parti si possano salvare e quali no. Non è, dunque, la morte del mezzo, ma piuttosto una rinascita.