La crisi raccontata fuori dal mainstream
Un mese è passato dall’apertura di Corretta Informazione trascorso a raccontare la crisi. Un mese e abbiamo avuto già numerose soddisfazioni.
Qualche numero?
– 122 articoli
– più di 12.000 visitatori unici
– più di 30.000 pagine visualizzate
Numeri che, con un solo mese di vita, rendono orgogliosa tutta la redazione di Corretta Informazione e di cui non possiamo che ringraziare voi lettori, augurandoci che sarete sempre più numerosi.
Anche perché, così facendo, ci state sostenendo che la nostra idea iniziale non fosse errata. Che ci fosse bisogno, cioè, di un portale informativo, che senza prese di distanza ipocrite, raccontasse la crisi: la crisi economica e dell’Eurozona, la crisi culturale e della scuola, la crisi politica, la crisi ambientale, la crisi internazionale.
Corretta Informazione ha cercato di raccontare la crisi (a voi lettori il compito di giudicare se bene o male) in un modo diverso: uscendo dalle pastoie impaludate del main-stream, ma cercando di dare voce a chi non ce l’ha, studiando ed analizzando un movimento, controverso ma certamente innovativo, come quello di Beppe Grillo, ospitando critiche, ma anche un’intervista a quello che viene definito l’ideologo grillino.
Raccontare la crisi economica, politica, culturale e internazionale, dicevamo, è il compito di Corretta Informazione. Una crisi che sta assumendo risvolti sempre più inquietanti da ogni punto di vista.
Nei prossimi editoriali esprimeremo il nostro giudizio su quella internazionale, culturale, economica. Oggi, ci pare doveroso esprimere la nostra opinione su quella politica.
Una crisi che in molti definiscono uno “stallo“. Non riteniamo, però, che la crisi politica italiana derivi esclusivamente da questo elemento. Riteniamo, piuttosto, che essa sia esclusivamente la conseguenza, e non la causa, di una crisi politica. Una crisi che, però, non viene soltanto (e non come causa primaria) dal prezzo dei caffè alla bouvette, dalle ostriche di Fiorito (e non solo) o dalle escort di Berlusconi. Elementi, questi, certamente di malcostume morale ed etico, ma l’elemento principale della crisi politica italiana deriva soprattutto dalla svendita degli interessi del proprio elettorato di riferimento (soprattutto da parte della sinistra) a vantaggio della finanza e del capitale nazionale e internazionale. Da questo deriva la ormai indefinizione delle categorie storiche della destra e della sinistra. Molto più che da Beppe Grillo. L’abbandono degli interessi di coloro a cui ci si vuole rivolgere da parte della sinistra italiana viene bene rappresentato dalla questione dell’Euro, ma non soltanto. Basti pensare alle accuse del Partito Democratico nei confronti di Silvio Berlusconi che non avrebbe sostenuto abbastanza gli Stati Uniti nella guerra contro la Libia.
Come si evolverà questa crisi non spetta a noi dirlo né immaginarlo. Corretta Informazione continuerà a raccontarla, senza interessi di parte né padroni di nessun tipo.
Continuate a seguirci.